L’Ordine Costantiniano accoglie con profonda gioia l’elezione del nuovo Romano Pontefice Leone XIV

Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha accolto con profonda gioia filiale e rinnovata speranza – memore il motto dell’Anno Santo 2025 Spes non confundit (La speranza non delude) - l’elezione al soglio pontificio del Cardinale Robert Francis Prevost, che ha preso il nome di Leone XIV, 267º successore di Pietro e Vescovo di Roma, 9º Sovrano dello Stato della Città del Vaticano, Primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del Romano Pontefice, tra cui in primis Vicario di Gesù Cristo. Nel solco tracciato dai Suoi predecessori, i Confratelli Costantiniani si affidano alla Sua guida nella custodia e trasmissione dei principi immutabili della Fede, testimoni gioiosi del Vangelo, radicati nella tradizione e aperti all’azione dello Spirito Santo per il futuro. La Chiesa di Cristo ha bisogno di un pastore che sappia indicare la via della Verità e della Carità evangelica, con chiarezza e misericordia, in un’epoca di profonde trasformazioni e sfide. Preghiamo il Signore, che Suo Pontificato possa essere un segno di speranza nel mondo, di unità nella Chiesa e di pace tra le nazioni.
Papa Leone XIV

L’annuncio dell’elezione di Papa Leone XIV è stato fatto dalla Loggia esterna della Benedizione della Basilica Vaticana dal Protodiacono Cardinale Dominique Mamberti, Balì Gran Croce di Giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. È di grande significato spirituale, che l’elezione di Papa Leone XIV è avvenuta l’8 maggio, nel giorno della festa di San Michele Arcangelo e della Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei, Patrona dell’Odine Costantiniano.

Nato a Chicago il 14 settembre 1955, il nuovo Romano Pontefice Leone XIV, appartenente all’Ordine di Sant’Agostino, è stato per anni missionario in Perù. Il 26 settembre 2015 eletto da Papa Francesco Vescovo di Chiclayo, ha scelto come motto episcopale In Illo, uno unum (Nell’unico Cristo, siamo uno), frase pronunciata da Sant’Agostino nel sermone Esposizione sul Salmo 127. È stato dal 30 gennaio 2023 al 21 aprile 2025 Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.

Il nuovo Sommo Pontefice
al Convento Agostiniano
della Santissima Trinità di Viterbo

Quale Priore Generale dell’Ordine Agostiniano (da settembre 2001 a settembre 2013), Padre Robert Francis Prevost è stato molto legato alla Comunità Agostiniana di Viterbo a motivo della lunga storia dell’Ordine Agostiniano nella Città dei Papi. Nell’antico Convento della Santissima Trinità, lungo più di otto secoli, sono infatti passati alcuni illustri personaggi che si sono distinti in campo teologico e filosofico: il Beato Giacomo, il Beato Giovanni e il Cardinale Egidio Antonini.

Proprio durante una visita di Padre Prevost al Convento della Santissima Trinità di Viterbo nel 2011, il Parroco Padre Renato Maria Saveri, Cappellano di Merito con Placca d’Argento, gli ha presentato i Cavalieri Costantiniani, che sin dall’istituzione della Delegazione della Tuscia e Sabina si sono legati ai Padre Agostiniani per la loro guida spirituale. Il Priore Generale si intrattenne amabilmente con loro, informandosi sulla storia della Sacra Milizia e sulle attività religiose e caritative della Delegazione della Tuscia e Sabina nel Territorio.

I Cavalieri Costantiniani parteciparono anche alla solenne celebrazione della Santa Messa nella chiesa della Santissima Trinità-Santuario della Madonna Liberatrice, con cui si concluse la visita a Viterbo di Padre Prevost, che accolse benevolmente la richiesta del Delegato Nob. Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere Gran Croce de Jure Sanguinis con Placca d’Oro, di posare per una foto-ricordo davanti all’altare della Madonna Liberatrice, Protettrice di Viterbo e della Delegazione.

La prima Benedizione “Urbi et Orbi”
del Santo Padre Leone XIV

Ieri sera, il Santo Padre Leone XIV, preceduto dalla Croce, si è affacciato alla Loggia esterna della Benedizione della Basilica Vaticana, per salutare il popolo e impartire la Benedizione Apostolica “Urbi et Orbi”.

Prima della Benedizione il nuovo Papa ha rivolto ai fedeli le parole che seguono:

«La pace sia con tutti voi!

Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi!

Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente. Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma!
Il Papa che benediva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Grazie a Papa Francesco!

Voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere Successore di Pietro e camminare insieme a voi, come Chiesa unita cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari.

Sono un figlio di Sant’Agostino, Agostiniano, che ha detto: “Con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato.

Alla Chiesa di Roma un saluto speciale! [applausi] Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte. Tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore.

Y si me permiten también, una palabra, un saludo a todos aquellos y en modo particular a mi querida diócesis de Chiclayo, en el Perú, donde un pueblo fiel ha acompañado a su obispo, ha compartido su fe y ha dado tanto, tanto para seguir siendo Iglesia fiel de Jesucristo [E se mi permettete una parola, un saluto a tutti e in modo particolare alla mia cara diocesi di Chiclayo, in Perù, dove un popolo fedele ha accompagnato il suo vescovo, ha condiviso la sua fede e ha dato tanto, tanto per continuare ad essere Chiesa fedele di Gesù Cristo].

A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono.

Oggi è il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore.

Allora vorrei pregare insieme a voi. Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo e chiediamo questa grazia speciale a Maria, nostra Madre.

Ave Maria…».

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