Venerdì 8 e sabato 9 aprile 2022 si sono svolti – in presenza e in streaming – presso la Chiesa di Maria SS. di Montesanto, in via Sammartino 70 a Palermo gli Esercizi Spirituali della Delegazione della Sicilia Occidentale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Anche quest’anno si sono collegate le Dame della Nobile Congregazione delle Dame del Giardinello al Ponticello guidata dalla Superiora Donna Agata Orlando Riva Sanseverino, che ha portato il saluto della Congregazione.

Con l’occasione è stata presentata il Crocifisso ligneo scolpito e dipinti, risalente al XVII secolo, appena tornato dall’intervento di conservazione e di restauro, eseguito dallo Studio d’Arte e Restauro Kéramos di Palermo, concluso solo pochi giorni fa. Questo prezioso manufatto collocato all’altare principale rappresenta un Cristo notevolmente disteso, ravvivato da un simmetrico gioco contrapposto del capo rivolto alla sinistra dell’osservatore e delle ginocchia flesse leggermente verso destra. Il capo reclinato sulla spalla destra esprime una forte tensione drammatica, accentuata dalla bocca semiaperta e dagli occhi socchiusi e spenti, i quali sintetizzano un acceso patetismo, in un contesto di giochi di luce e di ombre che mettono in risalto i piani anatomici del viso e le ciocche morbide dei cappelli. Il corpo nudo, asciutto, secco, martoriato da ferite e ematomi, asseconda il movimento della testa: sono tutti elementi che mirano ad esaltare la solenne gravitas del Dio Incarnato.

La corona del Cristo, costituita da più giri di spine, e le ciocche dei capelli che scendono sinuose sulla spalla destra costituiscono elementi caratterizzanti della scultura di Giovan Francesco Pintorno, detto Frate Umile da Petralia. Analoghe caratteristiche dell’opera sono altresì riscontrabili nel grande realismo dei solchi provocati dalle fune alle caviglie e ai polsi, i lividi sparsi, le piaghe, ma soprattutto nella eccessiva voluminosità del sangue che scaturisce copioso dalla ferite del costato (in cui si intravedono anche i tessuti interni), voluminosità resa attraverso l’utilizzo della ceralacca.

Conducendo gli Esercizi Spirituali, Don Davide Calantoni, Cappellano di Merito con Placca, ha ricordato: «La nostra comune Fede in Cristo Gesù è il fondamento sul quale costruire ogni percorso di fraternità e condivisione. Quest’anno mi è sembrato più che mai opportuno intrattenere la vostra attenzione sul messaggio che il nostro amato Papa Francesco ha voluto indirizzare alla Chiesa Cattolica per la Quaresima.
Il Santo Padre muove dalle parole di San Paolo indirizzate ai Galati la sua riflessione iniziando proprio con le parole: “Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti” (Gal 6,9-10a)
Dice Papa Francesco: “Proprio seminando per il bene altrui partecipiamo alla magnanimità di Dio: «È grande nobiltà esser capaci di avviare processi i cui frutti saranno raccolti da altri, con la speranza riposta nella forza segreta del bene che si semina» (Fratelli tutti, 196). Seminare il bene per gli altri ci libera dalle anguste logiche del tornaconto personale e conferisce al nostro agire il respiro ampio della gratuità, inserendoci nel meraviglioso orizzonte dei benevoli disegni di Dio”.
In questo percorso – ha concluso Don Calantoni – noi come Cavalieri e Dame ci ritroviamo per una secolare testimonianza di carità sotto il Segno della Croce che è liberazione da ogni male e vincolo di fraternità e amore».

Alla fine delle due giornate, il Delegato Nob. Prof. Salvatore Bordonali, Cavaliere Gran Croce Jure Sanguinis, ha ringraziato i Cavalieri e le Dame per la partecipazione e si è complimentato per l’ottima riuscita del restauro del prezioso Crocifisso. Ha concluso ricordando le letture e i temi richiamati dal Cappellano, che riportano al tema del “perdono”, che letteralmente riconduce a quello del “dono”, nel senso che questo è elargito con gratuità, ma che presuppone una richiesta e un pentimento. O, almeno la buona volontà d’intraprendere un percorso virtuoso. E questo riconduce all’idea della “Milizia”, quella in cui ama riconoscersi l’Ordine Costantiniano, sotto la guida del suo Gran Maestro. Un percorso in cui è privilegiato l’aspetto doveroso della vita, con l’impegno di ciascuno a donare non solo sul piano materiale, ma anche su quello religioso, culturale e anche umano.