Il 20 febbraio 2020 i Cavalieri e le Dame della Delegazione della Lombardia del Sacro Militare Ordine Costantiniano hanno preso parte alla celebrazione eucaristica officiata dal Cappellano Gran Croce di Merito Don Fabio Fantoni, Vice Primo Cappellano dell’Ordine, ed alla successiva conferenza dell’illustre Confratello della Delegazione Liguria, il Cavaliere d’Onore Arch. Maestro Giorgio Oikonomoy, sul tema “San Giorgio nell’arte”, in presenza del Presidente della Real Commissione per l’Italia S.E. il Duca Don Diego de Vargas Machuca, del Delegato Vicario Cav. Ing. Gilberto Spinardi e del Delegato per la Ser.ma Repubblica di San Marino Cav. Dott. Cesare Tabarrini.
Il Promotore delle Attività Culturali Cav. Prof. Edoardo Teodoro Brioschi, ha presentato il Relatore di questa conferenza di grande interesse comune, particolarmente conosciuto e apprezzato nella nostra Sacra Milizia. Ha partecipato infatti a numerose manifestazioni e pubblicazioni, come l’ideazione e la realizzazione della mostra di Milano nella Chiesa di San Sepolcro per il 1700° anniversario dell’Editto di Costantino realizzando, in tiratura limitata, anche una litografia su San Giorgio.
Inoltre, in occasione dell’istituzione della Delegazione di San Marino, alla presenza dei Capitani Reggenti ad opera di una Delegazione guidata dal Gran Maestro S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans – di cui faceva parte il Presidente della Real Commissione per l’Italia S.E. il Duca Don Diego de Vargas Machuca – ha consegnato agli stessi Capitani un grande dipinto che esprime lo spirito ed i valori di San Marino e dell’Ordine Costantiniano. Una manifestazione grandemente seguita dai media.
Le sue opere sono state presentate alla Christie’s di Londra, e vengono quotate ufficialmente.
Al Maestro Giorgio Oikonomoy è stato assegnato anche il titolo di Ambasciatore dell’UNICEF.
Nella Sala dei Cavalieri dell’antica Chiesa di San Sepolcro a Milano, il Relatore ha inizialmente espresso riconoscenza e onore per l’invito e l’opportunità di esporre in un’aula così speciale, rivelando di percepire la storia, la fede e la cultura presenti.
Una conferenza non tradizionale ma pensata, quella del Maestro, piena di spunti e aneddoti capaci di arricchire le conoscenze su questo Santo, anche ai più esperti, impreziosita al termine, dalla presentazione di un antico raro oggetto raffigurante San Giorgio e Costantino.
Privilegiando l’aspetto della Legenda Aurea di San Giorgio, il Relatore ha voluto analizzare particolarmente lo strano intreccio che porta questo Personaggio, emerso all’inizio del Cristianesimo, ad abbracciare radici molto più antiche, dove scienziati, ricercatori e teologi cercano tuttora di comprendere.
Radici – spiega il Maestro – che interessano l’umanità in generale e forse anche la psiche dell’essere umano come i personaggi della mitologia mesopotamica spesso raffigurati, vivendo in stretta relazione con la paura ancestrale che caratterizza l’uomo fin dalle sue origini.
Proprio questa paura – specifica Oikonomoy – è il filo conduttore di tutte le leggende e le favole indo-europee, che condizionano da tempo immemore l’iconografia stessa. Una paura che permea anche il Cristianesimo al suo avvento portando Giorgio il Cavaliere a diventare Santo.
Solo attraverso un climax in periglioso divenire di tortuosi ma rassicuranti passaggi obbligati ricorrenti, è possibile raggiungere un radioso traguardo; è l’unica raffigurazione infatti in cui nell’iconografia viene rappresentato il giustiziere, la giustizia (spada e cavallo), il barbaro, la violenza, l’ingiustizia (il drago), nonché – in una delle versioni ufficiali ed accreditate – anche la fanciulla. Per tutta l’umanità e per tutti i periodi storici, la giovane donna da salvare è stata sempre il punto di riferimento di ogni Cavaliere, di ogni giovane, che metaforicamente salva con lei la Vita stessa ed il futuro, al fine di preservarlo – con gli stessi miti, obiettivi e leggende – per le generazioni a venire.
Tutti ingredienti di una iconografia che sono e rimarranno immortali, specifica il Maestro.
Costantino stesso – scrive Eusebio da Cesarea – ordinò per sé la realizzazione di una raffigurazione che lo ritraesse a cavallo con la lancia, intento ad uccide un drago. Anche il dio egizio Horus, fra le più antiche e significative divinità appartenenti alla religione dell’Antico Egitto, ha una propria raffigurazione a cavallo sul punto di uccide un alligatore, come San Giorgio.
Documenti certi si trovano unicamente dopo il XVII secolo a seguito del manoscritto di monaco, in cui si descrive la storia di San Giorgio come leggenda.
Le tre versioni ufficiali di questa, hanno portato avanti il mito, dal periodo neoclassico-romantico fino all’ ‘800 – ‘900.
Talmente forte era la volontà popolare di identificarlo come Santo che nel V secolo Papa Celestino dovette emanare un Editto per riconoscerlo tale almeno nei luoghi con il suo nome. Le storie si sono diffuse in tutta l’umanità da Oriente ad Occidente portando questo Santo ad essere definito il Santo per antonomasia, un Megalomartire per la Chiesa d’Oriente e modello di cavalleria.
Con San Giorgio la Chiesa spinge l’artista a sintetizzare – come si nota in tutta la raffigurazione orientale cristiana – il messaggio universale profondo: la fede rappresentata nel cavallo, lo strumento in San Giorgio, la Chiesa nella fanciulla, il male nel drago, la volontà di Dio nella lancia.
Nel corso della Conferenza sono state proiettate 60 storiche rappresentazioni di San Giorgio nell’arte tra cui alcune autentiche rarità.
È stato così possibile constatare la presenza di San Giorgio in tutte le raffigurazioni, dalla scultura lignea, ai mosaici, agli arazzi, all’argenteria, alla pittura, alla scultura e nelle miniature, persino sui vasi dei medicinali delle prime farmacie.
In una miniatura del XV secolo è riconoscibile l’usanza dei Reali europei nel raffigurarsi inginocchiati al cospetto di San Giorgio, in segno di protezione sugli accordi stabiliti.
San Giorgio sanciva questo accordo come un sigillo e valeva più di ogni altra cosa.
In conclusione il Maestro Oikonomoy ha mostrato ai presenti un antico reliquiario tascabile bizantino in suo possesso, raffigurante in un verso Costantino e Sant’Elena mentre nel recto San Giorgio; una rarità generosamente messa a disposizione dell’Ordine.