La conferenza sulla pala d’altare del Maestro Luca Di Francesco, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, Responsabile della Comunicazione della Delegazione della Lombardia, segue alla conferenza di apertura del Ciclo di presentazione dei Confratelli di Mons. Franco Buzzi, Cappellano de Jure Sanguinis, Prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, che ha trattato il tema della sfascicolatura del Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci.

Nella Sala dei Cavalieri della prestigiosa storica sacrestia della chiesa di San Sepolcro, nel vero centro di Milano, rivelando di percepire tanta spiritualità, storia e cultura, dopo l’introduzione del Promotore delle Attività Culturali della Delegazione della Lombardia, Prof. Edoardo Teodoro Brioschi, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, docente all’Università Cattolica di Milano, il Maestro Luca Di Francesco ha iniziato in suo intervento esprimendo riconoscenza e onore per l’opportunità di spiegare la sua opera ai Confratelli.

Il Maestro Luca Di Francesco è riuscito a persuadere i membri della Commissione, presieduta dal Responsabile Artistico Arch. Alessandro Tonassi, presentando una dettagliata relazione progettuale per il progetto della pala d’altare, che è stato proposto a vari artisti scultori di prim’ordine. Ha proposto una soluzione tecnica – con il consenso dell’Arch. Tonassi – stravolgendo gli originali spazi confinati, realizzando un unico scenario in altorilievo artistico, andando a sfruttare l’ampia profondità nascosta. Ha proposto inoltre una soluzione spirituale – con il consenso di Don Andrea Mardegan e dell’intera Commissione – capace di collegare le singole raffigurazioni al tabernacolo centrale in un unico significato: il sacrificio di Cristo per la salvezza dell’uomo attraverso il mistero eucaristico.



Lo scultore ha spiegato: “Ho pensato prima di tutto ai giovani universitari frequentatori dell’Oratorio, evidenziando per loro l’aspetto umano del Mistero cercando di trasmettere l’esempio dell’amore espresso in tutta la sua essenza: nella felicità massima della nascita del Figlio, chiaramente espressa nella Natività, e nel dolore profondo di Maria ritratta umanamente sofferente nella Pietà, capace però di accettare il sacrificio del Figlio.
La figura di Maria è rivolta verso il tabernacolo in entrambe le rappresentazioni, contribuendo a creare un senso di maggiore unione con esso, nell’atto di offrire a tutti il Soggetto del sacrificio: dai fatti concreti al mistero eucaristico.
Il volto del Padre rappresentato giovane e somigliante al Cristo del Compianto, cattura l’attenzione con la Sua imponenza e inizialmente incanta ma accompagna l’osservatore, col Suo sguardo e con i gesti, a contemplare le scene sottostanti.
Nell’anno del Giubileo della misericordia ho voluto esprimere la tenerezza in ogni soggetto.
La Natività e la Pietà vogliono essere a loro volta sorgenti di salvezza dalle quali scaturiscono i fiumi che irrorano la Terra posta sotto il tabernacolo”.

In conclusione, lo scultore ha confidato di aver vissuto momenti particolarmente intensi nella realizzazione dell’Opera soprattutto mentre modellava il Compianto di Maria: “Man mano che prendeva forma sotto le mie mani, saliva dentro di me una emozione intensa, indescrivibile. Non sono mai pienamente soddisfatto dei miei lavori, ma le persone che capitavano nel mio studio rimanevano particolarmente colpite. Forse coglievano l’emozione che ho provato io nel realizzarla. Mi sono convinto allora, che se fossi riuscito a comunicare ai giovani dell’Oratorio anche solo una piccola parte di quanto ho sentito io creandola, potevo ritenermi pienamente soddisfatto”.



Lo scultore ha sottolineato inoltre, che l’opera è realizzata soprattutto per le persone di tutti i giorni e che proprio gli apprezzamenti dei ragazzi dell’Oratorio lo hanno particolarmente gratificato. Per loro infatti è voluta, per loro l’ha studiata. Ha concluso il suo intervento raccontando un aneddoto toccante e significativo che lo ha ulteriormente persuaso sullo stile rappresentativo adottato.

Per il suo intervento, il Maestro Luca Di Francesco è stato omaggiato dal Presidente della Real Commissione, S.E. il Duca Don Diego de Vargas Machucha, Balì Gran Croce di Giustizia decorato del Collare, con il libro Il Molinaretto alle corti dei Farnese e dei Borbone curato dal Delegato della Liguria e del Piemonte, Nob. Avv. Gian Marino Delle Piane, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, pubblicato nel 2016 nella ricorrenza del primo anniversario della scomparsa del Gran Maestro S.A.R. l’Infante Don Carlos di Borbone e Borbone-Parma. Il Molinaretto fa parte di una serie di libri, scritti dall’Avv. Delle Piane, di pregevole fattura anche per l’approfondita ricerca di documenti storici originali. Sono edizioni fuori commercio a carattere culturale, inviati in omaggio alle Autorità dell’Ordine, al Re di Spagna, alle principali biblioteche nazionali ed estere, ad Accademie, a società storiche, a studiosi e a Confratelli, con lo scopo di lasciare una memoria storica nelle sedi adeguate.
