La Delegazione Calabria partecipa a Sant’Alessio in Aspromonte ai solenni festeggiamenti patronali della parrocchia Maria SS. Annunciata

Domenica 11 agosto 2024, una rappresentanza della Delegazione della Calabria del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è stata accolta nel piccolo comune di Sant’Alessio in Aspromonte, in occasione dei solenni festeggiamenti patronali in onore di Sant’Alessio della parrocchia Maria SS. Annunciata. Dopo l’offerta del cero votivo e l’atto di affidamento al santo patrono da parte dell'amministrazione comunale, alle ore 17.00 è stata celebrata la solenne Santa Messa, seguita dalla Processione per le vie del Paese con la statua del santo.
Sant'Alessio

Il culto di Sant’Alessio – la cui memoria liturgica è celebrata dalla Chiesa Cattolica il 17 luglio e da quella Ortodossa il 17 marzo – risale all’XI secolo, benché sia vissuto nel IV secolo. Esistono più versioni della sua vita, una siriaca, una greca ed una romana. È probabile che il culto nel piccolo paesino calabrese sia stato portato durante la dominazione bizantina, che vide il sopravvivere dei riti e dei culti orientali, anche dopo la occidentalizzazione della Chiesa, ad opera dei sopraggiunti e vittoriosi Normanni.

Riedificata sulle rovine dell’antica chiesa del 1595, più volte distrutta da terremoti e incursioni, la chiesa intitolata alla SS. Annunziata fu eretta parrocchia il 21 agosto 1606, ricostruita in seguito al terremoto del 1908 e inaugurata nel 1936.

Fondato tra il 1200 e il 1300, Sant’Alessio in Aspromonte è uno dei comuni più antichi dell’Aspromonte, a 567 m s.l.m. in equilibrio tra mare e monti, il meno esteso della Città metropolitana di Reggio Calabria, con circa 300 abitanti. Il suo nome riflette il culto verso Sant’Alessio e dalla collocazione sull’Aspromonte, anche se deriva dal toponimo originario di Alessio (citato come rus alexi, o de rure alessio). Tale denominazione perdurò fino a circa metà del Seicento, quando poi muterà in Sant’Alessio, mentre l’aggiunta “in Aspromonte” arriverà successivamente a seguito dell’unità d’Italia.

La rappresentanza della Delegazione della Calabria era guidata dal Vice Delegato, Nob. Dott. Candido Francica di Panaya, Cavaliere de Jure Sanguinis, ed era composta da: Rag. Mario Latella, Cavaliere di Ufficio, Tesoriere; Dott. Roberto Maria Naso Nàccari Carlizzi, Responsabile della Comunicazione e Addetto alle Attività Culturali; Avv. Massimo Seminara, Cavaliere di Ufficio, Cerimoniere; Nob. Dott.ssa Concetta Lombardi Satriani, Dama de Jure Sanguinis, Referente per la Città di Vibo Valentia; Nob. Dott. Antonino Lazzarino de Lorenzo, Cavaliere de Jure Sanguinis; Ing. Domenico Calarco e Dott. Giuseppe Trombetta, Cavalieri di Merito; Avv. Domenico Roberto Galati e Dott.ri Francesco Andreacchi, Gaetano Carlizzi e Nicola Maria Nocera, Postulanti.

Dopo l’interruzione di alcuni anni, riprendendo la tradizione della presenza iniziata oltre 30 anni prima, la rappresentanza Costantiniana è stata ricevuta in Municipio dal Sindaco di Sant’Alessio in Aspromonte, Dott. Francesco Marra, Cavaliere di Merito.

Parole di apprezzamento per la partecipazione sono state espresse dal Delegato per la Calabria ad interim, S.E. il Marchese Don Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, Luogotenente per l’Italia Meridionale Peninsulare della Real Commissione per l’Italia: “La missione del Cavaliere è testimonianza non solo di Fede e di vicinanza agli ultimi, ma anche quella di essere sentinella e presidio delle tradizioni e dei riti che sono a sostegno della Fede, nel tangibile e nell’intangibile”.

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