La conferenza si è svolta alla presenza di varie personalità eminenti, tra cui il celebre costituzionalista Giuseppe De Vergottini, Professore emerito di Diritto Costituzionale all’Università di Bologna; il Generale Antonio De Vita, già Comandante dell’Esercito Regione Emilia Romagna; e rappresentanti delle varie Associazioni d’Arma della Regione Emilia Romagna.

Per la Delegazione di Triveneto ed Emilia era presente il Referente per l’Emilia, Avv. Giacomo Fontana, Cavalieri di Merito, con alcuni Cavalieri ed amici dell’Ordine Costantiniano.

Il Relatore Carlo Degl’Innocenti, giornalista RAI, ha presentato un documentario, girato a bordo della nave Amerigo Vespucci nel 2022, durante una campagna di addestramento cui lo stesso autore ha partecipato come reporter, che illustra, con dovizia di particolari, tutte le caratteristiche e gli ambienti della nave, unitamente agli aspetti più tecnici della navigazione, della vita di bordo e dell’addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare Italiana.

Ne emerge un quadro davvero impressionate della nave più bella del mondo, sintesi della sapienza marittima italiana e del genio anche artistico (oltre che navale) italiano, che suscitano l’ammirazione del mondo intero. Non a caso, la nave fu progettata, costruita e varata nel 1931, nei cantieri navali di Castellammare di Stabia, ad imitazione del maestoso vascello Il Monarca, nave ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, varato nel 1850 negli stessi cantieri.

Il 6 settembre 1860, quando il Re Francesco II si ritirò da Napoli al comando del suo esercito per condurre la resistenza contro le forze garibaldine da sud e le truppe regolari sabaude penetrate da nord nei confini del Regno delle Due Sicilie, ed infine ritirarsi nella fortezza di Gaeta, Il Monarca, al comando del Capitano di vascello Giuseppe Flores, si rifiutò, al pari della quasi totalità della flotta borbonica, di seguire il sovrano, e rimase invece a Napoli, dove il 9 settembre passò alla Marina del Regno di Sardegna, per la quale, ribattezzato Re Galantuomo, entrò in servizio il 17 novembre 1860. Al cambio del nome corrispose anche quello della polena: la statua di Ferdinando II (il Monarca) che ornava la prua della nave, venne sostituita con un busto di Vittorio Emanuele II (il Re Galantuomo).
Al comando del Capitano di vascello Giraud, il Re Galantuomo partecipò quindi alle operazioni di blocco navale ed assedio di Gaeta. Il 27 gennaio 1861 giunse nelle acque di Mola di Gaeta, prendendo parte al blocco. In due occasioni il vascello prese direttamente parte ad operazioni di bombardamento navale contro i forti di Gaeta: il 3 febbraio 1861, contro le batterie di Ponente, ed il 5 febbraio, cannoneggiando le batterie della Trinità. Gaeta si arrese il 13 febbraio. Dopo Gaeta, il Re Galantuomo rientrò dapprima a Napoli e quindi venne inviato a Messina, dove ancora resisteva la cittadella fortificata in mano alle truppe borboniche, e partecipò alle operazioni di bombardamento che portarono tale forte alla resa, il 12 marzo 1861. Nata il 17 marzo 1861 la Regia Marina, il Re Galantuomo inizialmente fu la più grande nave da guerra battente bandiera italiana.
Ai piani della nave Il Monarca sono state ispirate le linee dei grandi velieri scuola Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo, costruiti nei primi anni trenta del Novecento. La polena della nave è conservata presso il Museo tecnico navale di La Spezia.