Uno sguardo al mistero della Sacra Sindone, testimone silenziosa e “icona del Sabato Santo”

La Delegazione di Castiglia-La Mancia e Murcia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e il Consiglio delle Confraternite della Settimana Santa di Albacete hanno organizzato una Conferenza dal tema La Sindone, testimone silenzioso, che si è tenuta nella sala consigliare dell'ex municipio di Albacete. Il Relatore, l’esperto di grande fama della Reliquia più studiata del Cristianesimo Luís Mira y Seller, è Cavaliere di Merito dell’Ordine Costantiniano e Commendatore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nel corso della sua presentazione, ha introdotto i presenti agli aspetti più rilevanti che circondano il Sacro Telo di Torino, un oggetto di culto che "unisce nella fede molti popoli", con chiarezza di idee e continui riferimenti a sua meravigliosa storia e a ciò che è veramente. Ha svolto la sua presentazione basata sulla ragione e sull'analisi storica per svelare i misteri della Sacra Sindone. Considerata da molti un'“icona di amore e di vita”, questa Reliquia colma il divario tra fede e ricerca scientifica.
Sindone

La Sacra Sindone è un lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce. È lungo 441 centimetri e largo 113. Dal 1578 è conservata a Torino. Sul telo – di colore giallo ocra chiaro – sono visibili impronte che riproducono immagini (frontale, a sinistra; dorsale, a destra) di un uomo morto in seguito ad una serie di torture culminate con la crocefissione. Sono inoltre ben visibili due linee nere strinate e una serie di pezze bianche: sono i danni dovuti all’incendio avvenuto a Chambéry nel 1532. Secondo la tradizione si tratta del lenzuolo citato nei Vangeli che servì per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro. Oggetto di costanti ricerche scientifiche, rappresenta un rimando diretto e immediato che aiuta a comprendere e meditare la drammatica realtà della Passione di Gesù. Il 24 maggio 1998 nella sua meditazione di fronte al Sacro Telo [QUI], Papa San Giovanni Paolo II l’ha definito “specchio del Vangelo”. Il 2 maggio 2010, durante la sua visita a Torino [QUI], Papa Benedetto XVI l’ha chiamata “icona del Sabato Santo”.

La Conferenza è stata organizzata e coordinata dal Segretario della Delegazione di Castiglia-La Mancia e Murcia, Manuel Augusto Mateos y Rodero, Cavaliere di Merito, che ha introdotto il Relatore, il cui profilo lo rende l’oratore ideale per questo argomento. Nato a Novelda nel 1970, è Segretario del Consiglio Comunale delle Confraternite della Settimana Santa della sua città natale, ministro straordinario della Comunione e membro attivo del Consiglio pastorale della Parrocchia di San Pedro. È membro del Centro Spagnolo di Sindonologia, dove dedica i suoi sforzi alla diffusione della verità sulla Sindone di Torino e sulla Sindone di Oviedo. Il suo lavoro in questo campo è completato da una vasta esperienza nella grafica, nel cinema religioso e nelle pubblicazioni legate alla fede e alla cultura religiosa. Nel 2014 è stato Direttore artistico della rivista Betania del Festival di Novelda, pubblicata dal 1953, e nel 2019 ha fatto parte della direzione della stessa rivista; Ha anche diretto in più di un’occasione la rivista della Settimana Santa di Novelda. Ha collaborato con diverse pubblicazioni locali e internazionali e ha fatto parte come fotografo di scena della troupe del documentario Sueños de Sal, vincitore del premio Goya.

Questa Conferenza, ha osservato il Presidente del Consiglio delle Confraternite, Antonio Martín Ruiz, fa parte di una serie di attività che il Consiglio organizza ogni anno, con l’obiettivo di arricchire la vita culturale e spirituale dei confratelli e dei cittadini interessati di Albacete. Questo tipo di iniziative riflette il modo in cui la fede Cristiana non solo spinge i credenti a cercare la verità e la bellezza di Dio, ma promuove anche un atteggiamento di continua ricerca culturale ed educativa. Come ha sottolineato il Consiglio delle Confraternite, “essere membro della confraternita non è solo un lavoro di una settimana, è un impegno permanente”.

Da parte sua, il Delegato per Castiglia-La Mancia e Murcia, Rafael Marcos y Pardo, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, ha sottolineato l’importanza di queste collaborazioni, affermando: “Continueremo a lavorare su progetti che promuovano i principi Cristiani e favoriscano lo sviluppo culturale e spirituale della nostra società”.

Al termine del Convegno, il Delegato per Castiglia-La Mancia e Murcia e il Presidente del Consiglio delle Confraternite hanno consegnato un dono in segno di gratitudine al Relatore, una scatola bianca con la Croce Costantiniana contenente un rosario missionario benedetto dal Priore della Delegazione, Don Luis Enrique Martínez y Galera, Cappellano di Merito e un’immagine della Madonna del Rosario di Pompei.

Con il particolare impegno del Rosario Missionario, la Delegazione di Castiglia-La Mancia e Murcia opera per promuovere la devozione al Santo Rosario nella società. Il Rosario Missionario è una forma di preghiera basata sul Santo Rosario tradizionale, nella quale, per intercessione di Maria, si prega il Padre per le intenzioni e le necessità del mondo intero. Si tratta di una preghiera mariana universale e missionaria, che consiste nel pregare i cinque misteri tenendo presente i cinque continenti del mondo, pensando alla situazione specifica di ogni continente dal punto di vista dell’evangelizzazione e della presenza Cristiana, e pregando per i missionari, per tutti gli operatorii di evangelizzazione e per tutti coloro che ancora non conoscono la Buona Novella della salvezza, affinché si aprano alla luce del Vangelo.

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