Le suore contemplative hanno lasciato tutto per amore di Dio, per la Sua gloria e per la salvezza delle anime. Il loro desiderio è che tutti conoscano Dio: per questo offrono la propria vita alla Chiesa, ai suoi pastori e a tutti i fedeli, affinché rimangano saldi in Cristo. Sperano che, attraverso preghiere, penitenze e sacrifici, l’Albania possa essere nuovamente evangelizzata: «Perché è Dio che, in risposta alla preghiera, invia operai nella sua messe, apre lo spirito dei non Cristiani perché ascoltino il Vangelo, e rende feconda nei loro cuori la parola della salvezza» (Decreto sull’attività missionaria della Chiesa del Concilio Vaticano II Ad gentes, 40). E la Speranza che non delude c’è. Oggi, l’Albania non è più un Paese a maggioranza musulmana. Per la prima volta dal XVII secolo il numero dei battezzati è oltre la metà della popolazione.
In passato, la Delegazione del Lussemburgo aveva già sostenuto il convento con 5.000 euro, destinati all’adeguamento dell’impianto idrico e del sistema di riscaldamento. Il convento di Krujë, infatti, disponeva solo di un riscaldamento molto precario e necessitava di un impianto adatto per affrontare il freddo delle montagne albanesi. Inoltre, bisognava sistemare la fornitura e distribuzione dell’acqua potabile: l’acqua era condivisa con una struttura Caritas adiacente, ma serviva installare filtri sui rubinetti del convento e della piccola foresteria. Mancava anche l’acqua calda: il riscaldamento era garantito da una piccola stufa elettrica in casa, mentre nella chiesa era stato installato un impianto elettrico, con la necessità di coprire regolarmente le spese delle bollette.
In un’altra occasione, la Delegazione del Lussemburgo ha donato ulteriori 5.000 euro per coprire spese di gestione del convento: le bollette elettriche di tre mesi, indispensabili per acqua e riscaldamento; cure mediche e studi sanitari di alcune suore; un corso di lingua albanese per una sorella; acquisti di alimenti e prodotti per l’igiene.

Krujë, l’antica capitale albanese, a soli 32 km da Tirana, è la città simbolo della resistenza anti-Ottomana, nonché città dell’eroe nazionale Giorgio Castriota detto Scanderbeg, principe e generale albanese che guidò i suoi connazionali alla ribellione contro l’occupazione dell’Albania da parte dei Turco-Ottomani.
La Comunità contemplativa San Giuseppe di Krujë ha conosciuto il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio grazie a una delle religiose che in precedenza viveva nel convento di Cents, in Lussemburgo. Proprio lì aveva incontrato membri della Sacra Milizia, che poi hanno deciso di sostenere il nuovo convento in Albania. Pur non essendo numerosa, la Delegazione lussemburghese è riuscita a raccogliere somme considerevoli.
La nuova donazione
per l’allacciamento idrico privato
Questa volta, i Cavalieri, le Dame e gli amici dell’Ordine Costantiniano in Lussemburgo, colpiti dall’impegno dell’Istituto delle Serve del Signore e della Vergine di Matarà, hanno raccolto 3.000 euro per il progetto “Allacciamento idrico privato per il monastero e la foresteria”, volto a garantire non solo acqua a sufficienza per le necessità quotidiane, ma anche acqua più salubre. Il denaro donato è servito a coprire la maggior parte delle spese della prima fase del progetto, insieme a un contributo locale di 460 euro: la trivellazione idrica.




All’inizio di settembre, un abitante del posto esperto della zona ha messo a disposizione una trivella. Dopo tre giorni di lavoro, con una perforazione fino a 75 metri di profondità, è stata trovata una vena di acqua potabile e abbondante. Sono stati quindi posizionati i tubi da 30 cm necessari. Ora la struttura è pronta per la seconda fase: l’installazione delle pompe idriche.

La lettera di ringraziamento
La Priora del neonato convento di Krujë, Madre Mariam al Bishara, l’8 ottobre 2025 ha inviato una lettera di ringraziamento al Presidente della Real Commissione per il Granducato del Lussemburgo, descrivendo i lavori svolti e allegando fotografie. Nella lettera, di cui riportiamo un passaggio dalla traduzione italiana dall’inglese, scrive:
«Ringraziamo sempre Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere, continuamente» (1 Tess 1,2). (…) Vi ringraziamo per il vostro generoso aiuto e vi promettiamo di pregare per ciascuno dei membri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, per i vostri benefattori e per le vostre famiglie. Che Dio vi benedica abbondantemente! In Gesù e Maria».
Chi desidera aiutare il convento di Krujë può inviare una donazione a:
Banca Intesa San Paolo Albania, Lezhe, Albania
Destinatario: Sherbetoret e Hyijt dhe te Virgjeres Matara
IBAN: AL45208540830000086004831805
SWIFT: USALALTR

La Famiglia religiosa del Verbo Incarnato
La Famiglia religiosa del Verbo Incarnato, di cui fa parte l’Istituto delle Serve del Signore e della Vergine di Matarà, è presente in Albania dal 2001. La popolazione albanese è per l’85% Musulmana, con una minoranza di Cattolici, Ortodossi e Protestanti. Il Paese ha subito lunghe persecuzioni: cinque secoli sotto l’Impero ottomano e poi quasi mezzo secolo di dittatura comunista (1946-1992). Tuttavia, l’Albania ha radici Cristiane profonde, essendo stata evangelizzata per la prima volta da San Paolo.
Oggi l’Istituto ha in Albania tre comunità di vita apostolica, impegnate nell’educazione e nella cura di ragazze, giovani donne e disabili, nell’Arcidiocesi di Tirana-Durazzo e nella Diocesi di Zappa.
Il 2 marzo 2019 è iniziata la presenza stabile della Comunità contemplativa San Giuseppe nel Comune di Krujë, con quattro suore che hanno adattato, fino alla costruzione di un nuovo convento, la piccola casa canonica e le aule catechetiche come celle. Nel tempo la Comunità è cresciuta con religiose provenienti da Argentina, Perù, Stati Uniti e Spagna. Questa nuova Comunità contemplativa in Albania, dedita alla preghiera e al silenzio, è la prima nell’Arcidiocesi di Tirana-Durazzo e costituisce un importante punto pastorale nel Distretto di Krujë, che non ha una propria parrocchia. Ogni casa contemplativa dell’Istituto ha un’intenzione particolare: quella di Krujë è pregare per la Chiesa e in riparazione dei peccati commessi dai suoi membri.
La Famiglia religiosa del Verbo Incarnato è stata fondata in Argentina nel 1984 dal sacerdote Carlos Miguel Buela, oggi presente in più di venti Paesi nei cinque continenti, diviso in tre rami:
- Istituto del Verbo Incarnato (clericale).
- Istituto delle Serve del Signore e della Vergine di Matarà (femminile).
- Terzo Ordine Secolare (laici).
L’Istituto del Verbo Incarnato (IVI) è il ramo clericale, composto prevalentemente da sacerdoti e religiosi non chierici, detti fratelli coadiutori, diviso in due rami:
- Il ramo apostolico è dedicato all’evangelizzazione della cultura, affinché mentalità, valori, modelli di vita e norme d’azione siano permeati dal Vangelo. Le sue case sono presenti in Italia, Argentina, Perù, Russia, Israele, Taiwan e Tagikistan.
- Il ramo monastico-contemplativo è nato il 25 dicembre 1988 ed è presente in Argentina, Perù, Spagna, Giordania e Italia. I contemplativi vivono nella preghiera, nell’adorazione e nello studio, praticando il cosiddetto “apostolato della presenza”: una testimonianza silenziosa in comunità non Cristiane.
L’Istituto delle Serve del Signore e della Vergine di Matarà (SSVMM), è stato fondato in Argentina dal sacerdote Carlos Miguel Buela, il 19 marzo 1988, festa di San Giuseppe. È il ramo femminile consacrato all’evangelizzazione della cultura e alla gloria di Dio, diviso in due rami:
- Sorelle di vita apostolica, dedite alla preghiera e alla predicazione, con una vita scandita dalla Messa quotidiana, l’Adorazione eucaristica e la recita dell’Ufficio divino.
- Sorelle di vita contemplativa, che vivono in clausura, silenzio e penitenza, con giornate interamente dedicate alla preghiera.
L’Istituto conta circa mille suore e una ottantina di case sparse in diversi Paesi: Albania, Argentina, Brasile, Canada, Cile, Ecuador, Egitto, Spagna, Stati Uniti, Paesi Bassi, Islanda, Italia, Giordania, Russia, Palestina, Papua Nuova Guinea, Perù, Taiwan, Tunisia, Ucraina e Tagikistan.
Il ramo contemplativo ha otto monasteri con intenzioni specifiche: per la pace nel mondo (Argentina); per la conversione dei popoli e la salvezza degli ebrei (USA); per i sacerdoti e l’unità dei Cristiani (Italia). Ci sono anche due case in Perù e Brasile, ancora non monasteri, che pregano rispettivamente per la vita consacrata e per la difesa della vita. La Comunità nascente di Krujë, la prima nell’Arcidiocesi di Tirana-Durazzo, prega per la Chiesa e in riparazione dei peccati.
Il Terzo Ordine Secolare è l’associazione dei laici che condividono la spiritualità dell’Istituto, che comprende:
- Laici consacrati, che vivono nel mondo con voti privati, specialmente di castità, e partecipano alla missione attraverso preghiera, Messa e impegno Cristiano.
- Associazioni e movimenti laicali, ciascuno con la propria organizzazione.
- La Fraternità del Verbo Incarnato, aperta a fedeli laici e sacerdoti che condividono lo spirito dell’Istituto senza vincoli particolari.