XII podcast di formazione della Delegazione di Roma e Città del Vaticano: Domus mea…

La Delegazione di Roma e Città del Vaticano, nell’obiettivo di fornire una formazione continua ai propri Cavalieri, Dame e Postulanti, pubblica dal 29 settembre 2023 con cadenza bisettimanale sul proprio canale YouTube [QUI] dei podcast su vari temi, a cura dal Referente per la Formazione, Prof. Enzo Cantarano, Cavaliere di Merito con Placca d'Argento.
Locandina

Venerdì 1° marzo 2024, è stato pubblicato il Podcast XII – Domus mea… [QUI].

Vengono offerte alcune brevi considerazioni su di un brano del Vangelo secondo Luca, al capitolo 9, versetti 45-48. «In quel tempo, Gesù entrato nel Tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: “Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri”».

Anche gli altri Evangelisti danno la massima rilevanza a questo episodio, sottolineano la regalità dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme come inizio del suo futuro impegno messianico secondo il progetto di Dio e non secondo le attese degli uomini e sottolineando il suo assoluto distacco dal culto ebraico tradizionale. Gesù denuncia un sistema che perverte, attraverso un sottile meccanismo, i luoghi dell’incontro con Dio, che accoglie tutti gratuitamente e senza condizioni, in luoghi di scambio, di commercio, di guadagno, in cui non c’è più spazio per la logica misericordiosa del dono perché tutto viene monetizzato, ridotto a puro mezzo di profitto per il bene proprio e non comune. Così Dio viene ridotto a un Cesare a cui si dà denaro in cambio della sua protezione, di privilegi e poteri umani senza nessuna morale e il denaro diviene l’idolo che si sostituisce a Dio. Tanto più grave, perversa e pervertitrice appare questa prassi quando agita nei luoghi formalmente deputati al culto del vero Dio e da personaggi che si arrogano il diritto di agire come unici officianti di quel culto stesso!

Si sta presso il Signore e in ascolto della sua parola per avvicinare i nostri pensieri e le nostre vie ai pensieri ed alle vie di Lui di cui ci parla Isaia 55, 8-9, e non viceversa. Anzi, Gesù, il Maestro, ci insegna, in Giovanni 14, 6-7, che solo Lui è «la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

Ci si affida a Lui per imparare da Lui, “mite ed umile di cuore”, e non per cercare “un di più” rispetto agli altri o, peggio ancora, a scapito degli altri. Quasi inconsciamente talvolta, anche noi contribuiamo a mantenere questo sistema quando pensiamo di avere diritto a ottenere qualcosa da Dio, piegandolo e riducendolo alle nostre dinamiche umane e proiettando su di lui il nostro concetto umano di gloria, di potere, di merito, di retribuzione, di giustizia. Gesù invece non entra nel Tempio per avere favori, privilegi, onori, distinzioni, giustificazioni, alibi. Lui vi entra per interrompere definitivamente l’uso, anzi, l’abuso, del rito antico e tradizionale, ampolloso, ma inutile, anzi inviso a Dio secondo il Salmo 50, 7-23, Isaia 1, 11-17, e Amos 5, 14-24, e fa gesti e dice parole che, con divina autorità ed assoluta misericordia, riconducono le cose ab antiquo, addirittura all’inizio, alla Creazione della Casa comune a Dio ed agli uomini, nella quale regna solo l’amore gratuito e sovrabbondante di un Dio che ci ama e ci ha sempre amati senza attendere un nostro primo passo, senza aspettare pentimenti o mortificazioni, ma, come afferma con autorità apostolica Paolo nella sua Lettera ai Romani (5, 8) e conferma con certezza Agostino nei Discorsi 335/I, “mentre eravamo ancora peccatori e nemici” e che ci chiama alla vita donandoci la sua vita.

Indice dei podcast trasmessi [QUI]

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