La Delegazione della Tuscia e Sabina onora Nostra Signora di Lourdes

Domani 11 febbraio 2021, nella ricorrenza della festa di Nostra Signora di Lourdes, una Rappresentanza della Delegazione della Tuscia e...

Domani 11 febbraio 2021, nella ricorrenza della festa di Nostra Signora di Lourdes, una Rappresentanza della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio presenzierà alla solenne Santa Messa prelatizia celebrata alle ore 10.00 nella Chiesa di Sant’Angelo in Spatha, una delle più antiche chiese della Città di Viterbo.

I Cavalieri Costantiniani, inoltre, nel corso della giornata presteranno servizio d’onore alla statua della Vergine che quest’anno, a motivo della pandemia, non potrà essere portata in processione in piazza del Plebiscito, come da tradizione.

In un secolo tutto di incredulità, in una nazione pervasa di ateismo, quale era la Francia nel secolo XIX, Maria si proclama Immacolata e inizia una serie di miracoli che sono la più eloquente apologia del soprannaturale. Il dogma dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria era stato proclamato da appena quattro anni. Ma alle discussioni in pro ed in contro che continuavano tuttavia, la Madonna pone loro termine, confermando il dogma pontificio.

La Vergine apparve ad un’umile pastorella, la giovane Bernardetta Soubirous, avverandosi anche in questo caso quanto Gesù diceva: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.» (Mt 11,25).

Era l’alba dell’11 febbraio 1858 e Bernardetta si era recata in prossimità della grotta di Massabielle, sulle sponde del torrente Gave. Su una rupe di questa grotta la Madonna le apparve biancovestita, col capo coperto di un velo scendente sulle spalle, i fianchi cinti d’una fascia azzurra, i piedi nudi, baciati da rose olezzanti, un volto celestiale. «Era la più bella fra tutte le donne». Nella prima apparizione la Madonna insegnò alla pia fanciulla a far bene il segno di Croce e a recitare il Rosario ed Ella stessa per prima prese la corona che aveva penzoloni al braccio e cominciò.

Il secondo giorno Bernardetta, temendo un inganno del demonio, gettò acqua santa in direzione della Signora. Ma questa le sorrise con volto ancor più benigno.

Il terzo giorno la Madonna le ordinò di ritornare alla grotta altre quindici volte, dopo le quali si manifestò il 25 marzo 1858, dicendo: «Que soy era Immaculada Councepciou» (Io sono l’Immacolata Concezione, in dialetto guascone).

Intanto avvenivano anche miracoli e la fama delle apparizioni si estendeva per tutta la Francia e anche all’estero, destando un concorso straordinario di devoti e curiosi. Per accertarsi che Bernardetta non fosse una visionaria o malata di mente, si ebbero più sopralluoghi da parte dell’autorità ecclesiastica e di quella civile. I medici constatarono la normalità e la sincerità della fanciulla e la Madonna provava la verità dell’apparizione coi miracoli. In breve tempo i numerosissimi devoti edificarono una chiesa che fu dai Sommi Pontefici arricchita di titoli e privilegi.

L’acqua scaturita nell’interno della grotta continua anche ai nostri giorni a operare prodigi. In questa vengono immersi gli ammalati e molti vengono miracolosamente sanati.

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