Solenne Santa Messa per la Festa di San Gennaro nella Chiesa dei Napoletani a Roma

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In fondo dell’articolo, foto della Celebrazione.

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Sabato 19 settembre 2020, nel giorno della memoria liturgica di San Gennaro, il santo patrono di Napoli, si terrà una Solenne Celebrazione Eucaristica alle ore 18.30 presso la Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani in via Giulia 34, nel rione Regola a Roma. A tale importante celebrazione, su invito del Rettore Mons. Maurizio Piscolla, Cappellano del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, parteciperanno alcuni dignitari della Sacra Milizia i quali, nella prestigiosa cornice della ex Chiesa Nazionale del Regno delle Due Sicilie, ricorderanno nelle loro preghiere il Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie e Gran Maestro dell’Ordine Costantiniano, S.A.R. il Serenissimo Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta e la Sua Augusta famiglia.

Luogo di sepoltura di S.M. Francesco II dal 1926 al 1984

La Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani si trova a pochi passi da Palazzo Farnese – che ospitò S.M. il Re Francesco II durante l’esilio romano – allora proprietà della famiglia Reale di Borbone delle Due Sicilie. L’ultimo sovrano del Regno delle Due Sicilie in questa chiesa si recava quotidianamente ad assistere alla Santa Messa e qui è rimasto sepolto per quasi 58 anni.

Per una di quelle sorprendenti stranezze di cui la storia è prodiga, la traslazione della salma di S.M. Francesco II da Trento alla Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani fu voluta come segno tangibile di riconciliazione tra la Real Casa di Borbone delle Due Sicilie e quella italiana dopo i fatti del 1861, dall’allora Principe di Piemonte Umberto di Savoia, erede al trono d’Italia, anche su pressione ed interessamento della sua conserte, la Principessa Maria Josè di Saxen Coburg-Gotha, nipote dell’ultima sovrana del Regno delle Due Sicilie. Umberto era nato a Napoli e lì viveva quando prese questa decisione, quasi a tributare un omaggio all’ultimo re della sua città natale.

Il 2 dicembre 1926 la salma di Francesco II fu riesumata a Trento dalla tomba dei Conti Consolati alla presenza del Conte Caracciolo di Forino e del Conte Raffaello Barberini, che la presero in consegna. La sera dell’8 dicembre essa venne deposta sul treno proveniente dal Brennero, sul quale viaggiava anche la salma della Regina Maria Sofia di Wittelsbach, morta di polmonite a Monaco di Baviera il 19 gennaio 1925 all’età di 83 anni. Così, le loro salme furono riunite con quella della loro unica figlioletta, la principessa Maria Cristina Pia di Borbone delle Due Sicilie, nata e morta ad appena tre mesi di vita nel 1870 a Roma, durante l’esilio dei suoi genitori, deposti sovrani del Regno delle Due Sicilie. Così si realizzarono finalmente le ultime volontà di S.M. Francesco II, secondo le sue disposizioni testamentarie ed il relativo Reversale, rilasciato dalI’Arciprete di Arco di Trento alla famiglia Reale di Borbone delle Due Sicilie.

Da quando il 10 aprile 1984 le salme infine furono traslate nella Cappella Reale dei Borbone in Santa Chiara a Napoli, nell’abside della Chiesa di Santo Spirito dei Napoletani, come in un abbraccio, sono rimasti tre lapidi sepolcrali, a ricordo dei tre sarcofagi, con i due laterali che hanno custodito le spoglie di Francesco II e Maria Sofia e che sembrano voler teneramente proteggere il più piccolo di Maria Cristina Pia, che è al centro.

La Chiesa dello Spirito Santo dei Napolitani

Nel catalogo delle chiese di Papa Pio V (romano pontefice, dal 7 gennaio 1566 al 1° maggio 1572) questa chiesa è chiamata Sant’Aura in strada Iulia e vi era annesso un monastero di monache. Nel XIV secolo fu chiamata anche Sant’Eusterio, come risulta dal catalogo di Cencio Camerario e dal catalogo dall’anonimo di Torino. Nel 1572, ridotta in cattivo stato, la chiesa (con il monastero) fu affidata alla Confraternita dello Spirito Santo dei Napoletani, oggi estinta, che la spianarono e vi fecero costruire la nuova chiesa dedicata allo Spirito Santo (1574). All’inizio del Settecento subì una profonda trasformazione e altri radicali restauri furono effettuati intorno alla metà dell’Ottocento, tra cui il rifacimento della facciata (1853), finanziato da S.M. Francesco II, con portale e rosone scolpiti, e, all’interno, la cantoria e l’abside, donando alla chiesa l’aspetto attuale.

Per trent’anni la chiesa è stata chiusa a causa di gravi infiltrazioni d’acqua. Il degrado si impadronì del luogo di culto che sembrava ormai non più recuperabile, dato l’abbandono e le crepe che minacciavano la stabilità dell’edificio. Nel 1980 fu nominato rettore Mons. Natalino Zagotto che diede inizio immediatamente al difficile e a prima vista impossibile compito di restaurare e ripristinare la chiesa. Il radicale intervento di consolidamento strutturale e restauro architettonico ha riportato l’edificio all’antico splendore. Nel Natale del 1986 la chiesa fu riaperta al culto per rinascere a nuova vita.

La festa del 2018 alla presenza di S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie

Una festa da tempo pressoché dimenticata a Roma, quella di San Gennaro, fu ripresa Il 19 settembre 2018 nella Chiesa di Santo Spirito dei Napoletani. Da tempo immemorabile, proprio in corrispondenza di quella che si svolgeva nel Regno di Napoli, anche a Roma si era soliti festeggiare il Patrono di Napoli. La festa 2018 fu anche occasione per fare memoria di Mons. Natalino Zagotto, per circa quarant’anni Rettore della chiesa e scomparso nel 2017.

In questa occasione, S.A.R. il Serenissimo Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta nella sua visita alla storica Chiesa Nazionale del Regno delle Due Sicilie in via Giulia, venerò una reliquia di San Gennaro appena donata alla chiesa dall’Abate della Cappella di San Gennaro, Mons. Vincenzo De Gregorio. Il Duca di Calabria ha fatto suo ingresso accompagnato dal Presidente del Real Circolo di Francesco II di Borbone, Gr. Uff. Dott. Paolo Rivelli e S.E. Carlos Barcena Portoles, Ambasciatore di Spagna, ricevuti dal Rettore della Chiesa dei Napoletani, Mons. Maurizio Piscolla, dal Vice Rettore Mons. Adriano Frugoni e da membri eminente della Real Deputazione e della Real Commissione per l’Italia dell’Ordine Costantiniano, tra cui S.E. il Barone di Culcasi, Gran Tesoriere dell’Ordine e Presidente della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale (che negli anni ha restituito la chiesa al suo antico splendore.); il Conte Don Vincenzo Capasso della Torre, Presidente Emerito della Real Commissione per l’Italia e Cavaliere dell’Insigne e Real Ordine di San Gennaro; il Cancelliere della Real Commissione per l’Italia, il Nob. Alessandro Pompili; S.E. il Principe di Melissano e di Scanno, Vice Presidente dalla Commissione Araldica per l’Italia.

La delegazione ha accompagnato il Duca di Calabria per una visita dettagliata della chiesa e successivamente si è intrattenuto lungamente per conoscere la storia e le problematiche della chiesa. Al termine il Duca di Calabria ha presenziato ad una Solenne Santa Messa in memoria di San Gennaro e dei defunti della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie. Una cerimonia unica che ha visto Don Pedro per la prima volta come Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie, indossando il Collare di San Gennaro, così come voluto dagli organizzatori – in applicazione dell’antico cerimoniale che prevedeva in ordine di importanza i Cavalieri del Real e Insigne Ordine di San Gennaro, l’onorificenza più alta della Real Casa – la Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, i Cavalieri Costantiniani e i Soci del Real Circolo Francesco II di Borbone.

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Al servizio all’altare erano presenti alcuni Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, lì intervenuti con manto cerimoniale.

La Sezione Roma della Luogotenenza per l’Italia Centrale dell’OESSG ha celebrato la festa di San Gennaro presso la Chiesa di Santo Spirito dei Napoletani affidata all’Ordine.

La celebrazione è stata preceduta da tre giorni di ritiro sul tema dell’Esodo, guidati da tre verbi centrali nell’esperienza biblica: riconoscere, interpretare, scegliere.

In questo tempo di ripresa, l’OESSG coglie le occasioni che vengono offerte per nutrire lo spirito.

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