In prossimità del Santo Natale, venerdì 22 dicembre 2023 presso il Tempio di San Giuseppe al Palazzo, luogo prescelto per le celebrazioni mensili, i Cavalieri, le Dame e i Postulanti del Gruppo di Messina della Delegazione della Sicilia Orientale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, guidati dal Delegato Nob. Ferdinando Testoni Blasco, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia, si sono stretti in preghiera attorno al loro Cappellano Mons. Giuseppe Musicò, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, che ha officiato la solenne Santa Messa. L’intenzione particolare è stata il ringraziamento del Bambino Gesù per l’anno trascorso e pregando che quello nuovo possa essere sereno e foriero della tanta auspicata pace nel mondo intero.

Al termine del Sacro Rito, il Delegato ha guidato la consueta recita della Preghiera del Cavaliere Costantiniano.

Successivamente, si è svolta la visita al Museo degli argenti della Confraternita di San Giuseppe al Palazzo (A.D. 1485), ove è esposto un considerevole patrimonio di antiche opere, secolari testimonianze di fede e di culto, ma anche di amore per l’arte e manifestazione di uno splendido passato, nel quale la città di Messina era legata con i suoi maestri argentieri alle scuole d’arte italiane ed europee.
Queste opere, ha spiegato lo storico Prof. Marco Grassi, che ha guidato la visita, sono dichiarate inedite dalla Direzione della Sezione Beni Storici Artistici ed Iconografici della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Messina, che le ha tutte censite e catalogate e poste sotto la sua alta tutela e vigilanza. La loro delimitazione cronologica va compresa tra il XVI ed il XX secolo e si tratta nella maggior parte di produzione messinese, nota fucina di maestri del settore.
Tra le opere di particolare rilievo artistico, il Prof. Grassi ha minuziosamente descritto:
- Un originale Reliquario di San Giuseppe vasiforme in argento, rame dorato e cristallo di rocca, databile 1739. Particolarmente sfarzosa ed esuberante è la decorazione eseguita a sbalzo, fusione ed a bulino. Ma di eccezionale importanza è la presenza, al suo interno, di un “Anello giornaliero” attribuito a San Giuseppe. È ben noto che delle reliquie non si ha certezza di autenticità e di anelli attribuiti a San Giuseppe in tutta Europa se ne contano tre: quello di fidanzamento che si trova nella Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, quello nuziale che San Giuseppe avrebbe regalato a Maria è conservato nella Cattedrale di San Lorenzo a Perugia, ed infine quello “giornaliero” custodito a Messina. L’anello messinese è documentato che pervenne nei primi anni del XVI secolo al nobile Don Filippo La Rocca che lo ricevette in dono dall’Arcivescovo di Barcellona, la cui famiglia lo conservava da circa tre secoli prima di donarla alla confraternita con atto pubblico del 1618, oggi conservato presso l’Archivio di Stato di Messina.
- Un Gruppo ligneo, risalente nell’intaglio al ‘700, poi realizzato da artisti della famiglia Buceti, nel 1903 è stato interamente rivestito in lamina d’argento e rappresenta San Giuseppe a figura intera nell’atto di condurre il Bambinello con la mano sinistra. Presenti una serie di accessori raffiguranti i simboli iconografici del Santo, sempre in argento lavorato a sbalzo, incisione e traforo, quali il bastone fiorito, il cestino con attrezzi da falegname ed altro. Interessante notare come alcuni appartenenti alla famiglia Buceti risultano aver ricoperto delle cariche in seno alla stessa Confraternita di San Giuseppe.
- Una Navetta portaincenso datata 1623 opera di Placido Donia, con cucchiaino coevo, in argento lavorato a sbalzo e cesello, con decorazione a motivi baccellati. Presenti lo stemma della città e la sigla dell’autore PD, artista che ha eseguito diverse opere presso la Cattedrale di Messina.
- Un Calice in argento firmato dal notevole artista Pietro Juvarra, anno 1688. Particolarmente esuberante e sontuosa è la decorazione costituita da volute, fiori, foglie d’acanto, baccelli, putti e teste di cherubini, che ne fanno un’opera molto caratteristica e preziosa.
- Un Calice in argento databile seconda metà del XVII secolo a firma del maestro Giuseppe D’Angelo, figlio di Mario. La decorazione si avvale di un particolare fondo in parte granito ed è formata da volute, foglie, motivi a conchiglia, cherubini molto aggettanti nel nodo centrale e che si ripetono sulla base e sotto la coppa.
- Due Calici secenteschi realizzati, uno da Giuseppe Seculo e l’altro da Gaetano Martinez, entrambi noti argentieri messinesi, in argento decorato.
- Una Pisside, opera dell’artista Francesco Lo Iudice nell’anno 1698, a struttura tonda liscia con base a scalino tonda e raccordata alla coppa da rocchetti.
- Un Anello seicentesco di particolare preziosità, di forma rotonda a mò di fiore a otto petali.
- Una notevole Croce reliquaria datata 1728, della scuola dei celebri maestri orafi Giuseppe Bruno e Giovan Battista Quagliata, in argento con raggi in argento dorato, presenta al centro un portareliquie ovale in cristallo contornato da quattordici elementi tondi contenenti pasta vitrea rossa a mò di gemme; le estremità dei bracci sono ornate da testine alate in argento fuso, poste su nuvole in argento sbalzato. Il verso della Croce presenta il coperchio della teca ricoperto in smalto policromo che raffigura la “salita di Gesù al calvario sotto il peso della Croce”.
- Una Lampada pensile datata 1730 in argento dalla struttura tondeggiante, munita di tre catenelle agganciate a tre teste di cherubini. Decorazione con baccelli, elementi fitomorfi e foglie acantiforme. Reca sigle consolari e del maestro argentiere.
- Un Incensiere d’argento datato 1741, opera del maestro Placido Lancella.
- Sei Candelieri in argento e bronzo dorato datati 1760 dell’argentiere Stefano Stagnitta.
- Una Cartagloria opera del 1808 dell’argentiere Salvatore Fumia, a forma di cartella con medaglione ovale ove è raffigurato un mezzobusto di San Giuseppe con il Bambino.
- Una coppia di Lampade pensili dell’argentiere Domenico Spina sempre del XIX secolo.
- Un Repositorio argenteo datato 1826, scenografico ed imponente custodia per il Santissimo Sacramento ad uso di specifiche azioni liturgiche del Giovedì e Venerdì della Settimana Santa. Presenta un pannello finemente lavorato ove è raffigurata la visita dell’Angelo al momento della Concezione di Gesù con Giuseppe disteso addormentato.
- Un Secchiello e punzone per acqua benedetta in argento sbalzato corredato di aspersorio di argentiere napoletano del XVI secolo.
- Numerosi Medaglioni confraternali, datati 1755, dell’argentiere Girolamo Calamita, di forma ovoidali raffiguranti San Giuseppe con in braccia il Bambino.
- Numerosi Ex voto, quali Calici, Palme, Anelli e Orecchini tutti in argento lavorato finemente del XIX secolo.
A conclusione dell’incontro, i Cavalieri, le Dame, i Postulanti e i loro familiari si sono intrattenuti presso un locale cittadino per una fraterna conviviale ed il tradizionale scambio degli auguri natalizi.