I Cavalieri, le Dame, i Postulanti e gli amici della Sacra Milizia Costantiniana parteciperanno alle ore 10.30 alla processione con la reliquia della Santa Croce dalla piccola chiesa di Sant’Andrea a Ponte Milvio in piazza Cardinal Consalvi, per via Flaminia fino alla basilica di Santa Croce in via Guido Reni. A seguire, come di consueto parteciperanno alle ore 11.00 alla celebrazione della Santa Messa, in comunione di intenti con i fedeli della Parrocchia.
Inoltre, sabato 14 settembre 2024 alle ore 09.00 sarà officiata una Santa Messa da Don Maurizio Modugno, presso la chiesa di San Valentino in via Belgio 13 a Roma.
La memoria della beata Maria Vergine Addolorata – che, ai piedi della Croce di Gesù, fu associata intimamente e fedelmente alla passione salvifica del Figlio e si presentò come la nuova Eva, perché, come la disobbedienza della prima donna portò alla morte, così la sua mirabile obbedienza porti alla vita – ci chiama a rivivere il momento decisivo della storia della salvezza e a venerare la Madre associata alla passione del Figlio e vicina a lui innalzato sulla Croce (Gv 19, 25- 27; Paolo VI, “Marialis cultus”,7). La sua maternità assume sul Calvario dimensioni universali (Paolo VI, ibidem, 37). Questa memoria di origine devozionale fu introdotta nel calendario romano dal Papa Pio VII (1814).
Il 13 settembre 335 venne dedicata a Gerusalemme la chiesa della Risurrezione e del Martyrium. Il giorno seguente con solenne cerimonia si fece l’ostensione della Santa Croce, che l’Imperatrice Elena aveva ritrovato il 14 settembre 320. Nel 614, il Re dei Persiani, Cosroe II, mosse guerra ai Romani e dopo aver sconfitto Gerusalemme, portò via con sé, tra i tesori, anche la Croce di Gesù. Eraclio, Imperatore bizantino, propose a Cosroe la pace, che venne però respinta: di fronte al diniego, mosse guerra e vinse presso Ninive, chiedendo la restituzione della Croce, che tornò a Gerusalemme.
Con la festa della Santa Croce non si esalta la crudeltà della Croce, ma dell’Amore che Dio ha manifestato agli uomini accettando di morire in Croce. Pur essendo Dio, Cristo umiliò se stesso facendosi servo. Questa è la gloria della Croce di Gesù.
“Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”, dice il Signore (Gv 12,32).
O Croce Santa, per te il mondo è rinnovato, abbellito, in virtù della verità che splende e della giustizia che regna in Lui.
Non ci sia per noi altro vanto che nella Croce del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è nostra salvezza, vita e risurrezione; per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati (Cf. Gal 6,14).
Foto di copertina: miniatura dal Rosario di Giovanna la Pazza (Regina di Castiglia, che commissionò il manoscritto al più prestigioso pittore e miniatore fiammingo dell’epoca, Simon Bening, che vantava, tra i suoi clienti più famosi, l’Imperatore Carlo V e Fernando, Infante di Portogallo), secolo XVI, The Boston Public Library.
Maria sconvolta, Giovanni e le tre Marie a sinistra della Croce, due romani a cavallo a destra, teschio e ossa ai piedi della Croce; lo sfondo è composto da una montagna scoscesa a sinistra, una dolce collina a destra, una città in mezzo, presumibilmente Gerusalemme, con altre colline che si innalzano in lontananza sullo sfondo.