Il Messaggio per la Santa Quaresima 2025
del Cappellano di Delegazione
alle Dame e ai Cavalieri
della Delegazione del Piemonte e Valle d’Aosta
dell’Ordine Costantiniano
Gentili Dame e stimati Cavalieri,
con l’imposizione della Ceneri è iniziata la Santa Quaresima, un tempo di speciale grazia che la Liturgia definisce «segno sacramentale della nostra conversione» (Colletta della I Dom. di Quar.): è un tempo sacro, inaugurato e santificato da Cristo nel deserto, e da Lui donato alla Chiesa, «santa e insieme bisognosa di purificazione» (LG, n. 8); è un tempo di grazia, nel quale siamo tutti chiamati ad entrare con un proposito di vera conversione, rappresentato dall’imposizione delle ceneri; è un tempo di lotta spirituale, durante il quale «affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male»; è un tempo nel quale ci vengono certamente elargite tutte le grazie di cui abbiamo bisogno per compiere quei passi di conversione che l’amore di Cristo attende da noi.
Questo tempo quaresimale si iscrive, per tutti noi, nella cornice del grande anno giubilare, il 2025 dall’Incarnazione del Verbo, che ci vedrà tutti raccolti a Roma, nella Basilica Magistrale di Santa Croce al Flaminio per le nuove ammissioni del 25 aprile e nella Basilica di San Paolo fuori le Mura per il solenne Pontificale del giorno successivo. Accogliamo perciò questo tempo come preparazione, tanto per i singoli quanto per l’intera Delegazione, alla Risurrezione di Cristo e a quel prolungamento della luce pasquale che saranno le celebrazioni romane della Sacra Milizia.
La gioia dell’anno giubilare è anche caratterizzata, in queste settimane, dalla filiale mestizia per la salute del Sommo Pontefice. Con tutta la Chiesa – e come anche richiesto dal Gran Maestro [QUI] – offriamo l’impegno spirituale di questo cammino specialmente per lui, come per il padre che Dio ha dato alla famiglia dei credenti in Cristo, in questo frangente della storia, perché vi riconosciamo sempre il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità della Chiesa, Corpo Mistico del Verbo Incarnato.
Accogliamo sempre dalla Chiesa le armi spirituali per condurre vittoriosamente questa buona battaglia: la preghiera, il digiuno e la carità fraterna. Ciascuno di noi provveda di accedere con regolarità al Sacramento della Confessione e di vivere il tempo quaresimale costantemente nella luce della grazia, sostenuto e irrobustito da questi mezzi semplici ed efficaci: la preghiera ci unisca sempre più strettamente al Signore, ci innamori di Lui e ci renda disponibili alla Sua Volontà in ogni cosa; il digiuno apra tutta la nostra persona al Pane degli Angeli, che è la Sua Presenza nel mondo, nella Chiesa e specialmente nella Santissima Eucaristia; la carità fraterna permetta alla Carità di Cristo di muovere, senza nostra resistenze, il pensiero, la parola e l’azione, così da arrivare a dire con San Paolo: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20).
A tutti mi permetto di proporre, in modo particolare, un gesto, capace di unire settimanalmente la preghiera, il digiuno e la carità: adoperare una delle pause pranzo della settimana – potrebbe essere proprio quella del venerdì – per recarci in chiesa e offrire un’ora di adorazione eucaristica, davanti al Tabernacolo, per il Successore di Pietro, per la Chiesa tutta e per la nostra Sacra Milizia.
La Beata Vergine Maria del Santo Rosario della Valle di Pompei, Regina delle Vittorie, e San Giorgio Martire ottengano a tutti di lasciar vincere Cristo in noi, per così «giungere, attraverso la Sua Passione e Croce, alla Gloria della Sua Risurrezione» (Angelus).
A tutti auguri di una santa Quaresima.
Torino, 4 marzo 2025
In Domino
Sac. Damiano Cavallaro