I funerali sono stati celebrati dal Vicario vescovile e Canonico della cattedrale, Mons. Jean Ehret, concelebrante il Consigliere spirituale della Real Commissione per il Granducato del Lussemburgo, Don Luc Schriner, Cappellano di Merito con Placca d’Argento, alla presenza delle LL.AA.RR. il Principe Guillaume di Lussemburgo, Principe di Nassau, Principe di Borbone-Parma e sua consorte, la Principessa Sibilla. La grande partecipazione di autorità e cittadini è stata la testimonianza del fatto che Guy de Muyser era una persona estremamente in vista, sia per la sua carriera che per la sua azione sociale in moltissime opere culturali e caritatevoli, azione svolta fino agli ultimi giorni, con una forza ed una vitalità impressionanti. Il Cancelliere della Real Commissione Fulceri Bruni Roccia, Cavaliere di Giustizia, è stato l’ultima persona che lo ha visitato in vita, tre giorni prima della morte. Era lucidissimo e pieno di gratitudine per la vita e la gioia di fare. I Cavalieri Costantiniani hanno reso il servizio d’onore sia durante la Santa Messa che durante la tumulazione al cimitero che – diversamente dalla Santa Messa – si è svolta nella più stretta intimità, in presenza solo della famiglia e dei Cavalieri Costantiniani.
La scomparsa di Guy de Muyser – a conclusione di una vita unica, integra, affascinante e accattivante – lascia un vuoto nel panorama lussemburghese. In questa triste circostanza che ha suscitato grande emozione nel Paese, la Real Commissione per il Granducato del Lussemburgo del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ricorda con profonda gratitudine i grandi servizi che ha reso con impegno e dedizione per tanti anni nell’interesse del Paese. I suoi Confratelli Costantiniani conservano un ricordo indelebile della sua gentilezza, del suo umanesimo, della sua cultura e della sua testimonianza di vita; con la preghiera restano uniti a lui e alla sua famiglia in lutto, ai quali porgono le sincere condoglianze Cristiane.
Nato il 20 giugno 1926 a Wiltz, nel Lussemburgo nord-occidentale, Guy de Muyser studiò economia, relazioni internazionali e diritto in Francia, Regno Unito e Stati Uniti d’America, ottenendo un dottorato in giurisprudenza. Nel 1956 sposò Dominique Milliat (1930–2015), dalla quale ebbe tre figli: Isabelle, Xavier e Alain.
Diventato avvocato nel 1951, nel 1956 prese servizio al Ministero degli Esteri. Come assistente di Pierre Pescatore partecipò ai negoziati del Trattato di Roma (1957), del Trattato del Benelux (1958) e del trattato sulla risoluzione della controversia tedesco-lussemburghese (1959). Nel 1965 divenne Presidente del Fondo per l’urbanizzazione di Kirchberg e come tale responsabile dell’insediamento delle istituzioni europee in Lussemburgo.
Nel 1969 la sua carriera ebbe una prima svolta, quando entrò alla Corte granducale, prima come Capo Segretario di Gabinetto del Granduca Jean, poi l’anno successivo come Maresciallo. Restò in carica fino al 1981. Nel 2006, in un’intervista, descrisse questi dodici anni trascorsi con il Granduca come “i più emozionanti” della sua carriera.
Continuò la sua carriera come Ambasciatore, dal 1981 al 1986 nell’URSS, in Polonia, in Finlandia e in Mongolia; dal 1986 al 1991 in Belgio; e dal 1986 al 1990 come Rappresentante permanente del Lussemburgo presso la NATO. Fu durante il periodo russo che iniziò una collezione di opere d’arte non-conformiste russe, con le quali fece conoscere al pubblico degli intenditori il suo interesse per l’arte (con una mostra nel 1992 all‘abbazia di Neumünster).
In seguito Guy de Muyser ha accumulato missioni pubbliche o private, nel mondo sociale (come Presidente della Mathélief asbl; Tesoriere Generale e Membro del Consiglio di amministrazione della Liga Medico-Sociale, dal 1973 al 2023; Membro del Consiglio di amministrazione e del Comitato di coordinamento del Primo Soccorso dell’Ordine di Malta Lusssemburgo asbl, fino al 2016) e economico (come Presidente dell’Executive Club Luxembourg asbl), inoltre nell’ambito della memoria (come Presidente della Fondazione Memoriale della Deportazione) e della cultura (come Presidente del Centro Incontri Culturali dell’abbazia di Neumünster, dal 2004 al 2011).
L’ex Direttore di questo importante centro culturale, Claude Frisoni, che lo conosceva bene, gli ha reso omaggio, parlando di lui come di un uomo veramente raro, “un grandissimo uomo, così al di sopra della mediocrità del nostro tempo, così al di sopra della meschinità di tanti i suoi contemporanei! Un uomo onesto, integro e generoso, disinteressato e caloroso, appassionato e curioso“. Ha scritto: “Per te, gli altri non erano l’inferno; gli altri erano la possibilità di armonia e quindi di paradiso. Accettavi gli altri, li aiutavi, li sostenevi… davi loro senza aspettarti nulla in cambio.
Eppure non ti vedevi come un santo laico, solo un uomo onesto. Che si trattasse dei tuoi innumerevoli impegni per cause benefiche o delle tue presidenze volontarie di associazioni culturali, della tua partecipazione a iniziative benefiche o dei tuoi graziosi contributi a iniziative commemorative… il tuo tempo, i tuoi talenti, la tua esperienza, il tuo sapere… hai offerto tutto questo agli altri senza calcolarne il costo. Per gli altri, quei simili che ti piaceva sperare, senza colpevole ingenuità, finirebbero per valere la pena.
Non c’è bisogno di cercare altrove le motivazioni che ti hanno portato a essere un esemplare alto funzionario pubblico, un diplomatico eccezionale, uno straordinario presidente di consiglio di amministrazione, un popolare leader di un’organizzazione non-profit…
La tua missione era servire gli altri. Servire la comunità, il governo, la nazione… Con incomparabile modestia, umiltà e discrezione. (…).
Avendo chiuso la pagina del libro della tua vita solo due anni prima del tuo centenario, forse hai pensato, come Victor Hugo: ‘L’esistenza terrena non è altro che la lenta crescita dell’essere umano verso quel compimento dell’anima che chiamiamo morte’”.
Guy de Muyser ha ricevuto diversi riconoscimenti per le sue numerose attività: Grand’Ufficiale dell’Ordine di Adolfo di Nassau, Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona di Quercia, Grand’Ufficiale della Legione d’Onore, Gran Croce dell’Ordine della Corona, Gran Croce dell’Ordine di Leopoldo II, Dottore honoris causa in Lettere presso la Miami University, Oxford, Ohio (USA). E l’elenco potrebbe continuare. Era anche Cavaliere de Jure Sanguinis del Sacro e Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Alla morte di Guy de Muyser
Un funzionario dello Stato autentico
Luxemburger Wort, 20 agosto 2024
(Nostra traduzione italiana dal tedesco)
È morto all’età di 98 anni l’ex Capo di gabinetto del Granduca Jean, Guy de Muyser. Nato il 20 giugno 1926 a Wiltz come figlio del notaio e banchiere Constant de Muyser e di Victoire Weicker, è cresciuto con suo fratello Jean-Robert (Bob), che aveva cinque anni più di lui, in una famiglia artisticamente dotata. La madre suonava il violino e il pianoforte, il padre era particolarmente bravo a dipingere e disegnare. L’infanzia precedentemente spensierata del piccolo Guy cambiò nel marzo 1937 quando sua madre, che era in cattive condizioni di salute, morì. Quando qualche anno dopo il padre Constant dovette dichiarare bancarotta, la famiglia perse la casa, che fu messo all’asta.
Dopo la scuola elementare a Wiltz, de Muyser si recò nella Città di Lussemburgo per continuare i suoi studi allo Stater Kolléisch.
La vita di de Muyser fu influenzata in modo duraturo anche dalle sue esperienze durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 2007, in una conversazione con il quotidiano francofono Le Quotidien, disse: “Sono stato e rimango segnato dall’esperienza dell’invasione”. Quando le truppe tedesche marciarono attraverso la Grand Rue della capitale il 10 maggio 1940, ciò che ricorda di più era il rumore degli stivali ferrati dei soldati.
Un’altra esperienza drastica fu l‘arruolamento forzato. De Muyser fu deportato insieme al futuro Direttore e Redattore capo del Luxemburger Wort, Don André Heiderscheid, nel Campo 5/32 del Reichsarbeitsdienst (RAD) a Gembitz-Deutschwalde in Polonia. Dopo quattro mesi evase dal campo all’inizio del 1945. Visse nelle foreste della Turingia finché non incontrò i soldati americani delle forze alleate. In seguito divenne membro dell’Amicale Gembitz-Deutschwalde, di cui fu Vicepresidente per qualche tempo.
Dopo la guerra, de Muyser studiò legge alle Università di Nancy e Grenoble. Successivamente ha integrato la sua formazione con studi in economia a Grenoble e studi in relazioni internazionali e diritto diplomatico negli Stati Uniti e a Londra.
Dal 1951 al 1954 il dottore in giurisprudenza fu iscritto all’Ordine degli avvocati della Città di Lussemburgo e lavorò anche come avvocato. Il 22 ottobre 1956, de Muyser sposò Dominique Milliat a Grenoble nel Dipartimento dell’Isère in Francia. Il matrimonio è durato quasi 60 anni; la moglie Dominique è morta nell’agosto 2015. La coppia ha avuto due figli, una figlia e diversi nipoti. Il figlio Alain è anche avvocato, diplomatico e politico, la figlia Isabelle è avvocato dal 2018.
Dal 1956 al 1969 de Muyser ha lavorato come diplomatico presso il Ministero degli Esteri. In questo ruolo ha preso parte, tra l’altro, ai negoziati tra i Paesi del Benelux. Ha anche rappresentato tre volte il Lussemburgo all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Nel 1969 l’allora Consigliere di legazione al Ministero degli Esteri e Ciambellano onorario fu nominato dal Granduca Jean suo Capo di gabinetto, cioè il suo più stretto collaboratore. Un anno dopo questa nomina, de Muyser succedette ad Alfred Loesch anche come Maresciallo di Corte. Ha ricoperto entrambe le posizioni fino al 1981, prima di recarsi in Unione Sovietica come Ambasciatore del Lussemburgo. Ha risieduto a Mosca fino al 1986 ed è stato contemporaneamente accreditato come inviato senza residenza permanente in Finlandia, Polonia e Mongolia.
Nel 1985, come Ambasciatore, è stato il primo Lussemburghese a visitare dopo la guerra l’ex campo di prigionia di Tambov, nella zona di esclusione a 420 chilometri a sud-est di Mosca.
Dopo il suo mandato in Unione Sovietica, de Muyser fu nominato inviato del Lussemburgo e Rappresentante permanente presso la NATO in Belgio. Ha ricoperto questa carica fino al 1990, quando un disertore lo ha accusato di tradimento alla CIA. L’uomo affermò che de Muyser lavorava come contatto per i servizi segreti russi nazionali ed esteri, il KGB. In seguito a queste accuse, il Ministro di Stato Jacques Santer gli revocò precauzionalmente il nulla osta di sicurezza, dopodiché ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico presso la NATO. Come ammise più tardi de Muyser in un’intervista a questo giornale, all’epoca trovò le accuse particolarmente scioccanti, soprattutto perché il suo codice morale personale era basato sull’onestà e sulla lealtà.
Tuttavia, le affermazioni del disertore erano così esagerate che si rivelarono presto false. Il Ministro di Stato Jacques Santer si è poi pronunciato in Parlamento, concludendo la questione. Allo stesso tempo, esprimeva fiducia in de Muyser a nome del governo lussemburghese. Dopo le sue dimissioni dalla carica alla NATO, de Muyser mantenne l’incarico di Ambasciatore in Belgio, che ha ricoperto dal 1986, fino al 1991.
Conclusa la carriera diplomatica, de Muyser ha insegnato dal 1992 all’European Center della Boston University di Brussel e all’European Center di Miami.
Influenzato dalle sue esperienze di leva forzata durante la Seconda Guerra Mondiale, Guy de Muyser fu coinvolto anche nell’Associazione Arruolati di forza. E come Presidente della Fondazione Memoriale della Deportazione, con sede nell’edificio della vecchia stazione ferroviaria di Lussemburgo-Hollerich, ha fatto la sua parte per preservare la memoria degli eventi della Seconda Guerra Mondiale.
Guy de Muyser fu attivo anche nel settore culturale. Nel gennaio 1992 ha sostituito Jacques Meyers alla Presidenza della Corale Saint-Michel del mercato del pesce della capitale. Dal 2004 al 2011 è stato il primo Presidente del Consiglio di amministrazione del Centro Incontri Culturali dell’abbazia di Neumünster (CCRN) a Lussemburgo-Grund. Per più di due decenni è stato anche Presidente dell’Executive Club Luxembourg, un’associazione senza scopo di lucro.
Quando il Granduca Jean morì nell’aprile 2019, Guy de Muyser disse in un’intervista al Luxemburger Wort: “Sono grato di aver potuto lavorare per il Granduca Jean per dodici anni. La morte dell’ex sovrano è stata una perdita molto più grande di quanto la maggior parte delle persone immaginasse. Il Granduca Jean era il rappresentante della monarchia e anche il rappresentante della democrazia“.
Guy de Muyser ha ricevuto anche diversi riconoscimenti per le sue numerose attività. Nel 2005 gli è stata assegnata la Mérite européen. Successivamente ha ricevuto anche numerosi altri riconoscimenti nazionali e internazionali come Grand’Ufficiale dell’Ordine di Adolfo di Nassau, Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona di Quercia, Grand’Ufficiale della Legione d’Onore, Gran Croce dell’Ordine di Leopoldo II. Faceva parte anche del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.