Incontro dal tema “Sancia d’Aragona, la regina napoletana che salvò i luoghi santi di Gerusalemme” a Napoli

Si è svolto domenica 21 settembre 2025 alle ore 19.00 sulla Terrazza Belvedere dei giardini del Commissariato Generale di Terra Santa per il Sud Italia - il più antico al mondo - in via Capodimonte 24 a Napoli l’incontro dal tema Sancia d’Aragona, la regina napoletana che salvò i luoghi santi di Gerusalemme dando origine al Commissariato Generale di Terra Santa, per raccontare il legame storico tra Napoli e la Custodia Francescana di Terra Santa. Grazie al sui impegno è stato possibile per i Francescani custodire ed officiare presso i Luoghi Santi. Sono intervenuti il Cappellano Capo della Delegazione di Napoli e Campania, Fra Sergio Galdi d'Aragona, OFM, Cappellano di Giustizia, al termine del suo incarico come Commissario Generale di Terra Santa in Napoli (Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Puglia), e Rosa Carillo Ambrosio, collaboratrice de L’Osservatore Romano. La serata ha visto la partecipazione di una rappresentanza della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Sancia d'Aragona

La rappresentanza della Delegazione di Napoli e Campania era guidata, in vece del Delegato, il Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana, Cavaliere di Giustizia – dal Segretario Generale ad interim, il Nob. Antonio Masselli, Cavaliere de Jure Sanguinis, e dal Responsabile del Cerimoniale ad interim, il Dott. Domenico Giuseppe Costabile, Cavaliere di Merito, con l’Avv. Stefano D’Ambrosio, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento. Erano presenti varie personalità del mondo politico e culturale napoletano tra cui il Presidente della III Municipalità Fabio Greco, che ha portato i suoi saluti, oltre che giornalisti, scrittori ed un’attento ed interessato pubblico.

L’incontro, organizzato in collaborazione con l’associazione Dies Artis Semper e il Commissariato Generale di Terra Santa in Napoli, rappresentava la Quarta sezione del ricco programma di visite guidate e incontri culturali promosso dal Comune di Napoli in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, della rassegna dal tema Il Castello e la Capitale – Tasselli per un racconto della città, con al centro il Castel Nuovo (Maschio Angioino) di Napoli, articolato in sette sezioni: itinerari, letture, presentazioni e incontri di approfondimento, che hanno restituito voce ai luoghi, ai protagonisti e ai passaggi cruciali della storia di Napoli. Un progetto finanziato con fondi della Città Metropolitana di Napoli, nell’ambito delle celebrazioni per i 2500 anni dalla fondazione di Neapolis, offrendo uno sguardo nuovo sulla Città, dove l’arte non è solo bellezza, ma anche annuncio, memoria e ricerca di senso.

Sancia d’Aragona di Maiorca
Regina di Napoli

Sancia (1285 – Napoli, 28 luglio 1345), figlia quintogenita del Re di Maiorca, Giacomo II d’Aragona, e di Esclarmonde di Foix, figlia del Conte di Foix, Ruggero IV, fu Regina consorte di Napoli, come seconda moglie del Re Roberto d’Angiò, dal 5 maggio 1309 al 16 gennaio 1343, con la morte del marito. Prima della loro incoronazione, Sancia e Roberto furono creati i primi Duchi di Calabria. Dopo l’incoronazione, Sancia fu investita anche dei titoli di Contessa consorte d’Angiò e del Maine, Contessa consorte di Provenza e di Forcalquier, e Regina titolare consorte di Gerusalemme.

Il 17 giugno 1304, a Collioure, vicino a Perpignano, nella Contea del Rossiglione, Sancia andò in sposa a Roberto d’Angiò, il più anziano figlio sopravvissuto di Carlo II d’Angiò e Maria Arpad d’Ungheria, quindi erede al trono di Napoli. Roberto aveva perso all’età di ventisette anni, nel 1302, la sua prima moglie, Iolanda d’Aragona, figlia di Pietro III d’Aragona e Costanza di Hohenstaufen.

Alla morte di Carlo II avvenuta il 5 maggio 1309, Roberto gli succedette sul trono di Napoli e Sancia divenne così Regina consorte sino alla morte del marito.

Dal marito ricevette la Signoria di Potenza, Venosa, Lanciano, Alessa, San Angelo e Ruvo di Puglia il 2 agosto 1311. Dal padre aveva ricevuto una rilevante dote in denaro. Anche il testamento di sua madre Esclarmonde, datato 24 marzo 1312, assicurò un lascito a Sancia. Tutti questi beni andarono a costituire un patrimonio assai ampio, che il marito le lasciò amministrare autonomamente, dandole anche notevole spazio nel governo del Regno. Si crearono due curie regie, coordinate e complementari, tali da rafforzarsi a vicenda e da disegnare per la Regina un ruolo di effettivo primo piano politico.

Il 20 gennaio 1343, Roberto morì e gli succedette la nipote, Giovanna d’Angiò mentre Sancia, per espressa volontà del marito, fu nominata tutrice della neo-Regina, che era sedicenne. In questo periodo di reggenza fondò il primo orfanotrofio d’Europa.

Poco dopo, costretta a lasciare la corte, la Regina Sancia si ritirò nel monastero di Santa Maria della Croce in Napoli dove, nel 1344, prese i voti e il nome di Suor Chiara di Santa Croce, per vivere fino alla fine dei suoi giorni la vita francescana che tanto aveva amato. Mori l’anno dopo, il 28 luglio 1345, e fu tumulata nel suo monastero di Santa Maria della Croce. In un secondo tempo la salma fu trasferita nella Reale Basilica di Santa Chiara, dove la sepoltura ora non è però individuata.

Sancia d’Aragona di Maiorca
la Regina protettrice dei Francescani

Se oggi esiste la Custodia di Terra Santa è grazie a Sancia di Maiorca, una principessa venuta dalle Isole Baleari. insieme al suo sposo il Re Roberto d’Angiò acquistò il terreno dove vivevano i frati al Santo Sepolcro e lo donò a loro per sempre.

Nata da una nobile famiglia fortemente legata al mondo francescano, sposa a diciotto anni il figlio dell’allora Re di Napoli Carlo d’Angiò, Roberto, divenuto vedovo di Violante d’Aragona.

Cinque anni dopo, alla morte di Carlo, sale al trono come regina di uno dei più importanti Regni d’Europa e diventa Regina di Gerusalemme, titolo di Roberto in quanto discendente di Federico II.

Il figlio Roberto morì infante e Sancia fece da madre ai figli di primo letto di Roberto e alle nipoti.

Affiancò il marito nella politica internazionale e spesso lo aiutò economicamente sovvenzionando le campagne militari con il denaro proveniente dai beni da lei direttamente amministrati.

Roberto ereditò dal padre Carlo il titolo di Re di Gerusalemme in quanto vincitore su Corradino di Svevia.

Federico II si era autoproclamato Re di Gerusalemme nella Basilica del Santo Sepolcro nel 1229, dopo aver sposato Maria di Monferrato, figlia di Giovanni di Brienne, discendente dell’ultimo Re di Gerusalemme, Badovino.

Vicini al mondo francescano, fondatori di monasteri e conventi dedicati ai Francescani e alle Clarisse, i reali di Napoli decisero di aiutare l’Ordine dei Frati Minori a custodire di diritto i luoghi santi. Per farlo, iniziarono le trattative di acquisto del terreno occupato dalle rovine del santuario del Sacro Monte Sion in Gerusalemme con il Sultano di Egitto Nasser Mohamed. Pagarono al Sultano 32.000 ducati d’oro e versarono i tributi di accesso per i Francescani al Santo Sepolcro. Ottennero poi anche la Grotta di Betlemme e garantirono ai santuari francescani i fondi per il sostegno delle loro attività.

L’acquisto fu annunciato ufficialmente nove anni dopo nel 1342. In quell’anno, infatti, Papa Clemente VI sancì l’operato dei Re di Napoli e affidò ufficialmente ai Francescani il compito di custodire i luoghi sacri, con la Bolla Gratias agimus del 21 novembre 1342.

Custodia di Terra Santa

Da secoli, i frati della Custodia di Terra Santa sono presenti non solo in Israele e Palestina, ma anche in altri Paesi della regione, dove custodiscono i luoghi legati alla vita di Gesù e accompagnano le comunità Cristiane locali.

Cosa fanno in Egitto, Siria, Libano e Giordania e perché possono essere considerarli Terra Santa?

Egitto – I frati custodiscono il santuario di Abu Serga al Cairo, legato al passaggio della Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto. I frati si dedicano anche a scuole, parrocchie e al dialogo con i fedeli musulmani. Hanno fondato il Centro Francescano di Studi Orientali Cristiani.

Siria – In una terra ferita dalla guerra, i frati restano accanto alle popolazioni locali con opere di carità, scuole, mense, ricostruzione di case e chiese. Sono segno concreto di speranza.

Libano – I frati sono presenti soprattutto a Beirut e a Tripoli. Accompagnano le comunità Cristiane locali, promuovano iniziative giovanili e sostengono i poveri in un Paese segnato da crisi economica e sociale.

Giordania – I frati custodiscono il sito del battesimo di Gesù sul Giordano (Al-Maghtas) e animano parrocchie e centri pastorali. Sono anche impegnati nell’accoglienza dei rifugiati provenienti da Iraq e Siria.

La missione dei frati francescani della Custodia di Terra Santa unisce la custodia dei Luoghi Santi, l’assistenza umanitaria e il sostegno spirituale alle comunità Cristiane del Medio Oriente.

Messaggio di Fra Sergio Galdi d’Aragona, OFM
al termina il suo mandato
di Commissario Generale di Terra Santa
del Sud Italia

Al termine del mio mandato come Commissario Generale di Terra Santa del Sud Italia desidero ringraziare tutti coloro i quali mi hanno sostenuto in questi lunghi anni di intenso lavoro nella promozione della Terra Santa.

Un particolare saluto a tutti gli Amici, i Benefattori, gli Zelatori e le Zelatrici della Terra Santa per questi bellissimi ed impegnativi anni trascorsi insieme. Uniti abbiamo affrontato insieme la paura e le difficoltà di una pandemia senza precedenti, l’inizio di una guerra della quale non si intravede la fine e tante altre difficoltà.

Nonostante tutto ciò, la vicinanza di tutti voi ed il vostro amore per i Luoghi Santi hanno permesso di realizzare opere meravigliose, come il finanziamento del dispensario di Beirut, che offrirà medicine e visite mediche alla popolazione libanese, gravata ormai da anni da una gravissima crisi sociale ed economica, e le tante altre iniziative promosse insieme.

Affidiamo Fra Gianfranco Pinto Ostuni, OFM, nuovo Commissario Generale di Terra Santa unitamente al nuovo Vicario locale Fra Quirico Calella, OFM, all’intercessione della Vergine Maria, Regina della Palestina, e al Serafico Padre San Francesco, affinché il loro fecondo servizio sia ricolmo di pace e fraternità.

Fra Sergio Galdi d’Aragona, O.F.M.
23 settembre 2025

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