

La Delegazione di Castiglia-La Mancia e Murcia ha donato il reliquiario, come riportato nel documento sottoscritto dalla Confraternita, dalla Parrocchia del Buon Pastore e dall’Ordine Costantiniano. Nel corso dell’esposizione sono stati consegnati a tutti i presenti i documenti comprovanti l’origine della Sacra Reliquia.













Il Lignum Crucis si aggiunge agli altri simboli della passione promossi dalla confraternita, rafforzandone il ruolo nella Settimana Santa di Albacete. Con questa acquisizione, la confraternita consolida il suo patrimonio storico e religioso, unendo devozione, tradizione e patrimonio culturale negli eventi tra i più emblematici della Città. La confraternita invita alla partecipazione della cittadinanza, sottolineando che gli eventi della Settimana Santa mirano ad “avvicinare Cristo attraverso la Croce”, in linea con il suo lavoro iniziato nel 2023, quando ha incorporato un angelo custode nelle sue processioni.
Il Lignum Crucis è di legno della Croce su cui morì Gesù Cristo, e per estensione, qualsiasi frammento proveniente dalla Vera Croce rinvenuto da Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino, tra il 325 e il 327 sul Golgota a Gerusalemme. Il ritrovamento sarebbe avvenuto il 3 maggio e per questo motivo la Chiesa Cattolica celebrava dal settimo secolo in questo giorno la festa dell’Invenzione della Santa Croce (il suo ritrovamento). A seguito delle riforme del Messale Romano, nel 1969 la festività di maggio venne abolita, lasciando a calendario solo quella del 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Santa Croce (il suo trionfale ricupero dalle mani dei Persiani per opera dell’Imperatore Eraclio nel 628).
Il Lignum Crucis appartenne a Mons. Giuseppe Capecci, OSA (18 marzo 1838-16 luglio 1918). Originario di Castelfidardo, entrò giovanissimo nell’Ordine Agostiniano. Fu ordinato sacerdote il 22 dicembre 1860 dal Vescovo di Perugia, Cardinale Gioachino Pecci, futuro Papa Leone XIII. Dal 1870 fu Parroco della chiesa agostiniana di Santa Maria della Consolazione a Genova. Fu eletto più volte Provinciale del suo ordine per la Liguria ed Esaminatore prosinodale. Presiedette il Consiglio dei parroci e l’Accademia teologica San Tommaso d’Aquino. Nel 1896 rifiutò la sede vescovile di Montefeltro, accettando invece l’assegnazione a quella di Alessandria.
Nel corso dei secoli, la Croce è diventato il simbolo centrale del Cristianesimo, ricordandoci il sacrificio redentore di Gesù Cristo. Oltre al suo valore storico, il Lignum Crucis ha un profondo significato spirituale per i Cristiani. Non è solo un pezzo di legno, ma è una testimonianza tangibile dell’amore di Cristo per l’umanità. Ogni volta che veneriamo un Lignum Crucis, ci ricordiamo che la nostra fede non è solo una filosofia o un insieme di idee, ma è radicata in un evento reale: la Passione, la Morte e la Risurrezione di Gesù. La Croce ci insegna che la sofferenza non è la fine, ma il cammino verso la Risurrezione. In un mondo segnato dal dolore, dall’incertezza e della disperazione, il Lignum Crucis ci ricorda che Cristo ha vinto la morte e ci ha aperto le porte della Vita Eterna.
Il Custode di Terra Santa Fra’ Francesco Patton, OFM, ha detto: «C’è il rischio che in questo mondo perfino noi Cristiani smarriamo il senso della Croce e dobbiamo riscoprirne il valore. Dobbiamo un po’ come Sant’Elena trovare di nuovo la Croce e trovare quella vera! Perché non ogni Croce guarisce e salva, ma solo quella di Gesù. Oggi come al tempo di Sant’Elena noi abbiamo bisogno di riscoprire la Croce di Gesù se vogliamo sperimentare la guarigione del cuore e la salvezza, se vogliamo continuare a vivere con speranza, e se vogliamo trovare un senso pasquale alle nostre stesse sofferenze e croci». Ha ricordato i Papi che parlarono contro la tendenza del mondo secolarizzato a rimuovere o svuotare di senso la Croce di Cristo: da Paolo VI nel 1969, a Giovanni Paolo II nel 1994, fino ad arrivare a Papa Francesco. Il Santo Padre il 27 marzo 2020 pregò sul sagrato della Basilica di San Pietro, davanti a un’immagine del Crocifisso e disse: «Abbiamo un’àncora: nella sua Croce siamo stati salvati.
Abbiamo un timone: nella sua Croce siamo stati riscattati. Abbiamo una speranza: nella sua Croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore». Il messaggio della Croce è sempre attuale. Come Cristiani, possiamo portare il Lignum Crucis nei nostri cuori vivendo secondo i suoi insegnamenti: accettare la nostra croce con fede, praticare la misericordia e il perdono, vivere con speranza. Il Lignum Crucis non è solo una Sacra Reliquia storica, ma un ricordo vivo del sacrificio di Cristo e del suo amore infinito per noi. Attraverso di esso, la Croce non è solo un simbolo, ma una realtà che trasforma la nostra vita. Oggi più che mai, in un mondo alla ricerca di risposte e di senso, la Croce rimane la chiave della vera speranza.