La restituzione della restaurata pala d’altare raffigurante San Francesco di Paola

Secondo quanto abbiamo annunciato, sabato 2 settembre 2023, la Delegazione Marche e Romagna del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha restituito alla Diocesi di Ascoli Piceno la restaurata pala di altare raffigurante San Francesco di Paola, proveniente dalla distrutta chiesa della Santissima Annunziata di Arquata del Tronto, fortemente colpita dal sisma del 2016.
a pala nella chiesa della Santissima Annunziata di Arquata del Tronto, prima del sisma.

La cerimonia di restituzione ufficiale, che si è svolta nella prestigiosa Sala dell’Eden presso il Museo Diocesano di Ascoli Piceno, alla presenza del Vescovo di Ascoli Piceno, Mons. Gianpiero Palmieri, è stata organizzata in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici dalla Delegazione Marche e Romagna dell’Ordine Costantiniano, che ha patrocinato il restauro, accogliendo l’appello della Diocesi di Ascoli Piceno di partecipare al progetto Lavori in corso: opere d’arte dai luoghi del sisma, che invitava associazioni e cittadini a farsi carico del restauro dalle opere religiose recuperate dalle chiese colpite dai terremoti. Ora, la pala si trova al Museo Diocesano in attesa di essere restituita ad Arquata.

Da sinistra: Mons. Umberto Gasparini, Cappellano della Delegazione Marche e Romagna dell’Ordine Costantiniano; Don Elio Nevigari, Incaricato Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici; Dott. Carlo dei Conti Cicconi Massi, Delegato per le Marche e Romagna dell’Ordine Costantiniano; Mons. Gianpiero Palmieri, Vescovo di Ascoli Piceno; Michele Franchi, Sindaco di Arquata del Tronto; Avv. Alessandro Bono, Presidente del Consiglio Comunale di Ascoli Piceno; Costantino Brandozzi, Referente per le Marche Sud della Delegazione Marche e Romagna dell’Ordine Costantiniano.

Dopo un lungo ed impegnativo restauro, illustrato dal Delegato per le Marche e Romagna, Dott. Carlo dei Conti Cicconi Massi, Cavaliere di Gran Croce Jure Sanguinis con Placca d’Oro, esperto di storia dell’arte e professionista del settore, l’opera pittorica è tornata alla piena fruizione e venerazione dei fedeli, legati al carisma del Santo calabrese, protettore del Regno delle Due Sicilie e caro all’Ordine Costantiniano.

L’intervento del Dott. Carlo dei Conti Cicconi Massi.

Nei saluti introduttivi, prima della approfondita relazione, il Delegato Cicconi Massi ha ringraziato il Vescovo Palmieri, per aver onorato con la sua presenza la cerimonia; Don Giampiero Cinelli, Responsabile diocesano per la cultura e la comunicazione sociale, per la collaborazione nell’allestimento della Sala dell’Eden; l’Architetto Michele Picciòlo, dal 2016 impegnato nelle operazioni di recupero e di conservazione dei beni provenienti dalle aree del sisma, oltre ad aver seguito il restauro del Museo Diocesano e l’allestimento delle opere in esso esposte.

Dott. Cicconi Massi ha spiegato: «Dopo il sisma del 2016, ero a colloquio con l’allora Vescovo Giovanni D’Ercole, mettendoci a disposizione per aiutare le popolazioni e ci chiesero di restaurare un’opera d’arte. San Francesco di Paola è molto riprodotto nei secoli ed è stato a lungo in Francia alla corte di Luigi XV. È un Santo del Sud ma il suo culto è presente pure nel Nord e in Europa».

Padre Marco Gagliardi, O.M., presente all’evento in rappresentanza dell’Ordine dei Minimi, ha approfondito “La spiritualità di Francesco di Paola tra Umanesimo Cristiano e riforma Cattolica” soffermandosi in particolare su alcune tematiche rilevanti quali il primato della carità, il percorso di conversione e la preghiera, la misericordia come giustizia di Dio.

L’intervento di Don Elio Nevigari.

Successivamente, Don Elio Nevigari, Incaricato Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici, nonché Direttore dell’Archivio Storico e della Biblioteca Diocesana, ha osservato: «La diffusione della devozione ad un Santo è dovuta ad un ordine che lo propone, come lo è l’Ordine dei Minimi, nato grazie a San Francesco di Paola. Qui ci sono una nota devozione e immagini di vario tipo», evidenziando la presenza in passato dell’Ordine dei Minimi nel Piceno, con edifici sacri nella stessa città di Ascoli Piceno, e come l’Ordine Costantiniano fosse già stato attivo nei territori del sisma, in base alle memorie storiche. Infatti, la chiesa di Sant’Antonio Abate, purtroppo anch’essa rasa al suolo dal sisma, nella frazione Capodacqua di Arquata del Tronto, un tempo parte del Regno di Napoli, fu assegnata al Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio a seguito della bolla di Papa Pio VI Rerum humanarum conditio del 17 dicembre 1776, che sancì la definitiva abolizione dell’Ordine Antoniano ed il trasferimento ad altri Ordini di tutti i suoi beni.

L’intervento di Michele Franchi.

Nel suo saluto, il Sindaco di Arquata del Tronto, Michele Franchi, ha espresso sentimenti di vivo ringraziamento nei confronti dell’Ordine Costantiniano ed ha auspicato che l’opera restaurata possa tornare nel suo comune, nella comunità parrocchiale di origine, quando sarà disponibile un edificio sacro adeguato. Ha sottolineato: «È una grande emozione rivedere l’opera restaurata. Ripartire dalle nostre opere e bellezze è fondamentale, non solo dalle case che ricostruiamo. È una giornata importante. Questi tesori devono essere visibili e non nascosti».

L’intervento di Mons. Gianpiero Palmieri.

Le conclusioni sono state affidate al Vescovo di Ascoli Piceno, Mons. Gianpiero Palmieri, che ha espresso apprezzamenti per quanto operato dall’Ordine Costantiniano ed ha presenziato in Cattedrale alle riflessioni spirituali proposte dal Cappellano di Delegazione, Mons. Umberto Gasparini, Cappellano di Merito, incentrate sulla spiritualità di San Francesco di Paola.

Mons. Palmieri ha spiegato: «Attraverso questa tela abbiamo avuto uno squarcio su un’epoca e su una spiritualità. Non è una tela innocua: il sole della Carità non illumina solo San Francesco, ma anche noi. È un contesto di una Chiesa che, attraverso la testimonianza dei Santi, spinge a mettersi ai piedi del Crocifisso e a lasciarsi cambiare il cuore dalla Carità divina. È un’opera restaurata con grande passione».

TGR Marche delle ore 14.00 del 5 settembre 2023 dal 16’ 50”

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