Riflessioni sulle letture festive – Festa della Presentazione del Signore

È stato pubblicato sul canale Spreaker dell’Ufficio Stampa della Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio il podcast con la meditazione per la festa della Presentazione del Signore, a cura di Prof. Don Pietro Pisciotta, letta dalla Dott.ssa Valentina Villano, Dama di Ufficio, di cui riportiamo di seguito l’audio e il testo. Sono trascorsi quaranta giorni dalla gioiosa celebrazione del Natale del Signore. Oggi ricorre il giorno nel quale Gesù fu presentato al tempio da Maria e Giuseppe. Con quel rito egli si assoggettava alle prescrizioni della legge, ma in realtà veniva incontro al suo popolo, che l’attendeva nella fede. Guidati dallo Spirito Santo, vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna. Illuminati dallo stesso Spirito, riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza. Anche noi, qui riuniti dallo Spirito Santo, andiamo nella casa di Dio incontro a Cristo. Lo troveremo e lo riconosceremo nello spezzare il pane, nell’attesa che egli venga e si manifesti nella sua gloria.

Podcast 2-46 – 2 febbraio 2025 – Presentazione del Signore

Prima Lettura: Ml 3,1-4 – Entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate. Salmo responsoriale: Sal 23 (24) – Vieni, Signore, nel tuo tempio santo – Seconda Lettura: Eb 2,14-18 – Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli. Vangelo: Lc 2,22-40 – I miei occhi hanno visto la tua salvezza.

La IV Domenica del Tempo Ordinario quest’anno coincide con la festa della Purificazione della Vergine Maria o Presentazione di Gesù al tempio: è il 40° giorno dopo il Natale. La festa di oggi fa da ponte tra il Natale e la Pasqua di Risurrezione.

La liturgia ci presenta oggi l’incontro del bambino Gesù nel Tempio di Gerusalemme con l’anziano Simeone e con la profetessa Anna: due personaggi che attendevano la venuta del Messia promesso da Dio e vivevano con la fondata speranza di non morire prima di avere visto il Salvatore. Simeone ed Anna incarnano la parte più eletta del popolo di Dio che aspettava con fede la consolazione d’Israele.

Maria e Giuseppe con il Bambino Gesù si recano al Tempio per obbedire alla legge del Signore, che prescriveva l’obbligo della offerta del Bambino al Tempio e della purificazione della madre, nel 40° giorno dalla nascita, offrendo così a Dio un agnello o una colomba ed una tortora, che dovevano essere sacrificati in olocausto. Consapevoli che i figli sono di Dio e della famiglia, questa offriva anche un obolo per riscattare il figlio, che sarebbe poi cresciuto ed educato nella e dalla famiglia.

Questa legge non era stata fatta certo per lei, vergine e madre, ma lo Spirito Santo guidava la Sacra Famiglia perché Gesù gradatamente doveva rivelarsi al suo popolo. Maria e Giuseppe appaiono veri missionari portando Gesù dove il Padre li spingeva; questa poi diventa la missione di ogni vero Cristiano.

Ad individuare la presenza fisica di Gesù è il vecchio Simeone, che ringrazia Dio dicendo: “Posso finalmente morire perché i miei occhi hanno visto oggi il Signore”. Maria è felice di deporre il bambino Gesù sulle braccia di Simeone, che si rivolge alla Madonna con una profezia che unisce il Natale alla Pasqua: “Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione”. Davanti a Gesù l’umanità sarà divisa in due: o con Cristo Gesù o contro di Lui. Gesù è il Salvatore, ma rispetta la libertà e le scelte dell’uomo; e così al Natale seguirà la Pasqua di morte e risurrezione.

L’anziano Simeone era vissuto sempre a Gerusalemme e, uomo dalla fede profonda, viveva nella fiduciosa speranza di vedere, prima di morire, con i suoi occhi il Messia, promesso da Dio al suo popolo: quella mattina, illuminato dallo Spirito Santo, si era recato al Tempio dove sulla soglia scorse la Sacra Famiglia e il divino Bambino. Lo stesso avvenne con la profetessa Anna, una pia donna rimasta vedova dopo sette anni di matrimonio ed ora arrivata all’età di anni 84. Anche Anna unì la sua voce a quella di Simeone per ringraziare l’Altissimo, che aveva così mantenuto la sua promessa. Simeone guardando Maria, la madre di Gesù, profetizza: “A te, donna, una spada trafiggerà l’anima”, un presagio della futura passione e morte di Gesù per salvare l’umanità.

Giornata memoranda quella di oggi nella quale la Chiesa compie la solenne benedizione delle candele: la giornata è detta della “candelora”; è una delle tre benedizioni solenne che la Chiesa celebra nell’anno liturgico: la benedizione delle candele, la benedizione delle ceneri (all’inizio della Quaresima), la benedizione delle palme (inizio della Settimana Santa).

La Chiesa consacra questa stessa giornata alla vita: la vita è la più grande avventura verso la luce, essa è vero dono di Dio come la pace; pace e vita sono beni supremi nell’ordine civile: vogliamo la pace? Difendiamo la vita! Da qui l’invito del Pontefice agli operatori sanitari, medici, farmacisti, infermieri, sacerdoti e religiosi: Gesù con la loro professione li vuole servitori e custodi della vita umana. Ogni vita umana, scrive Papa Benedetto XVI, merita ed esige di essere sempre difesa e promossa. Amiamo la vita, dono mirabile di Dio.

Indice dei podcast trasmessi [QUI]

Presentazione
di Nostro Signore Gesù Cristo al Tempio
detta “Candelora”

Candelora è il nome con cui è popolarmente nota la festa della Presentazione del Signore, celebrata dalla Chiesa Cattolica il 2 febbraio.
Secondo la legge di Mosè, i genitori dovevano accompagnare i primogeniti maschi al tempio, quaranta giorni dopo la loro nascita, per presentarli ufficialmente. La Madonna e San Giuseppe non fecero eccezione per il piccolo Gesù, e quaranta giorni dopo Natale lo condussero a Gerusalemme, come raccontato in Lc 2,22-39.
Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.
Nel calendario tridentino la festa è chiamata Purificazione della Beata Vergine Maria. La riforma liturgica introdotta dopo il Concilio Vaticano II ha inteso manifestare più chiaramente la centralità della figura di Cristo.
La festa viene osservata anche dalla Chiesa Ortodossa e da diverse confessioni protestanti. In molte zone e in diverse confessioni è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale per la benedizione.
Dal 1997 la festività della Candelora coincide con la Giornata per la Vita Consacrata, istituita in quel anno.

Foto di copertina: Vittore Carpaccio, Presentazione di Gesù al Tempio, 1510, tempera su tavola, 420 x 231, Gallerie dell’Accademia, Venezia.
La pala proviene dal terzo altare a destra della chiesa di San Giobbe a Venezia, dedicato alla Purificazione della Vergine, acquisita nel 1815 in seguito alle soppressioni napoleoniche.
Firmata e datata al 1510, la pala è stata probabilmente commissionata da Pietro di Matteo Sanudo, il cui stemma è ancora visibile sulla cornice marmorea in loco.
Carpaccio raffigura, sotto a una cappella absidata e decorata con marmi policromi e mosaici dorati, l’episodio della Presentazione di Gesù al Tempio quaranta giorni dopo la sua nascita alla presenza del Sommo Sacerdote Simeone, pendant simmetrico della Vergine.
Seguendo la lezione della vicina Pala di San Giobbe di Giovanni Bellini, che si trovava originariamente alla destra della tavola in questione, l’artista ne riprende lo schema piramidale, la lampada sospesa, il gruppo di angeli musicanti, la relazione con l’architettura reale e il numero ridotto di figure: la tipologia, tuttavia, non gli è congeniale, dato evidente da un confronto con le sue migliori e ben più vivaci produzioni di cicli narrativi per le scuole.
All’originalità degli episodi della Genesi e dell’Apocalisse raffigurati sul piviale di Simeone si contrappone la ripetitività dei volti femminili perugineschi, che ricordano quelli delle martiri inginocchiate dell’Apoteosi di Sant’Orsola, con cui probabilmente condividono il disegno preparatorio, conservato all’Ashmolean Museum di Oxford.

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