Riflessioni sulle letture festive – XXIII Domenica del Tempo Ordinario. La vera Sapienza

È stato pubblicato sul canale Spreaker dell’Ufficio Stampa della Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio il podcast con la meditazione per la XXIII Domenica del Tempo Ordinario, a cura del Prof. Don Pietro Pisciotta, letta dalla Dott.ssa Valentina Villano, Dama di Ufficio, di cui riportiamo di seguito l’audio e il testo. La liturgia di questa domenica è dedicata alla riflessione sulla felicità che si trova nella relazione e sull'essere discepoli di Cristo. La vera Sapienza è la capacità di agire in modo saggio e morale nel contesto della fede Cristiana, che si distingue dalla sapienza umana, perché proviene da Dio, portando a risultati buoni e duraturi, come insegnato nella Bibbia. Si contrappone alla stoltezza e richiede la consapevolezza dei limiti umani e l'accettazione del mistero della vita, con un'enfasi sulla crescita spirituale e l'amore, piuttosto che sulla sola intelligenza o sui beni terreni. Gesù invita a un amore radicale. Chi vuole essere discepolo deve portare la propria croce e seguire Gesù. Gesù usa l'esempio di chi costruisce una torre per spiegare che è necessario calcolare le spese e i mezzi prima di iniziare un'opera, così come è necessario riflettere prima di intraprendere la sequela. Allo stesso modo, un Re non può partire in guerra contro un altro re se non è sicuro di poterlo affrontare, altrimenti deve chiedere la pace.
Copertina

Podcast 3-1 – 7 settembre 2025 – XXIII Domenica del Tempo Ordinario. La vera Sapienza!

Prima Lettura: Sap 9,13-18 – Chi può immaginare che cosa vuole il Signore? Salmo responsoriale: Sal 89 (90) – Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Fm 1,9b-10.12-17 – Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo. Vangelo: Lc 14,25-33 – Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

«Il principio della saggezza è il timore del Signore, e conoscere il Santo è l’intelligenza» (Proverbi 9,10).

O Dio, che ti fai conoscere da coloro che ti cercano con cuore sincero, donaci la sapienza del tuo Spirito, perché possiamo diventare veri discepoli di Cristo tuo Figlio, vivendo ogni giorno il Vangelo della Croce.

La vera Sapienza!

Come definire la Sapienza? È un termine la cui radice è identica a “sapore”; è un vero dono di Dio. È sapiente chi assapora ciò che conosce, assapora la verità di Dio e la realizza nel quotidiano. Sapienza è perciò aderire con il cuore a ciò che si conosce con il cervello ed attuarlo nelle opere. È perciò una scelta esistenziale. Nella Chiesa i veri sapienti sono i “santi” perché hanno saputo regolare la propria vita ai comandamenti e hanno saputo affermare la verità con il martirio.

Nel Vangelo si parla che molta gente seguiva Gesù. Però, seguire Gesù non è partecipare ad un corteo trionfale, ma condividere il suo amore misericordioso. L’opera di Gesù è infatti un’opera di misericordia, perdono e amore. Essere con Gesù significa accettare Cristo, che muore in croce per salvarci: “Per crucem ad lucem”. Il vero Cristiano non ama la sofferenza per la sofferenza, ma accetta la croce come strumento di salvezza.

Nel brano del Vangelo troviamo la risposta vera e concreta al problema della Sapienza. Molta gente andava da Gesù, con Gesù. Ma essere davvero con Gesù significa vivere un Cristianesimo autentico e serio. Significa fare bene i conti affrontando rischi e difficoltà. Cristiano vero è colui che si distacca da tutto e si ritrova a vivere la logica del Vangelo, la logica dei figli di Dio. Da qui le due parabole del brano del Vangelo.

La parabola di colui che deve costruire una torre e prima fa i calcoli, perché nessuno gli rida in faccia dicendo: costui voleva costruire, ma non è riuscito a portare a termine il lavoro. La parabola del Re che va alla guerra, ma prima fa i conti per vedere se può riuscire a vincere l’avversario.

La scelta del Cristiano comporta costanza, coraggio, senso di responsabilità nel realizzare il fine ultimo della propria vita. Non si tratta di “odiare”, ma di amare i valori veri ed eterni. Il primo avversario da combattere è il nostro egoismo, la nostra superbia ed orgoglio che spesso collocano il nostro io al posto di Dio. Ecco la vera Sapienza: vincere è amare, amare è servire, come Cristo Gesù che “non è venuto per essere servito ma a servire e a dare la vita per tutti”.

I problemi della vita vanno trattati senza superficialità, ma con vera serietà. Vivere con una fede viva che ci porti ogni giorno a progredire, consapevoli delle parole di Gesù: “Se il chicco di grano non muore, non può germogliare, fiorire, fruttificare”. Ad astra per aspera. Si entra in cielo solo attraverso la porta stretta.

L’uomo veramente sapiente è colui che non si lascia travolgere dalle cose, dagli avvenimenti quotidiani e in ogni circostanza riesce a salvaguardare il primato dell’amore. La Sapienza Cristiana non è erudizione o semplice scienza, ma è assaporare ciò che si conosce dalla fede e dall’insegnamento Cristiano. La Sapienza Cristiana, che scende dall’alto ed insegna all’uomo la via del cielo, è dono di Dio e frutto dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto nel sacramento del Battesimo. L’uomo è fragile, ma Dio è grande e misericordioso e non si lascia vincere in generosità. Bisogna chiedere la sapienza del cuore con la preghiera, con fede profonda e con fermezza di spirito. Se la vita eterna è il fine ultimo, bisogna agire con rettitudine, costanza, perseveranza e rinuncia. Come vedi, non si tratta di odiare padre, madre, figli, suoceri… ma di amare Dio e i fratelli e lodare e ringraziare Dio grande e misericordioso, sempre il primo ad amarci.

Se Gesù è il sole, Maria è l’aurora che preannuncia il suo sorgere; la Santissima Vergine, madre di Gesù e nostra, interceda sempre per noi: Maria rivolga a noi i suoi occhi misericordiosi e ci apra la via a Cristo Gesù via, verità e vita.

Indice dei podcast trasmessi [QUI]

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