Riflessioni sulle letture festive – XXV Domenica del Tempo Ordinario. La vera scaltrezza del Cristiano

È stato pubblicato sul canale Spreaker dell’Ufficio Stampa della Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio il podcast con la meditazione per la XXV Domenica del Tempo Ordinario, a cura del Prof. Don Pietro Pisciotta, letta dalla Dott.ssa Valentina Villano, Dama di Ufficio, di cui riportiamo di seguito l’audio e il testo. La liturgia di questa domenica è dedicata alla riflessione su una parabola e poi una serie di ammonimenti che commentano un elemento della parabola stessa e cioè l’uso del denaro. Gesù ci rimprovera di essere più pronti a salvarci dai mali mondani che dal male eterno, lui che da parte sua ha fatto di tutto perché fossimo salvati, fino a salire in croce per noi. Un “test” decisivo dell’autenticità della nostra decisione Cristiana è proprio l’uso del denaro. Non è disonesta la ricchezza in sé, né maledizione la ricchezza esteriore. Ma lo è la ricchezza come idolo, innamoramento e progetto, come deformazione interiore del cuore e della mente, che vogliono a tutti i costi essere produttori di potenza e quindi di potere economico. C’è un solo modo di liberarsi dalla schiavitù della ricchezza: farsi “amici” per mezzo di ciò che si ha, cioè con l’impegno della solidale condivisione.

Podcast 3-6 – 21 settembre 2025 – XXV Domenica del Tempo Ordinario. La vera scaltrezza del Cristiano

Prima Lettura: Am 8,4-7 – Contro coloro che comprano con denaro gli indigenti. Salmo responsoriale: Sal 112 – Benedetto il Signore che rialza il povero. Seconda Lettura: 1Tm 2,1-8 – Si facciano preghiere per tutti gli uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati. Vangelo: Lc 16,1-13 – Non potete servire Dio e la ricchezza.

«Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2Cor 8,9).

«Tu hai dato, Signore, i tuoi precetti perché siano osservati interamente. Siano stabili le mie vie nel custodire i tuoi decreti» (Cfr. Sal 118,4-5).

La vera scaltrezza del Cristiano

La parabola de Vangelo da parte di Gesù vuole essere un richiamo forte ai “figli della luce” perché si sveglino ed agiscano con decisione, con scaltrezza, con creatività nel fare il bene focalizzando ciascuno i talenti ricevuti da Dio. La chiave di lettura della parabola sta nelle parole di Gesù: “Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne”.

Gesù fa una distinzione netta tra “i buoni” e “i cattivi”, e con amarezza loda la scaltrezza dei secondi sempre pronti ed intraprendenti. I figli di questo mondo, dice Gesù, dove domina l’arrivismo, l’accumulo delle ricchezze, la disonestà chiara e manifesta, sono non solo numerosi ma anche intraprendenti da trasformare la terra in un deserto dove il pesce grosso cerca solo di divorare il piccolo per amore del vile denaro, della ricchezza terrena.

È scaltro colui che capisce che i tempi sono brevi e bisogna essere solleciti nell’agire. Nota dominante dei figli del mondo è l’abilità nel vedere, prevedere, manovrare in modo da raggiungere i propri fini. Invece, i “figli della luce”, veri Cristiani, talvolta sembrano di essere dominati da imbecillitudine: paurosi, incapaci di guardare il futuro, preoccupati sempre di sbagliare. Gesù

loda l’intraprendenza dell’amministratore disonesto, che pensa subito come tirarsi fuori dai guai: loda l’astuzia e non la disonestà. La ricchezza può spingere a creare muri, divisione tra ricchi e poveri. Gesù invita i Cristiani veri ad invertire la rotta. È un invito a trasformare i beni, le ricchezza in chiave di relazioni fraterne, carità, collaborazione, condivisione; le ricchezze e i beni servono per essere trasformati in opere di amore, di fraternità. Questa è la vera scaltrezza lodata dal Signore: essere sempre solleciti nell’agire in chiave di amore, di carità.

Con le ricchezze si può fare tanto male, come anche tanto bene. Vale l’esempio dei “santi”: San Francesco d’Assisi, da ricco volle essere povero e a servizio dei poveri; San Pier Giorgio Frassati, da famiglia nobile, fu un mirabile laico impegnato nell’Azione Cattolica ed additato per le sue opere di misericordia. Problema fondamentale non sono le ricchezze, ma la bontà del cuore: se il cuore è malvagio le ricchezze servono solo per la dannazione eterna; se il cuore è nobile le ricchezze aprono le porte del Regno dei cieli.

Gesù invita i suoi amici ad invertire la rotta e a trasformare i beni terreni in relazione di amore, di servizio perché il “beneficato“ ti accolga nella patria eterna. Considerare la ricchezza non come qualcosa da possedere ma qualcosa da amministrare per trasformarla in gioia anche per gli altri che sono tuoi fratelli. Non si tratta solo di fare elemosina ma, come diceva San Basilio, il pane che ti sopravanza è il pane dell’affamato; le scarpe che voi non portate sono le scarpe di chi è scalzo; il vestito che tieni appeso nell’armadio è il vestito di chi è nudo e muore di freddo.

La parabola di Gesù, come vedi, non vuole proporre l’agire immorale e disonesto dell’amministratore infedele, ma il punto focale sta nella prontezza delle sue decisioni in vista di mettere al sicuro il futuro della sua vita. La morale della parabola sta nella lode per la scaltrezza dimostrata dall’iniquo amministratore. Da qui la triste considerazione: “I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce”.

Amico che ascolti: affronti tanti disagi per salvare la tua anima, quanto ne affronta un mercante per salvare la sua merce? Ti preoccupi per la tua vita spirituale, come si preoccupa un industriale per salvare la sua azienda? È necessario, amico, imparare la prudenza dell’affarista, la tenacia dell’industriale, il fervore del politico, lo sforzo dell’atleta, l’entusiasmo dell’artista, per raggiungere la beata speranza, fine ultimo della nostra esperienza terrena.

La Vergine Santissima ci sia sprone, guida per assicurare non il successo mondano ma la vita eterna. Maria, Regina del Paradiso, madre nostra cara, prega per noi e con noi.

Indice dei podcast trasmessi

Foto di copertina: Cecco del Caravaggio, Cristo scaccia i cambiamonete dal tempio, tra il 1610 e il 1620, olio su tela, Gemäldegalerie der Staatlichen Museen zu Berlin, Berlino, Germania.

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