


Mons. Umberto Gasparini, proponendo alcune riflessioni sul tema del Sacramento della Riconciliazione, ha introdotto all’Atto di Amore e Pentimento, da lui composto, a coronamento dei suoi 60 anni di ministero sacerdotale.
Grazie è la parola più bella per dire che ho compreso che Tu, Dio (Padre-Figlio-Spirito Santo) mi ami:
- Grazie Padre: per Amore mi doni la vita e il Figlio Tuo, Gesù.
- Grazie Gesù: per Amore mio diventi uomo, prendi su di Te i miei peccati, diventi Tu “peccato” e, al posto mio, ti offri al Padre come vittima. Muori, risorgi, sali al Cielo per dirmi: tu risorgerai. Inventi l’Eucaristia e mi dici: “Mangiami per diventare Me”. Inventi il modo per perdonarmi sempre.
- Grazie Spirito Santo: Amore mio Paràclito, Consolatore e Allenatore alla santità.
Dirò queste parole e le penserò tante volte ogni giorno e quando andrò a “lasciarmi riconciliare con Dio” (Confessione):
- Il fedele dice: “Benedicimi Padre, ho peccato”.
- Il sacerdote dice: “Il Signore che illumina con la fede…”.
- Il fedele, finito il colloquio, in ginocchio (o in piedi), dice l’Atto di Amore e di Pentimento, e riceve lo Spirito Santo.
Atto di Amore e di Pentimento
Padre, infinitamente buono e misericordioso, Tu accogli sempre chi è veramente pentito e vuoi che si converta e viva nella gioia. La Parola di Gesù, la Luce dello Spirito Santo e l’esortazione materna della Chiesa mi hanno fatto comprendere che peccando, ho rifiutato il Tuo Amore. Per i meriti di Gesù, crocifisso e risorto, perdona i peccati che ho commesso in pensieri, parole, opere ed omissioni e che ora ho confessato a Te e alla Chiesa. Il Tuo Santo Spirito mi renda forte contro la tentazione, saldo/a nei propositi e fedele al Tuo Amore. Amen.




Successivamente, nella sua omelia durante la Celebrazione Eucaristica, Mons. Gasparini ha ricordato la ricorrenza della festa della Visitazione della Beata Vergine Maria.

Le Letture sono state lette da Vincenzo Scocchia, Cavaliere di Merito, e dal Vice Delegato, il Nob. Piergiovanni Cicconi Massi, Cavaliere de Jure Sanguinis, che ha recitato anche la Preghiera del Cavaliere Costantiniano.

Al Guardiano del convento di San Croce, Fra Natale Bassotti, OFM, è stata è stata fatta una generosa donazione in segno di ringraziamento per aver messo a disposizione i locali e la Chiesa del convento francescano per lo svolgimento dei lavori delegatizi.

La festa della Visitazione della Beata Vergine Maria
La festa della Visitazione della Beata Vergine Maria è stata istituita da Papa Urbano VI nel 1389, con lo scopo di far cessare il Grande Scisma per intercessione di Maria. Ha i suoi albori a Bisanzio, il 2 luglio, quando si legge il Vangelo della visita di Maria ad Elisabetta, nella festa della “Deposizione nella blachernes [basilica] della santa Veste della Theotokos [Madre di Dio]”. I Francescani adottarono questo giorno mariano di festa, ma ne fecero la Visitazione di Maria, nel 1263. Dopo la riforma liturgica a seguito del Concilio Vaticano II, la festa fu fissata il 31 maggio, a conclusione del mese dedicato a Maria.
- Riflessioni sulle letture festive – Visitazione della Beata Vergine Maria [QUI]

La chiesa di Santa Croce
L’edificazione della chiesa di Santa Croce ad Ostra Vetere iniziò nel 1607-1608, sotto la guida del Gesuita Girolamo da Roccacontrada, e si concluse nel 1620. L’interno ospita opere quali un’Adorazione dei Magi del XVII secolo, un Crocifisso ligneo donato dal Duca Francesco Maria II della Rovere, il tabernacolo fine Settecento e un dipinto posto nell’abside raffigurante Gesù Crocifisso con San Francesco d’Assisi, San Diego d’Alcalà, San Giacomo della Marca e Santa Caterina da Siena, eseguito da Claudio Ridolfi detto “Il Veronese” nel 1622. Presente un organo Callido. Alla chiesa è annesso il convento dei Frati Minori Francescani, i quali reggono il santuario di San Pasquale Baylòn, la cui festa, il 17 maggio, richiama dalle città circostanti ogni anno un gran numero di devoti.

San Pasquale Baylòn
San Pasquale Baylòn nacque il 16 maggio 1540, nel giorno di Pentecoste, a Torre Hermosa, in Aragona. Di umili origini, sin da piccolo venne avviato al pascolo delle greggi. Durante il lavoro si isolava spesso per pregare. A 18 anni chiese di essere ammesso nel convento dei Francescani Alcantarini di Santa Maria di Loreto, da cui venne respinto, forse per la giovane età. Tuttavia non si perse d’animo, venendo ammesso al noviziato il 2 febbraio 1564. L’anno successivo, emise la solenne professione come fratello laico, non sentendosi degno del sacerdozio. Nel 1576 il ministro provinciale gli affidò il compito, estremamente pericoloso, di portare documenti importanti a Parigi, rischiando di essere ucciso dai Calvinisti. L’impegno venne comunque assolto in modo proficuo. Tutta la sua vita fu caratterizzata da un profondo amore per l’Eucaristia che gli valse il titolo di teologo dell’Eucaristia. Fu anche autore di un libro sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino. Morì nel convento di Villa Real, presso Valencia il 17 maggio 1592, domenica di Pentecoste. Fu canonizzato nel 1690 da Papa Alessandro VIII. Nel 1897 Papa Leone XIII lo proclamò patrono dei Congressi Eucaristici.
Foto di copertina: Visitazione, Scuola fiorentina, Pinacoteca, Città del Vaticano.