Con la festa della Santa Croce non si esalta la crudeltà della Croce, ma dell’Amore che Dio ha manifestato agli uomini accettando di morire in Croce. Pur essendo Dio, Cristo umiliò sé stesso facendosi servo. Questa è la gloria della Croce di Gesù. Per questo la celebrazione nel tempo moderno assume un significato ben più alto del semplice seppur favoloso ritrovamento da parte della pia madre dell’Imperatore Costantino, Sant’Elena.
La celebrazione della Santa Messa sarà presieduta alle ore 18.00 dal Cappellano della Delegazione della Serenissima Repubblica di San Marino, Don Marco Scandelli, Cappellano di Merito con Placca d’Argento, concelebrante Don Tiziano Zoli, Cappellano di Merito, alla presenza del Delegato per la Serenissima Repubblica di San Marino, Dott. Cesare Tabarrini, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento. La Santa Messa è dedicata ai Cavalieri, alle Dame, ai Postulanti e agli amici della Sacra Milizia, e alle loro rispettive famiglie.
Le Monache Adoratrici del Santissimo Sacramento animeranno la Liturgia Eucaristica con i canti. A partire dal 2021, con il benestare della Madre Superiore, la Delegazione per la Serissima Repubblica di San Marino ha posto la chiesa di San Francesco quale luogo di culto e di riferimento.
La festa della Santa Croce
La celebrazione per l’Esaltazione della Santa Croce si collega alla dedicazione delle basiliche costantiniane costruite sul Golgota e sul Sepolcro di Cristo e in ricordo del ritrovamento della Croce di Gesù da parte di Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino, avvenuto, secondo la tradizione, il 14 settembre 320 e della successiva consacrazione il 13 settembre 335 a Gerusalemme delle chiese della Risurrezione e del Martyrium. Il giorno seguente con solenne cerimonia si fece l’ostensione della Santa Croce.
Secondo la tradizione, Sant’Elena avrebbe portato una parte della Croce a Roma, in quella che diventerà la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, e una parte rimase a Gerusalemme. Nel 614, il Re dei Persiani, Cosroe II, mosse guerra ai Romani e dopo aver sconfitto Gerusalemme, portò via con sé, tra i tesori, anche la Croce di Gesù. Eraclio, Imperatore bizantino, propose a Cosroe la pace, che venne però respinta: di fronte al diniego, mosse guerra e vinse presso Ninive, chiedendo la restituzione della Croce, che fu riportata trionfalmente a Gerusalemme.
“Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”, dice il Signore (Gv 12,32).
O Croce Santa, per te il mondo è rinnovato, abbellito, in virtù della verità che splende e della giustizia che regna in Lui.
Non ci sia per noi altro vanto che nella Croce del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è nostra salvezza, vita e risurrezione; per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati (Cfr. Gal 6,14).

Foto di copertina: Crocifissione simbolica di Cristo (dettaglio), Evangeliario Codice Uta, 1020 circa, pergamena, 28×22 cm, Bayerisches Staatsbibliothek, München.
Gesù in croce occupa la parte superiore del disegno. Altre otto immagini presentano il significato Cristiano della Crocifissione: il trionfo della vita sulla morte.
Sotto la Crocifissione si trovano le personificazioni della Vita (Vita) sul lato destro di Gesù e della Morte (Mors) sull’altro lato. Una Vita incoronata guarda verso l’alto verso un Gesù incoronato, che ricambia lo sguardo. Anche la postura orante della Vita riecheggia quella di Cristo. La Morte è curva, si allontana da Dio, con il volto coperto e la lancia spezzata. Viene attaccata da un ramo che spunta dalla Croce, a suggerire l’Albero della Vita.
Nel semicerchio di sinistra si trova l’Ecclesia, anch’essa incoronata con la mano alzata e rivolta verso la Croce, mentre il semicerchio di destra mostra la Sinagoga, con un rotolo (la Legge) e un coltello (la circoncisione), voltata le spalle a Dio e accecata dal bordo.
Le immagini d’angolo rappresentano eventi legati alla Crocifissione. In alto a sinistra è raffigurata la personificazione del sole (Sol), mentre in alto a destra è raffigurata la luna (Luna). In basso a sinistra sono raffigurati i santi risorti (che riecheggiano la postura della Vita), mentre in basso a destra il velo del Tempio è squarciato. Il loro significato è spiegato dal testo circostante: il Sole di Giustizia soffre sulla croce; la Chiesa piange la morte di Cristo; i Gentili convertiti dalla fede hanno iniziato a vivere; l’oscurità della Legge è stata rimossa.
Come per gli altri elementi della composizione schematica, la nuova vita resa possibile dalla Crocifissione si trova alla destra di Cristo e della Croce, mentre soggetti opposti ma complementari si trovano alla Sua sinistra.