A sostegno della Croce Rossa della Mongolia: presentazione del libro di Flavio Serafini

Prosegue l’impegno dei Cavalieri della Delegazione Toscana del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio a sostegno della Croce...

Prosegue l’impegno dei Cavalieri della Delegazione Toscana del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio a sostegno della Croce Rossa della Mongolia. Lo scorso 7 febbraio, nella splendida cornice della “Sala dei dodici” del Palazzo dei Cavalieri di Pisa, il Cav. Marco Gemignani, Coordinatore per la Toscana nord-occidentale, ha presentato il saggio “Eugenio Ghersi – Un Medico di Marina sulle vie del mondo”, scritto dal Comandante Flavio Serafini (edito dalla “CLD Libri”).

L’opera costituisce una biografia articolata ed approfondita che scandisce la vita

dell’Ammiraglio Medico Ghersi nella sua quarantennale carriera di uomo di mare e di medico: in pace ed in guerra, negli angoli più estremi e sperduti del mondo (famoso il suo viaggio in Tibet).

L’autore, Comandante Flavio Serafini, che ha trascorso molti anni a bordo di navi mercantili e militari, ha scritto diversi volumi storici sulla marineria velica che hanno riscosso notevole successo anche’estero.

Su espressa volontà dell’autore, i proventi della vendita del libro verranno destinati alla Croce Rossa della Mongolia per il progetto umanitario ideato dall’antropologo David Bellatalla: un villaggio di tende tradizionali mongole destinato a donne con figli disabili a Ulan Bator.

La Delegazione Toscana del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio, sulla scorta delle precedenti raccolte fondi devolute in beneficenza per la Croce Rossa della Mongolia, in collaborazione con il console onorario della Mongolia, Sig. Piero Bardazzi, ha deciso di sostenere e promuovere l’opera del Comandante Serafini.

Si ringraziano per il loro attivo impegno in favore della Croce Rossa della Mongolia i Cavalieri Costantiniani Marco Gemignani, Massimo Illiano, Giancarlo Marinelli, Massimo Planera, Roberto Bianchini, Enrico Petrini, Salvatore Mazzeo e Angelo Nandesi.

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