Aperta a San Paolo Fuori le Mura la quinta e ultima Porta Santa del Giubileo Ordinario 2025

È stata aperta oggi 5 gennaio 2025, alla Vigilia dell’Epifania, la Porta Santa della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura di Roma, nel quartiere romano di Ostiense, la quinta e ultima Porta Santa per il Giubileo della Speranza dell’Anno Santo 2025, in una solenne cerimonia presieduta alle ore 10.00 dall’Arciprete Cardinale James Michael Harvey. L’apertura delle Porte Sante era iniziata il 24 dicembre 2024 nella Basilica Papale di San Pietro, con cui il Santo Padre Francesco ha aperto l’Anno Santo 2025, affermando: "Questa è la notte in cui la porta della speranza si è spalancata sul mondo". Così è stato dato il via a tutti gli appuntamenti giubilari, tra cui anche il Pellegrinaggio Internazionale e Pontificale di San Giorgio del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio [QUI], che sarà celebrato sabato 26 aprile 2025 proprio a San Paolo Fuori le Mura, presieduto dallo stesso Cardinal Harvey, alla presenza del Gran Maestro S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa delle Due Sicilie, e della Famiglia Reale. Per l'occasione dell'apertura della Porta Santa è stata aperta anche la piazza antistante alla basilica, interessata da diversi lavori di riqualificazione.
Cardinal Harvey

Ad sacram Pauli cunctis venientibus aedem
sit pacis donum perpetuoquoe salus

“A quanti vengono nel santo tempio di Paolo
sia concesso il dono della pace e della salvezza eterna”:
l’abbraccio della Porta Santa della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura
ai pellegrini della speranza.

Con il solenne rito nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, la seconda più importante basilica papale dopo San Pietro in Vaticano, si è completato il rito dell’apertura delle cinque Porte Sante del Giubileo Ordinario 2025. Il 29 dicembre 2024 l’Arciprete Cardinale Baldassare Reina, Vicario Generale per la Diocesi di Roma, ha aperto la Porta Santa nella Basilica Papale di San Giovanni in Laterano e il 1º gennaio 2025, solennità di Maria Santissima Madre di Dio, l’Arciprete Coadiutore Cardinale Rolandas Makrickas ha presieduto il rito nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore.

Il 26 dicembre 2024, Papa Francesco ha aperto una Porta Santa anche nella chiesa del Padre Nostro nel Polo Penitenziario di Rebibbia, come segno di speranza ai carcerati per recuperare fiducia in se stessi e ritrovare la stima e la solidarietà della società.

Speranza e la gioia Cristiana
resistono in questo tempo ferito
di fronte ad un mondo incerto

La solenne cerimonia dell’apertura della Porta Santa a San Paolo fuori le Mura, atto semplice quanto suggestivo, si è svolta il giorno in cui la Chiesa celebra la II Domenica dopo il Natale, dedicata alla pace e alla salvezza eterna, dove contempliamo il piano di Dio.

Nella sua omelia, il Cardinal James Michael Harvey ha riannodato i fili di questa lunga fase di inizio Giubileo, incentrata sul tema chiave della speranza, aggiungendo la seconda parola chiave dell’Anno Santo 2025, la gioia: “Cristo è la porta. Chi attraversa la mia porta sarà salvato. Chiediamo a San Paolo, apostolo delle genti di accompagnare i nostri passi lungo questo anno giubilare. Abbiamo varcato la porta della speranza. La gioia e la speranza. Gioia perché è nato il Salvatore, e perché Cristo è la nostra speranza”.

Al di là del sentimento scelto da Dio come dono per la Redenzione in Cristo, la gioia con la speranza segnano il «passaggio salvifico aperto da Cristo, con la sua incarnazione». Il mondo intero ha bisogno di perdono, di misericordia, di gioia, e in ultima analisi, anche di speranza: «In questo periodo post pandemia purtroppo ferito da tragedie, guerre e crisi di varia natura, la speranza, benché indubbiamente legata al futuro, la si sperimenta anche nel presente», ha detto il Cardinal Harvey.

Come pellegrini di speranza, i Cristiani sono chiamati in questo Anno Santo ad intraprendere un “viaggio di fede”, per riconoscere la speranza come incontro con il Dio che si fa uomo e che condivide col mondo la propria pienezza. Il Cardinal Harvey cita Lettera enciclica Spe salvi di Papa Benedetto XVI [QUI]: “La speranza cristiana è affidabile e ci aiuta ad affrontare il nostro presente, anche se è un presente faticoso. La porta oscura del futuro è stata spalancata e non può fare paura perché ci è stata donata una vita nuova”.

San Paolo ci incoraggia nella Lettera ai Romani: «Il Dio della speranza vi riempia, nel credere, di ogni gioia e pace, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo» (Rm 15,13). Come ha detto Papa Francesco nella sua catechesi in occasione dell’Udienza Generale dell’11 dicembre 2024: «Se la Chiesa è una barca, lo Spirito Santo è la vela che la spinge e la fa avanzare nel mare della storia, oggi come in passato! Speranza non è una parola vuota, o un nostro vago desiderio che le cose vadano per il meglio: la speranza è una certezza, perché è fondata sulla fedeltà di Dio alle sue promesse». L’apertura della Porta Santa invita alla riconciliazione, al perdono, secondo la santa espressione di San Paolo “ad ogni uomo si è schiusa quella via della speranza che non delude”.

L’imponente, elegante e maestosa Basilica dedicata a San Paolo è stata costruita sul luogo di sepoltura dell’apostolo. La Porta Santa, opera di Enrico Manfrini, definito lo “scultore dei Papi”, è stata realizzata in bronzo dorato ed è stata inaugurata in occasione del Grande Giubileo dell’Anno Santo 2000. “L’apertura della porta invita alla riconciliazione, al perdono, secondo la santa espressione di San Paolo “ad ogni uomo si è schiusa quella via della speranza che non delude”.

La grande basilica papale intitolata all’apostolo delle genti, annuncia con forza l’universalità del messaggio cristiano, rivolto ai fedeli e, in maggior modo, ai “lontani” in un mondo che affronta continue incertezze e sfide. Le Porte Sante ricordano che la speranza Cristiana è sempre presente. Questo simbolismo ci invita a confidare in Dio e nella sua promessa di salvezza. L’invito ad attraversarle non si limita a un gesto fisico; è metafora vivente della nostra capacità di scegliere una nuova strada che ci porta a una vita più vicina ai valori Cristiani dell’amore, della compassione e della solidarietà.

Anche per l’Ordine Costantiniano sarà molto più di un atto simbolico, un’affermazione della nostra capacità di trasformazione, sia individualmente che collettivamente: sono una chiamata a varcare le soglie, quelle dei propri limiti e delle proprie paure, verso una vita più piena e significativa. Questo gesto, pieno di fede e di speranza, ricorda che, con la grazia di Dio, possiamo sempre ricominciare e costruire, con il suo aiuto, un mondo migliore. La vita di San Paolo è un invito alla speranza e al rinnovamento. La speranza è il motore che sostiene i Cristiani nel loro impegno quotidiano di fronte anche alle difficoltà e agli insuccessi. Come San Paolo “dobbiamo aprire al Signore la nostra porta interiore. Anche noi siamo la porta, la porta attraverso la quale Gesù viene a farci visita. Dipende da noi aprirla o tenerla chiusa. Ma la Porta Santa del Giubileo ci insegna che la vera porta è Gesù, è lui che ha la chiave della nostra porta, è lui che apre la porta del nostro cuore, con la sua grazia, con la sua misericordia”, ha affermato il Cardinal Harvey. Ha aggiunto: “L’anno giubilare ci fa sentire parte di una comunità, uno speciale dono di grazia, penitenza e perdono dei peccati. La chiesa invita ciascun pellegrino a riaccendere nel cuore la fiaccola della speranza, che ci sostiene in questo pellegrinaggio”. La gioia scaturisce dal guardare al presente come gioia vera del futuro.


Venti domande e risposte sul Giubileo Ordinario 2025, sul Pellegrinaggio Costantiniano Internazionale e sul solenne Pontificale in onore di San Giorgio Martire, nell’Anno Santo 2025 per i Cavalieri, le Dame, i Postulanti e gli Amici del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

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