Il 13 settembre 335 venne dedicata a Gerusalemme la chiesa della Risurrezione e del Martyrium. Il giorno seguente con solenne cerimonia si fece l’ostensione della Santa Croce, che l’Imperatrice Elena aveva ritrovato il 14 settembre 320. Nel 614, il Re dei Persiani, Cosroe II, mosse guerra ai Romani e dopo aver sconfitto Gerusalemme, portò via con sé, tra i tesori, anche la Croce di Gesù. Eraclio, Imperatore bizantino, propose a Cosroe la pace, che venne però respinta: di fronte al diniego, mosse guerra e vinse presso Ninive, chiedendo la restituzione della Croce, che tornò a Gerusalemme.
Con la festa della Santa Croce non si esalta la crudeltà della Croce, ma dell’Amore che Dio ha manifestato agli uomini accettando di morire in Croce. Pur essendo Dio, Cristo umiliò se stesso facendosi servo. Questa è la gloria della Croce di Gesù.
La Croce, già segno del più terribile fra i supplizi, è per il Cristiano l’albero della vita, il talamo, il trono, l’altare della nuova alleanza. Dal Cristo, nuovo Adamo morendo sulla Croce, è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa. La Croce è il segno della signoria di Cristo su coloro che nel Battesimo sono configurati a lui nella morte e nella gloria. Nella tradizione dei Padri la Croce è il segno del figlio dell’uomo che comparirà alla fine dei tempi.
La stessa evangelizzazione, operata dagli apostoli, è la semplice presentazione di Cristo Crocifisso. Il Cristiano, accettando questa verità, è crocifisso con Cristo, cioè deve portare quotidianamente la propria croce, sopportando ingiurie e sofferenze, come Cristo, gravato dal peso del patibulum (il braccio trasversale della croce, che il condannato portava sulle spalle fino al luogo del supplizio dov’era conficcato stabilmente il palo verticale), fu costretto a esporsi agli insulti della gente sulla via che conduceva al Golgota. Le sofferenze che riproducono nel corpo mistico della Chiesa lo stato di morte di Cristo, sono un contributo alla redenzione degli uomini, e assicurano la partecipazione alla gloria del Risorto.
Le Sante Messe
Sezione di Enna
Domenica 15 settembre 2024, la Santa Messa è stata officiata alle ore 11.00 da Mons. Antonino Scarcione, presso la Chiesa di San Giovanni Evangelista in via Umberto I-Largo San Giovanni a Piazza Armerina.
Sezione di Catania
Domenica 15 settembre 2024, la Santa Messa è stata officiata alle ore 12.00 dal Cappellano Capo, Mons. Carmelo Salvatore Asero, Cappellano di Merito con Placca d’Argento, presso la Pontificia Basilica Collegiata a Catania. È seguita una conviviale.
Sezione di Messina
Sabato 21 settembre 2024, la Santa Messa è stata officiata alle ore 18.00 da Mons. Santi Musico’, Cappellano di Merito con Placca d’Argento, presso la chiesa di San Giuseppe al Palazzo a Messina. È seguita una conviviale.
Sezione di Ragusa e di Siracusa
Domenica 29 settembre 2024, la Santa Messa è stata officiata alle ore 11.00 da Don Michele Fidone, presso il duomo di San Giorgio a Modica.
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“Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”, dice il Signore (Gv 12,32).
O Croce Santa, per te il mondo è rinnovato, abbellito, in virtù della verità che splende e della giustizia che regna in Lui.
Non ci sia per noi altro vanto che nella Croce del Signore nostro Gesù Cristo. Egli è nostra salvezza, vita e risurrezione; per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati (Cf. Gal 6,14).
Foto di copertina: Vasily Sazonov, l’Imperatore Costantino e Sant’Elena presentano la Santa Croce, prima del 1870.