Convegno “Rinascere dalla violenza: la chirurgia ricostruttiva femminile” a Reggio Calabria

Venerdì 6 dicembre 2024 alle ore 16.30 presso il Salone dei Lampadari "I Falcomatà" del Palazzo San Giorgio, sede dell'amministrazione comunale metropolitana in piazza Italia a Reggio Calabria, si svolgerà il Convegno di studi Rinascere dalla violenza: la chirurgia ricostruttiva femminile, con le relazioni di chirurghi plastici e la testimonianza vivida di una sopravvissuta Iraniana, che lascerà il segno su questo convegno che darà e lascerà parecchi spunti di riflessione. Organizzato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e dall’Associazione Culturale Calabria-Spagna, il convegno ha ottenuto il patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria, dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Reggio Calabria, dell’Azienda Sanitaria Provinciale Calabria e della Delegazione della Calabria del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Locandina

Molte donne che sopravvivono alla violenza devono subire interventi di chirurgia per tornare a una nuova normalità e il percorso è spesso lungo, difficile non solo fisicamente ma, soprattutto, psicologicamente. Ci sono però, sparsi nel mondo, esperti del settore che possono dare un aiuto a chi è stato vittima di violenza cancellando definitivamente i segni dell’orrore.

Il Delegato ad interim per la Calabria, S.E. il Marchese Don Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, Luogotenente per l’Italia Meridionale Peninsulare della Real Commissione per l’Italia, ha sostenuto da subito la nobile e delicata iniziativa di questo convegno di studi, che vede nella veste di Chairman, il Referente per Reggio Calabria della Delegazione della Calabria, Dott. Emanuele Nazario Scarlata, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, che introdurrà e coordinerà i lavori.

Il Convegno di studi
Rinascere dalla violenza:
la chirurgia ricostruttiva femminile

Saluti

  • Avv. Giuseppe Falcomatà, Sindaco della Città Metropolitano di Reggio Calabria
  • Dott.ssa Lucia Di Furia, Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale Reggio Calabria
  • Dott. Pasquale Veneziano, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Reggio Calabria
  • Dott.ssa Rosa Fontana, Presidente dell’Associazione Culturale Calabria-Spagna

Interventi

  • Dott.ssa Carmen Maria Iglesias Urraca
    Chirurgo plastico, Spagna
    Prospettiva della violenza contro le donne in Spagna. Analisi delle principali lesioni e impatto emotivo
  • Dott. Jafar Hassibi
    Chirurgo plastico, Iran
    I medici Iraniani e il loro aiuto alle donne maltrattate dal loro governo
  • Dott. Rocco Caminiti
    Chirurgo plastico, Italia
    Violenza sulle donne: quali le più frequenti e cosa si può fare. Il lavoro del chirurgo plastico

Testimonianza

  • Sig.ra Sadaf Baghbani, sopravvissuta Iraniana

Approfondimenti

Sadaf Baghbani

Una giovane attrice Iraniana, attivista di Donna Vita Libertà, il movimento di protesta nato in Iran a seguito dell’uccisione di Mahsa Amini nel settembre 2022. Nonostante la brutale repressione, gli innumerevoli morti e le persone imprigionate, il movimento non sembra recedere, anzi sembra rafforzarsi. contro il regime iraniano.

Nota per il suo impegno nella lotta per le libertà in Iran, Sadaf Baghbani è fuggito dall’Iran con nel corpo ancora 147 pallini di piombo da proiettili da caccia sparate dalle Guardie della Rivoluzione sulla folla il 4 novembre 2022, mentre si trovava al cimitero di Karaj per compiangere la morte di Hadis Najafi, un’altra ragazza uccisa dal regime iraniano.

Sadaf fu colpita in varie parti del corpo: sul viso vicino agli occhi, sulle gambe, sulle mani e sulle braccia, sul torace. Fu recuperata da altri manifestanti, caricata in auto e portata via dal luogo degli spari. Ma per paura di ripercussioni, nessun medico di Teheran quel giorno ebbe il coraggio di curarla. Di certo non in ospedale, perché le Guardie della Rivoluzione già presidiavano tutti gli ospedali cittadini, alla caccia di feriti in arrivo, giusto per arrestarli.

Dopo un anno di sofferenze passato in clandestinità, Sadaf è riuscita a lasciato il suo Paese ed è arrivata a Milano nel mese di febbraio di quest’anno, per farsi curare e recitare nella struggente pièce teatrale Le mie atre sorelle. Racconti da Teheran, andata in scena al Teatro Parenti. Un dramma scritto e diretto da Ashkan Khatibi, che racconta proprio la storia di Sadaf.

Ashkan in Iran era una star del cinema e della musica, attore, regista, musicista e conduttore tv tra i più noti. Anche lui però è stato costretto a fuggire dall’Iran dopo essere stato più volte fermato, minacciato, arrestato e tenuto sotto stretto controllo dalle autorità perché simpatizzava per le proteste. Dopo la fuga, a lungo è rimasto bloccato in Turchia, poi è arrivato in Italia come richiedente asilo e qui ha iniziato una nuova vita artistica.

Sul palco, ritmato dalla musica rap persiana, linguaggio ufficiale della protesta della nuova generazione iraniana, Sadaf e Ashkan hanno ricordato anche il nome e il volto di Toomaj Salehi, artista che con il suo rap ha messo in musica la rabbia dei giovani contro il regime degli ayatollah. Rinchiuso in carcere, dopo circa un anno e mezzo Toomaj è stato condannato a morte per impiccagione.

Oltre a segnare Sadaf nelle carni, il piombo le ha trafitto l’anima, ma non lo spirito guerriero di combattente contro le ingiustizie e le dittature. La sua testimonianza da sopravvissuta è un monito per continuare a sostenere le ragioni dei manifestanti contro la dittatura degli ayatollah in Iran, anche a livello internazionale.

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