Corso di Formazione Costantiniana della Delegazione Napoli e Campania – Lectio 1

Come abbiamo annunciato [QUI], la Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha svolto il primo incontro – religioso spirituale – del Corso di Formazione Costantiniana della Delegazione di Napoli e Campania, giovedì 15 maggio 2025 alle ore 18.30 nella sala riunioni ex refettorio del convento di San Pasquale a Chiaia in piazza San Pasquale 12 a Napoli, tenuto dal Cappellano Capo della Delegazione, Fra Sergio Galdi d’Aragona, OFM, Cappellano di Giustizia, Commissario Generale di Terra Santa in Napoli (Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Puglia). Il prossimo incontro - storico conoscitivo - del Corso di Formazione Costantiniana sulla storia, lo spirito religioso e le finalità della Sacra Milizia, articolato in undici giovedì fino al 2 aprile 2026, si svolgerà giovedì 5 giugno 2025.
Copertina

Il Corso di Formazione Costantiniana è specificamente dedicato ai neo Cavalieri che riceveranno l’Investitura il 12 settembre 2025 in occasione del Pontificale in onore di San Giorgio, ai Postulanti e a coloro che intendono avvicinarsi alla Sacra Milizia, affinché siano formati e “pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo” (Cfr. 1Pt 3,15-16). La partecipazione al Corso è consigliata inoltre per tutti i Cavalieri e le Dame già facenti parte dell’Ordine, che potranno trovare qui spunti e informazioni, che potranno essere loro di interesse e di utilità.

In questo primo incontro formativo, il Relatore Fra Sergio Galdi d’Aragona, OFM, ha trattato l’argomento L’Identità dei Cavalieri Costantiniani. La lectio sulla spiritualità e religiosità dell’Ordine Costantiniano è stata introdotta dal Delegato per Napoli e Campania, il Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana, Cavaliere di Giustizia.

Introduzione del Delegato al Corso di formazione

Oggi diamo inizio ad un percorso che servirà a noi tutti, a noi che siamo Cavalieri e Dame dell’Ordine, a coloro i quali si stanno per formare, e a tutti coloro che chiederanno di partecipare alla vita della famiglia Costantiniana.

Cosa significa essere membro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Questa è la domanda che faccio a me stesso e che rivolgo oggi a tutti voi.

Più volte mi è capitato d’incontrare confratelli a cui ho domandato: “Come mai hai chiesto di entrare a far parte dell’Ordine Costantiniano”. Le risposte sono state varie, ma non tutte, purtroppo, chiare ed esaustive. Entrare nell’Ordine è una chiamata, è far parte di una famiglia che porta sulle spalle una storia importante, come eredi dell’Imperatore Costantino, dei Borbone delle Due Sicilie sino ai giorni nostri.

Noi siamo Cavalieri e Dame che decidono di impegnarsi nelle opere di bene. Dovunque ci siano difficoltà da affrontare, situazioni particolari, o dove è necessario incidere nel sociale per il bene comune, quello è il luogo dove noi dobbiamo essere presenti ed operare. Per essere o diventare Cavalieri abbiamo bisogno di essere formati, avere gli strumenti adatti ed essere inseriti nel sociale. Così come ciascuno di noi si è formato nei propri studi, così vi è la necessità di formarsi per partecipare alla vita Costantiniana approfondendo la conoscenza e il carisma dell’Ordine condividere gli ideali e le regole, in un mondo che oramai di regole non ne parla quasi più.

Mettere al centro l’uomo con la sua dignità che versa in situazioni difficili è uno degli scopi principali. In difficoltà non vi è soltanto il bisognoso che incontriamo per strada o il signore ammalato ricoverato in ospedale che ha bisogno di cure o che possiamo andare a trovare, ma anche colui o colei che nel silenzio e nel nascondimento non ha il coraggio di chiedere aiuto. Intercettando questo bisogno, impegnandoci in modo serio, possiamo creare ed attuare azioni concrete. Il vero limite in queste attività che noi possiamo mettere in campo, mediante relazioni che abbiamo e che stiamo tessendo a vario titolo, siamo noi stessi. Solo con l’aiuto e la disponibilità potremo dare sollievo alla sofferenza ai nostri fratelli meno fortunati, dare gloria a Dio e con l’Ordine nel quale ci onoriamo di appartenere, intervenire nel migliore dei modi.

Questa sera inizieremo, non a caso, da ciò che di più caro noi abbiamo, la Fede che ci è stata donata. Donata perché noi, non abbiamo avuto alcun merito per poter dire “ho fatto una scelta”. Siamo stati così fortunati a nascere in famiglie Cattoliche che ci hanno trasmesso la fede. Spesso diamo la cosa per scontata e non ci accorgiamo del tesoro prezioso ricevuto. Tutti i nostri Re che si sono avvicendati nei i secoli fino ad oggi, hanno conservato la fede e ancora oggi la professano con entusiasmo. Non a caso al funerale del Santo Padre Francesco i monarchi Cattolici e le ex case regnanti erano presenti in prima fila. Il nostro Gran Maestro S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie era infatti tra questi.

Il nostro compito è innanzitutto quindi, quello di difendere la Fede mediante azioni e testimonianza. I nostri avi prima di scendere in battaglia si affidavano alla Santissima Trinità e alla Vergine Maria. In particolare i Cavalieri Costantiniani chiedevano una protezione ulteriore al Santo protettore, San Giorgio. Essi, con fede salda, furono coinvolti in battaglie cruente sino all’estremo sacrificio.

Questa sera inizieremo con il primo incontro di formazione. Ne avremo, come avete letto, uno ogni mese. Uno ogni mese perché ci saranno altre attività previste dal nostro calendario in via di ultimazione. Avremo una serie di incontri con personalità diverse, le quali ci istruiranno, ci daranno indicazioni utili per le nostre conoscenze e per sapere come procedere nel nostro cammino.

Per questo, come primo incontro, abbiamo chiesto al nostro Cappellano Capo, Fra Sergio Galdi d’Aragona, di poterci introdurre in questa meravigliosa realtà costantiniana che andremo a scoprire durante il susseguirsi di incontri, ponendo al centro la figura del Cavaliere alla sequela di Nostro Signore Gesù Cristo, il Risorto dai morti.

Lectio del Cappellano Capo

Il Cappellano Capo della Delegazione di Napoli e Campania ha strutturato la sua Lectio sull’Ordine delineandone il proprium, ovvero la spiritualità, e il propositum, ovvero le finalità,contemplando infine l’appartenenza e la missione dei Cavalieri e delle Dame Costantiniani nel mondo contemporaneo.

Il proprium fa riferimento all’identità dell’Ordine, espressa nella regola e negli Statuti.

Nel IV Concilio Lateranense (1215), fu stabilito che la Cristianità potesse disporre di 4 regole: quella di San Benedetto, quella di San Bernardo, quella di Sant’Agostino e quella di San Basilio. L’Ordine Costantiniano si pose sotto la regola di San Basilio, vescovo greco del IV secolo. Basilio, detto “il Grande”, soleva fondare infatti i suoi monasteri, al contrario della comune esperienza monacale orientale, nelle città, affinché, oltre alla preghiera e al lavoro, fossero prestate anche opere caritatevoli verso gli indigenti, attività a cui l’Ordine ancora si dedica. Facendo riferimento al capitolo I degli Statuti, Fra’ Sergio ha ricordato che l’Ordine “si propone la Glorificazione della Croce, la Propaganda della Fede e la difesa della Santa Romana Chiesa”. Riguardo la Croce, Padre Sergio ne ha spiegato la triplice valenza giovannea: la croce come serpente di bronzo, la croce come scala di Giacobbe che permette agli angeli di salire e scendere dal Cielo (da cui si ricava che non c’è vita cristiana senza esperienza della croce) e la croce come nuovo albero della vita, che porta la salvezza dallo stato di peccato.

Riguardo la Propaganda della Fede, il Relatore ha sottolineato come la più grande forma di annuncio del Vangelo sia la propria testimonianza quotidiana. In tal senso, la diffusione della Religione si pone anche come difesa della Chiesa, sostenuta anche dalla devozione mariana, tipica dell’Ordine Costantiniano, la cui compatrona è la Beata Vergine del Rosario di Pompei.

Il propositum dell’Ordine è invece quello di alimentare la vita spirituale dei Cavalieri e delle Dame tramite la partecipazione alla vita parrocchiale come prefigurazione dell’eterna comunione dei santi, la ricezione dei Sacramenti, in particolare della Confessione e della Santissima Eucaristia, e il culto mariano del Rosario, meditazione sui misteri cristologici.

Altro aspetto contemplato nella Lectio è stata l’appartenenza. I Cavalieri e le Dame Costantiniani, che hanno come riferimento la Famiglia Reale delle Due Sicilie, sono infatti portatori di una tradizione millenaria giunta da Bisanzio a Napoli e che è una declinazione di un’appartenenza in primis a Nostro Signore, comune a tutti i Cattolici. Come ha ricordato Papa Leone XIV nella Santa Messa pro Ecclesia, parafrasando San Giovanni Battista, “Lui deve crescere ed io diminuire”.

Ultimo elemento è la missione dei Cavalieri e delle Dame Costantiniani nel mondo contemporaneo, che è stata illustrata citando il discorso di San Giovanni XXIII Gaudet Mater Ecclesiae, con cui è stato inaugurato il Concilio Vaticano II: «Occorre che questa dottrina certa ed immutabile, alla quale si deve prestare un assenso fedele, sia approfondita ed esposta secondo quanto è richiesto dai nostri tempi. Altro è infatti il deposito della Fede, cioè le verità che sono contenute nella nostra veneranda dottrina, altro è il modo con il quale esse sono annunziate, sempre però nello stesso senso e nella stessa accezione».

Guidati dal Delegato per Napoli e Campania, il Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana, Cavaliere di Giustizia, all’incontro formativo hanno partecipato il Segretario Generale ad interim, Nob. Antonio Masselli, Cavaliere de Jure Sanguinis; il Responsabile della Comunicazione ad interim, Prof. Antonio De Stefano, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento; il Responsabile agli Affari Legali ad interim, Don Francesco Procaccini di Montescaglioso, Cavaliere di Giustizia; il Responsabile alla Cultura ad interim, Don Antonino Sersale dei Marchesi Sersale, Cavaliere di Giustizia; ed il Responsabile delle Attività Operative ad interim, Avv. Valeria Pessetti, Dama di Merito con Placca d’Argento.

A dare lustro a questo primo incontro formativo è stata la presenza del Console Onorario del Sri Lanka, Avv. Carmine Capasso, Cavaliere di Merito, e del Console Onorario del Nicaragua, Dott. Gennaro Danesi, Postulante.

Inoltre, hanno preso parte all’incontro formativo i Cavalieri de Jure Sanguinis Nob. Giovanni Carlo Parente Zamparelli e Nob. Giuseppe Raimondo Maio Orsini; il Cavaliere di Merito con Placca d’Argento Avv. Stefano d’Ambrosio; i Cavalieri di Merito Arch. Carlo Iavazzo e Mario Quarantiello; il Cavaliere di Ufficio P.I Antonino Giunta; i Postulanti Sergio Angrisano, Silvio Beducci, Attilio Barone, Domenico Dente Gattola, Carlo Maria Faiello, Salvatore Mancino, Gennaro Napoletano, Raffaele Napolitano, Luigi Tullio, Raffaele Anatriello*, Adriano Zeni* e Carlo Guardascione**; gli amici dell’Ordine Costantiniano Esmeralda Mameli, Andrea D’Aloia, Michele Finaldi ** e Donato David Mastrullo**.

* Appartenenti alla Guardia d’Onore alle Reali Tombe dei Borbone.
** Appartenenti al Corpo Internazionale di Soccorso (CIS).

Servizio fotografico del Postulante Raffaele Napolitano.

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