I Cavalieri Costantiniani hanno partecipato all’inaugurazione dell’Anno Santo 2025 nel Granducato del Lussemburgo

La Chiesa particolare nel Granducato del Lussemburgo, dall'8 dicembre 2024 celebra con gioia il Giubileo dei 400 anni di devozione a Nostra Signora Consolatrice degli Afflitti. A seguito del Santo Padre, domenica 12 gennaio 2025, festa del Battesimo del Signore, è entrato ufficialmente anche nel Giubileo Ordinario 2025 della Chiesa universale, con il solenne Pontificale presieduto dal Cardinale Jean-Claude Hollerich, S.I., Arcivescovo di Lussemburgo, Balì Gran Croce di Giustizia dell'Ordine Costantiniano, alle ore 18.00 presso la cattedrale di Nostra Signora nella Città Alta. I Lussemburghesi vorrebbero che il verbo jubilate, che significa rallegrarsi, esultare, avesse la stessa origine etimologica della parola giubileo. Non è così, ma ciò non gli impedisce di rallegrarci al pensiero dei due giubilei che gli sono stati dati di vivere quest'anno. Una gioia ancora più grande, in quanto i due giubilei si svolgono con lo stesso tema: Pellegrini della speranza. Come ha spiegato il Cardinal Hollerich nella sua Lettera pastorale in occasione del Giubileo mariano 2024-2025: «Attraverso il nostro pellegrinaggio diventiamo per Lui, Cristo, testimoni della speranza che ci porta, e che abbiamo la opportunità di riscoprire più intimamente».
Foto di gruppo

A Roma, il 24 dicembre 2024, aprendo la Porta Santa della Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha dato l’inizio all’Anno Santo 2025. Due giorni dopo, il 26 dicembre 2024 ha aperto una porta santa nel carcere di Rebibbia. Poi, domenica 29 dicembre 2023, è stata aperta quella della Basilica di San Giovanni in Laterano, il 1° gennaio 2025 quella della Basilica di Santa Maria Maggiore e infine, domenica 5 gennaio 2025, quella della Basilica di San Paolo fuori le Mura.

All’apertura ufficiale dell’Anno Santo 2025 in Lussemburgo ha partecipato anche una rappresentanza della Real Commissione per il Granducato del Lussemburgo del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, guidata dal Cancelliere della Real Commissione, Fulceri Bruni Roccia, Cavaliere di Giustizia. Nella sua omelia il Cardinal Jean-Claude Hollerich ha ringraziato le diverse forze vive della comunità Cattolica in Lussemburgo, menzionando espressamente l’Ordine Costantiniano.

Mentre tutti avevano già preso posto nella navata, i fedeli sono stati invitati a recarsi nella parte posteriore della cattedrale. Un movimento di pochi metri, ma che ha simboleggiato quello che deve essere l’atteggiamento giubilare: uscire da se stessi, dalle abitudini, per lasciarsi trasformare da Cristo. Fu lì, in mezzo al popolo di Dio, che il Cardinale Jean-Claude Hollerich, dopo aver invitato a lodare e benedire il Signore, ha aperto solennemente l’Anno Santo 2025 della Chiesa in Lussemburgo, con queste parole: «Care sorelle, cari fratelli. Il mistero dell’Incarnazione del nostro Salvatore Gesù Cristo, custodito nella comunione d’amore della Santa Famiglia di Nazareth, è per noi motivo di profonda gioia e di sicura speranza. In comunione con la Chiesa universale, celebrando l’amore del Padre manifestato nella carne del Verbo fatto uomo e nel segno della Croce, ancora di salvezza, apriamo solennemente l’anno giubilare della nostra Chiesa che è in Lussemburgo. Questo rito è per noi il preludio a una ricca esperienza di grazia e di misericordia, sempre pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi, soprattutto in questi tempi di guerra e di disordini. Che Cristo, nostra pace e nostra speranza, ci accompagni in questo anno di grazia e di consolazione. Lo Spirito Santo, che oggi inizia in noi e con noi la sua opera di salvezza, la porti a compimento nel giorno di Cristo Gesù».

Antoine Do, ordinato diacono in preparazione al sacerdozio poco prima di Natale, ha poi letto il brano del Vangelo secondo San Giovanni, che riporta queste parole di Cristo: «Io sono la via, la verità e la vita». Poi, è intervenuta Danielle Ademes, dell’Azione Cattolica delle Donne del Lussemburgo, che ha riportato alcuni estratti della Bolla di indizione del Giubileo.

Quindi, il Cardinal Hollerich ha presentato la Croce alla venerazione dei fedeli, mentre, prima che la processione partisse verso il battistero per il rito della memoria del Battesimo, è risuonato l’inno:

Victoire, tu régneras, ô Croix, tu nous sauveras.

Rayonne sur le monde qui cherche la Vérité.
Ô Croix, source féconde d’amour et de liberté.

Redonne la vaillance au pauvre et au malheureux.
C’est toi notre espérance qui nous mènera vers Dieu.

Rassemble tous nos frères à l’ombre de tes grands bras.
Par toi Dieu notre Père, au ciel, nous accueillera.

[Vittoria, regnerai, o Croce, ci salverai.
Risplendi sul mondo che cerca la Verità.
O Croce, fonte fertile di amore e di libertà.
Restituisci il coraggio al povere e allo sfortunati.
Tu sei la nostra speranza che ci condurrà a Dio.
Raduna tutti i nostri fratelli all’ombra delle tue grandi braccia.
Per mezzo tuo, Dio nostro Padre, nel cielo, ci accoglierà.]

In pochi forti simboli, l’intero Anno Santo 2025 è stato così riassunto: Cristo, unica Via, è la nostra Speranza e ci salva con la sua Croce. Sta ai credenti, come ha ricordato il Cardinal Hollerich nella sua omelia, aprire i cuori a Lui. Questo Anno Santo 2025 è un’opportunità che la Chiesa in Lussemburgo deve cogliere, ha sottolineato: “Dobbiamo costruire una strada per Cristo, una strada nella nostra vita, una strada nel nostro cuore. Perché una cosa è certa: Dio vuole incontrarci, ma dobbiamo fare un piccolo sforzo per non perderlo». L’anno giubilare è un’opportunità di conversione personale per riscoprire che siamo figli amati del Signore. Nel Vangelo di questa domenica, che è quello del Battesimo di Gesù, si ode una voce: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». «Dio ha detto la stessa cosa a ciascuno di noi nel battesimo! (…) Dio ci guarda nello stesso modo in cui ha guardato suo Figlio Gesù. Ci dà la certezza di essere amati incondizionatamente. Con questa certezza abbiamo la speranza di risorgere nell’ultimo giorno, perché «siamo il popolo della Vita», ha ricordato il Cardinal Hollerich, invitando ardentemente ad approfittare di questo Anno Santo per ricominciare a leggere la Sacra Scrittura: «Possiamo toccare questa speranza se entriamo attraverso la porta che è Gesù, se ascoltiamo la sua voce. La parola di Dio, la Bibbia, i Vangeli, sono la parola della Vita. Noi, popolo della Vita, quanto sarebbe bello se durante questo Anno Santo ricominciassimo a leggere la Sacra Scrittura. Perché queste parole che cadono nei nostri cuori, nelle nostre esperienze, nella nostra esperienza umana, nei nostri dolori e nelle nostre gioie, faranno nascere la Speranza. (…) Popolo della Vita e popolo della Speranza, non dobbiamo temere di testimoniare la nostra fede attorno a noi. Lasciamoci attrarre dalla speranza fin da oggi, ci dice Papa Francesco nella sua Bolla, e facciamo in modo che essa contagi attraverso di noi, per quanti lo desiderano. Che la nostra vita dica loro: “Spera nel Signore, sii forte e fatti coraggio; sperate nel Signore” (Sal 27,14). Che la forza della speranza riempia il nostro presente, nell’attesa fiduciosa del ritorno del Signore Gesù Cristo, al quale appartengono lode e gloria, ora e nei secoli a venire».

Il cuore della Chiesa Cattolica batteva forte in Lussemburgo la mattina di domenica 8 dicembre 2024, solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Nella cattedrale di Nostra Signore, il Pontificale presieduto dal Cardinale Jean-Claude Hollerich ha radunato una folla orante di sacerdoti e fedeli, partecipando all’apertura del Giubileo dei 400 anni di devozione alla Madonna. Intorno all’altare, numerosi prelati, tra cui Mons. Fernand Franck, Arcivescovo emerito di Lussemburgo; Mons. Leo Wagener, Vescovo ausiliare; Dom Michel Jorrot, OSB, Abate di Clervaux; il Canonico Georges Hellinghausen, Prevosto del Capitolo della cattedrale; e il Canonico Patrick Muller, Vicario Generale. Non c’è dubbio che il Granduca e la Granduchessa fossero presenti in preghiera, perché contemporaneamente rappresentavano il Lussemburgo alla Messa di riapertura della basilica di Notre-Dame a Parigi. Altri rappresentanti della famiglia granducale si sono uniti discretamente alla folla, mentre diverse personalità politiche hanno preso posto in prima fila nella navata, segnando ufficialmente il loro attaccamento alla santa patrona del Paese.

Nella sua omelia, il Cardinal Hollerich ha sottolineato la vitalità della Chiesa in Lussemburgo. Accogliendo la presenza di Kevin Wester, rappresentante dei Lussemburghesi negli Stati Uniti, ha sottolineato la diversità delle comunità della diocesi e l’importanza del Giubileo mariano che si sta celebrando tutti insieme: «In Maria abbiamo una madre che ha conosciuto gli alti e bassi e gli alti e bassi dell’esistenza umana (…). Quando viviamo questi alti e bassi, Maria ci dona la consolazione che proviene dalla risurrezione del suo Figlio, una forza dinamica che ci aiuta a vivere il presente».

Processione alla cappella del Glacis

Al termine della cerimonia, la statua della Consolatrice degli Afflitti è stata portata in processione alla cappella del Glacis.

Le origini della Cappella della Natività della Vergine, nota come la Cappella del Glacis risalgono all’8 dicembre 1624, quando il Padre Gesuita Jacques Brocquart portò la statua della Consolatrice degli Afflitti con gli studenti dell’ex collegio dei Gesuiti sul campo del Glacis. Fu costruita nel 1884 grazie alla promessa di Nicolas Adames, primo Vescovo lussemburghese, e quindi, è conosciuta anche come la cappella di Adames. È in stile neogotico, tipico del XIX secolo, con colonne aggettanti, capitelli decorativi e campate ad arco a sesto acuto. Fu restaurata nel 1966 per celebrare il Terzo Centenario dell’elezione della Santissima Vergine Maria a patrona della Città di Lussemburgo. In preparazione al Giubileo mariano diocesano 2024-2025, la Cappella del Glacis è stata ridipinta e restaurata parzialmente.

Sovrastando un mare di ombrelli multicolori, l’immagine della Santissima Vergine Maria ha percorso le vie del centro della Città al suono della fanfara di Bonnveoie e delle Ave Maria cantate dal Canonico Tom Kerger. Giunta davanti alla cappella del Glacis, dopo la lettura da parte del Cardinal Hollerich della preghiera di apertura del Giubileo, la statua è stata installata all’interno, dove è rimasta fino alla sera di sabato 14 dicembre 2024. Era iniziata così una settimana di festa, un’occasione unica perché la Consolatrice degli Afflitti in linea di principio lascia la cattedrale solo per la processione conclusiva dell’Ottava [QUI]. È stata data l’opportunità di andare a pregare la santa patrona affinché, come dice Papa Francesco, il giubileo sia un’occasione per «fare il punto della nostra vita». Dopo la suggestiva processione con il sacro effige della Santissima Vergine Maria, pellegrinaggio che ha segnato l’inizio del Giubileo mariano lussemburghese, il cammino è proseguito, unendosi al solenne Pontificale di ingresso nell’Anno Santo 2025, domenica 12 gennaio 2025.


Venti domande e risposte sul Giubileo Ordinario 2025, sul Pellegrinaggio Costantiniano Internazionale e sul solenne Pontificale in onore di San Giorgio Martire, nell’Anno Santo 2025 per i Cavalieri, le Dame, i Postulanti e gli Amici del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

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