L’incontro, alla presenza del Delegato per il Triveneto ed Emilia, S.E. il Principe Don Benedetto Orsini, Principe di Vallata, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, e del Luogotenente per l’Italia Settentrionale della Real Commissione per l’Italia, S.E. l’Ambasciatore Nob. Paolo dei Conti Borin, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, è iniziato alle ore 17.00 con una una visita guidata ad autentici scrigni di fede, arte e storia: il Museo Diocesano, il Palazzo vescovile e il Battistero del Duomo, dedicato a San Giovanni Battista, che conserva al suo interno uno dei più importanti cicli ad affresco del XIV secolo, capolavoro di Giusto de Menabuoi, dal 2021 incluso dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità.




Il Palazzo vescovile, di grande valore storico e architettonico, presenta una struttura complessa e articolata, frutto di numerosi interventi succedutisi nei secoli. Le sue origini risalgono al 1309, quando il Vescovo Pagano della Torre decise di edificare un nuovo palazzo, più a nord rispetto alla sede precedente. A testimonianza di ciò resta un’iscrizione ancora visibile.
Accompagnati da una guida esperta, i partecipanti hanno visitato il monumentale Salone dei Vescovi, anticamente sede di udienze, ricevimenti ufficiali e assemblee del clero diocesano. Le pareti del salone sono impreziosite da affreschi di Bartolomeo Montagna, con i ritratti dei primi cento vescovi di Padova, da San Prosdocimo, primo evangelizzatore della Venetia, al committente dell’opera, il Vescovo Pietro Barozzi.
Successivamente, la visita è proseguita nella Cappella di Santa Maria degli Angeli, voluta anch’essa dal Vescovo Pietro Barozzi nel 1495 nell’ambito della ristrutturazione rinascimentale del palazzo. I lavori furono affidati all’Arch. Lorenzo da Bologna, e la decorazione pittorica ai Maestri Prospero da Piazzola e Jacopo da Montagnana. Gli affreschi, concepiti secondo un programma iconografico basato sul Credo degli Apostoli, dettato dal Vescovo stesso, offrono una mirabile sintesi visiva della teologia della Salvezza. Al centro dell’abside spicca il trittico dell’Annunciazione, opera di Jacopo da Montagnana, affiancato dagli Arcangeli Michele e Raffaele.
La terza tappa ha condotto i partecipanti alla Sala San Gregorio Barbarigo, anticamente nota come “tinello dei dottori”, dove un tempo il Vescovo, in qualità di Cancelliere dell’Università, conferiva le lauree agli studenti. L’attuale aspetto della sala risale a una riorganizzazione ottocentesca, che raccolse busti, stemmi e iscrizioni provenienti da varie parti del palazzo. Tuttavia, sono ancora visibili la decorazione quattrocentesca curata da Jacopo da Montagnana e collaboratori, con il soffitto a cassettoni ornato da rosoni e medaglioni raffiguranti imperatori romani, e l’affresco della Resurrezione di Cristo, sopravvissuto di una decorazione più ampia oggi perduta. In questa sala sono periodicamente esposti preziosi manoscritti e incunaboli della Biblioteca Capitolare.
A coronamento della visita è stato visitato il Battistero, autentico gioiello dell’arte trecentesca. La decorazione pittorica al suo interno, opera di Giusto de’ Menabuoi, fu commissionata da Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco il Vecchio da Carrara, Signore di Padova. Gli affreschi costituiscono uno dei più alti esempi di pittura sacra italiana del XIV secolo: un percorso teologico e narrativo che abbraccia l’intera Storia della Salvezza, dalla Genesi all’Apocalisse, culminando nella visione del Paradiso che domina la cupola.


Conclusa la visita, nella basilica cattedrale di Santa Maria Assunta è seguito alle ore 18.30 un momento di riflessione e di preghiera in preparazione spirituale alla solennità pasquale, guidato da Mons. Alberto Albertin, Cappellano di Merito. A conclusione dell’incontro, in un ristorante nelle vicinanze è stata condivisa alle ore 19.30 un’agape fraterna, in un clima di amicizia, fede e comunione.