La Delegazione di Napoli e Campania onora Maria Santissima delle Grazie a Montesarchio

Mercoledì 2 luglio 2025, una rappresentanza della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha partecipato a Montesarchio alla Processione di Maria Santissima delle Grazie, venerata col titolo di Regina del Sannio e Patrona di Benevento, su invito rivolto al Delegato per Napoli e Campania, il Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana, Patrizio Napolitano, Cavaliere di Giustizia, da Mons. Antonio Raviele, Parroco di San Giovanni Battista, della Santissima Trinità e della Madonna della Purità, San Pio e San Leone, e da Don Antonio De Ieso, Vice Parroco di San Giovanni Battista. Alla Processione, svoltasi quest’anno con particolare rilevanza e solennità nell’ambito dell’Anno Santo della Speranza, hanno preso parte, accompagnati dalle bande musicali, le confraternite, i gruppi di preghiera e le associazioni religiose del luogo, seguiti dal clero cittadino e dalla statua della Santissima Mediatrice di tutte le Grazie, trasportata con devozione e rispetto dai latori, manifestando l’amore verso Maria e testimoniando una fede vissuta in comunione, capace di unire e rafforzare il senso di appartenenza. La risposta della popolazione è stata calorosa e generosa: famiglie, giovani, anziani e bambini hanno partecipato con entusiasmo, mentre chi non ha potuto essere presente fisicamente, si è fatto sentire con preghiere ed affetto. Significativa è stata la partecipazione delle autorità civili e militari.
Madonna delle Grazie

La Processione ha avuto inizio nel Santuario di Maria Santissima delle Grazie, complesso francescano della seconda metà del XV secolo, in cui è custodita la statua lignea settecentesca ad opera di Carmine Lantriceni. Dopo aver attraversato la parte del centro storico del borgo costituita dai quartieri risalenti ai periodi aragonese e normanno – rispettivamente Cappella e Latonuovo – la statua ha effettuato una statio presso la chiesa della Santissima Trinità, consacrata dal Card. Orsini nel 1694, da cui è risalita verso Latovetere, sede della Montesarchio longobarda. Quindi, la Processione ha percorso via Madonna della Vittoria, prospiciente l’omonima chiesa, fatta costruire dalle famiglie dei soldati caudini, che avevano combattuto nella battaglia di Lepanto. La Processione è proseguita nel centro di Montesarchio fino ad arrivare alla chiesa di San Francesco, nel cui ex-convento ha sede il Comune, per giungere infine nella chiesa dell’Annunziata, nella cui piazza è stata celebrata la Santa Messa.

Dopo le Letture proprie della festa mariana – riguardanti le vicende del popolo giudeo dopo l’uccisione di Aman l’Agaghita (Est 8,3-8,16-17), la giustificazione del peccato mediante la grazia di uno solo, Gesù Cristo, nuovo Adamo (Rm 5,12-19) e la proclamazione del Vangelo, il miracolo delle nozze di Cana (Gv 2,1-11) – Mons. Antonio Raviele nella sua omelia ha meditato sulla primarietà di Maria nella vita religiosa.

Ricordando le parole del suo superiore in seminario, Mons. Zerrillo, Mons. Raviele ha sottolineato come, affidando le preghiere e le intenzioni a Nostra Signora, le stesse saranno più gradite a Dio. Pregare la Madre di Dio, infatti, è elemento caratteristico già delle prime comunità cristiane, come testimonia il Sub tuum praesidium, in cui si recita […] nostras deprecationes ne despicias […], ovvero “non disprezzare le nostre preghiere”.

L’omelia ha toccato anche la spiritualità mariana in seno al carisma salesiano, in particolare citando il noto sogno di San Giovanni Bosco, in cui si evince che, insieme all’Eucaristia, Maria è una delle due colonne fondamentali per la salvezza delle anime, nonché il ruolo di Maria come massima consolatrice per San Domenico Savio.

Secondo San Pacomio, Maria risulta essere anche la triplice corona della Santissima Trinità, in qualità di Madre, Figlia e Sposa.

In conclusione, dopo aver affidato alla Mediatrice di tutte le Grazie i fanciulli e i malati, Mons. Raviele ha riflettuto sulla necessità della devozione mariana, ricordando che San Giovanni Paolo II, uscendo dallo Stadio Vigorito in Benevento, che visitò nel 1990, disse che la Chiesa era sì una, santa, cattolica e apostolica, ma anche mariana.

Al termine della Santa Messa, il simulacro della Beata Vergine Maria è stato ricondotto nel santuario della Madonna delle Grazie.

Hanno preso parte ai solenni festeggiamenti, i Cavalieri di Merito Luigi Cerciello, Valerio Massimo Miletti e Francesco Saverio Barbato Romano; il Cavaliere di Ufficio Nicola Scarinzi; e gli amici e simpatizzanti dell’Ordine Costantiniano Mauro Barbarisi e Andrea D’Aloia.

Nei giorni successivi, oltre che prima della Benedizione conclusiva della Celebrazione Eucaristica, il Comitato Festa ha ringraziato espressamente la Delegazione di Napoli e Campania dell’Ordine Costantiniano tramite l’affissione di manifesti, in cui si legge: «Sopra ogni cosa, volgiamo il nostro sguardo a Te, Maria Santissima delle Grazie. Sotto il Tuo sguardo materno ci siamo ritrovati, affidando a Te i nostri pensieri, i desideri e le fatiche. A Te consegniamo il nostro futuro, le nostre famiglie, il lavoro e la speranza. Che questa festa resti memoria viva di un cammino condiviso, segno di una comunità che crede, si sostiene e guarda avanti con gratitudine e fiducia».

Ha collaborato per la redazione della presente notizia, l’amico e simpatizzante dell’Ordine Andrea D’Aloia, che ha curato anche il servizio fotografico.

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