La Delegazione Napoli e Campania onora Sant’Agnello Abate a Gargani di Roccarainola

Sabato 14 dicembre 2024, nella splendida cornice della Parrocchia-Santuario di Sant'Agnello Abate a Gargani di Roccarainola in provincia di Napoli, si sono svolti i solenni festeggiamenti in onore del patrono Sant'Agnello Abate. Uomo di preghiera, uomo che fin dalla giovinezza aveva cercato Dio nella Fede, uomo che si era ritirato in solitudine volendo vivere la regola che seppero dargli San Basilio e poi Sant’Agostino, uomo di Dio che vive i rapporti del suo tempo, con il popolo del suo tempo, nel vissuto concreto della Carità. Nel suo tempo, tempo difficile come il nostro, Sant’Agnello Abate ha vissuto fino alla fine - riorganizzando la sua vita e la vita del popolo - intorno a questi pilastri della fede Cristiana. Venerato come taumaturgo, per la cui intercessione sono avvenuti molti miracoli con cui Il Signore interviene nella nostra storia umana. la sua testimonianza va raccolta, perché è quella all’origine del miracolo, all’origine della guarigione, della salvezza. È la testimonianza di fede e di amore nel Signore, che si fa concreta, che ci unisce, che ci riconcilia, e di una carità che diventa vissuto.
Sant'Agnello Abate

Il solenne Pontificale in onore di Sant’Agnello Abata è stato presieduto alle ore 11.30 da S.E.R. Mons. Francesco Marino, Vescovo di Nola, concelebranti il Parroco-Rettore Don Carlo Giuliano, Cappellano di Merito e altri sacerdoti tra cui Don Stefano Mautone, Parroco di Lucinasco in Diocesi di Albenga-Imperia,  originario di Roccarainola e sempre presente nella festività annuale del Santo patrono, assistiti dal Cerimoniere del Vescovo di Nola, Don Arcangelo Iovino, dal Diacono permanente L.gt Dott. Giovanni Prevete, Cavaliere di Ufficio, e da alcuni ministranti parrocchiali. L’animazione liturgica è stata curata dal Coro parrocchiale.

La Prima Lettura (Sir 48,1-4.9-11b – Elìa ritornerà) e il Salmo Responsoriale (Sal 79 (80) – Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi) sono stati recitati da una parrocchiana. Il Vangelo (Mt 17,10-13 – Elìa è già venuto, e non l’hanno riconosciuto) è stato proclamato dal Diacono Giovanni Prevete, che ha anche recitato la Preghiera dei fedeli.

Nella sua omelia, Mons. Marino ha esaltato la figura di Sant’Agnello, un uomo di preghiera e carità, ricordando i miracoli da lui operati, tra cui la sua apparizione a difesa di Napoli durante l’assedio dei Longobardi nel 581. Prendendo come esempio la vita di Sant’Agnello, che ha dedicato la sua vita alla preghiera e all’opera di carità, Mons. Marino ha sottolineato il significato dell’amore, e l’importanza della solidarietà e della carità come il cuore del Cristianesimo, vissuto concretamente e non in modo astratto, evidenziando l’importanza della fede concreta e della carità vissuta, come testimoniato dalla vita dal santo taumaturgo.

Ha partecipato una rappresentanza della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, guidata in rappresentanza del Delegato, Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana, Cavaliere di Giustizia, dal Prof. Antonio De Stefano, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, Responsabile della Comunicazione ad interim, con l’Avvocato Gesualdo Marotta, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento; i Cavalieri di Merito Col. Nicola Amodeo, Prof. Luigi Cerciello e Arch. Carlo Iavazzo; i Cavalieri di Ufficio, Prof. Valerio Stefano Sacco, C.M. Dott. Andrea Albertini e Ing. Michele Todino.

Hanno presenziato inoltre delle autorità civili e militari locali, tra cui il Sindaco di Roccarainola, Giuseppe Russo.

Al termine della celebrazione, il Parroco Don Carlo Giuliano ha ringraziato il Vescovo, i sacerdoti concelebranti, il Sindaco e le autorità civili e militari presenti e tutti i partecipanti, nonché i Cavalieri Costantiniani per il loro impegno nelle opere di carità e nella pastorale sanitaria.

Successivamente c’è stato un momento d’incontro con Mons. Francesco Marino, i Sacerdoti e le autorità intervenute, durante il quale i Cavalieri Costantiniani hanno manifestato i loro saluti al Vescovo. e Il Prof. Antonio De Stefano, ha trasmesso i saluti e i voti augurali per il Santo Natale a Mons. Marino e ai presenti, in nome del Delegato per Napoli e Campania. Mons. Marino ha espresso parole di elogio per le attività svolte dall’Ordine Costantiniano a favore delle persone bisognose, incoraggiando a proseguire l’impegno di fede, di solidarietà e delle loro opere di carità.

Servizio fotografico a cura del Cav. Ing. Michele Todino.

Sant’ Agnello (o Aniello) Abate

All’inizio del decimo secolo Pietro, suddiacono della Chiesa napoletana, che era stato liberato da una grave infermità per intercessione di Agnello, compose un libellus miraculorum, in cui, oltre alla sua, racconta altre ventidue guarigioni miracolose operate dal santo. Da questo testo, che è la più antica fonte che ci parli di Agnello, apprendiamo che Gaudioso Settiminio Celio, Vescovo di Abitina in Africa, avendo dovuto insieme con altri presuli abbandonare la sua sede invasa dai Vandali, riparò a Napoli e vi fondò un monastero, probabilmente basiliano, che poi prese il suo nome.

Di questo monastero, nel VI secolo, divenne Abate Agnello, che morì a sessantun’anni tra il 590 e il 604, forse nel 596, come molti affermano. Scrittori recenti parlano dei suoi interventi miracolosi per liberare Napoli e Sorrento, strette d’assedio dai Saraceni, ma l’agiografo citato non ne fa cenno. Il suo epitaffio, rinvenuto nella chiesa parrocchiale a lui dedicata, dal punto di vista paleografico, secondo gli esperti, si accorda con l’età della sua morte. Fin dal XV secolo Agnello fu annoverato fra i patroni di Napoli. L’uso più comune che fissa la sua festa al 14 dicembre.

Le prime notizie relative ad una chiesa intitolata a Sant’Agnello Abate risalgono al 1308, nella località Caselle di Sant’Agnello corrispondente all’attuale località Piazza. Nel 1561 si trova un accenno al totale stato di abbandono ed incuria. Nel 1750 dopo il crollo del soffitto la chiesa fu spostata a Gargani presso la parrocchia esistente di Santa Maria delle Grazie. Nel 1805 fu portata in processione da Napoli la statua del santo, donata da Maria Montana in Lanza. Nel 1904 Sant’Agnello fu proclamato patrono della comunità.

L’attuale chiesa fu voluta dal Parroco Don Andrea Manzo (1904 al 1915) in grado di offrire una maggiore ospitalità ai numerosi fedeli che di anno in anno partecipavano alla festa patronale. La decisione fu presa nel 1905 insieme al Circolo Sant’Agnello”. La prima pietra fu posata nel novembre 1907 e i lavori terminarono nel 1914. Nel 1919 il Parroco Don Domenico Taliento (1919 al 1936) cominciò l’edificazione di una torre campanaria usando come fondi per la costruzione i proventi derivati dalle entrate ordinarie e dalle offerte degli immigrati negli USA. Nel 1921 il Circolo Sant’Agnello si costituisce in associazione col nome di Associazione Sant’Agnello Abate. Il campanile fu portato a termine presumibilmente nel 1936. Nel 1985 venne ricostituita l’Associazione Sant’Agnello Abate per volere del Parroco Don Luigi De Riggi (1984 al 1995). L’Associazione e il Parroco decisero di ristrutturare la chiesa in quanto questa era danneggiata in diversi punti da infiltrazioni di acqua. I lavori iniziarono nel febbraio del 1986 e si conclusero nel maggio dello stesso anno con la consacrazione dell’altare maggiore. Nello stesso periodo, con decreto vescovile, la Parrocchia diventa Santuario diocesano.

Nel 1997 il dipinto sul soffitto fatto da Tommaso de Ponte nel 1913 a causa di continue infiltrazioni d’acqua si rovinò in modo irrimediabile a causa del distacco di buona parte dell’intonaco. Il Parroco Don Pasquale Ferrara (1995 al 2010) e l’Associazione Sant’Agnello per far rivivere l’immagine del santo patrono e protettore, hanno affidato l’incarico di riportare su tela la vita del santo ad Antonella Cappuccio artista di fama internazionale, così da permettere ai fedeli dei secoli futuri di coltivare la devozione verso Sant’Agnello Abate.

Il quadro rappresenta “La Gloria di Sant’Agnello”. Iniziando dall’alto incontriamo la figura di Dio Padre in atteggiamento vigile e protettivo verso l’umanità intera, contornato da nuvole e angeli. Subito sotto troviamo la Colomba dello Spirito Santo che con la sua luce investe e guida Sant’Agnello, infondendo in lui forza e sapienza. A completamento della rappresentazione della Santissima Trinità troviamo l’immagine di Cristo nelle mani di Sant’Agnello. Al centro del quadro incontriamo l’immagine maestosa del Santo Patrono, che nel corso dei secoli è intervenuto tantissime volte presso Dio a favore dei poveri e degli ammalati, ottenendo innumerevoli miracoli. Ancora oggi egli è rappresentato lì fermo a difesa dei suoi fedeli e minaccioso contro il male. In basso, a sinistra, è raffigurata la madre del Santo mentre prega la Vergine dell’Annunciazione per ottenere la grazia di un figlio. Al centro l’immagine del golfo di Napoli ricorda l’episodio in cui Sant’Agnello mette in fuga i Saraceni. Sulla destra, infine, è rappresentato il Santuario di Gargani, ove Sant’Agnello è venerato.

Avanzamento lettura