La “Lettera per Natale 2024” del Cappellano e il Calendario delle Sante Messe della Delegazione Roma e Città del Vaticano

Riportiamo la “Lettera per Natale 2024 del Cappellano della Delegazione di Roma e Città del Vaticano del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Prof. Mons. Carlo Dell’Osso, Cappellano di Giustizia, indirizzata ai Confratelli. Nella sua riflessione ricorda, che «il Natale che stiamo per vivere coincide con l’inizio del Giubileo Ordinario della Chiesa Cattolica e per questo è un grande momento di grazia, in cui penitenza, preghiera e impegno per il prossimo devono essere al centro della nostra vita di credenti e Cavalieri Costantiniani (…) chiamati a vivere la ricorrenza giubilare attraverso il passaggio della Porta Santa nella Basilica di San Paolo fuori le Mura in Roma». Sottolinea, che «il più grande impegno che dobbiamo prendere è la preghiera per la pace; qualche tempo fa il nostro amato Papa Francesco ebbe profeticamente a dire che oggi si combatte una terza guerra mondiale a pezzi attraverso il mondo! Ed è proprio così!». Riportiamo inoltre il calendario delle celebrazioni della Santa Messa programmate dalla Delegazione per il 2025, che è stato comunicato dal Delegato, Prof. Dott. Giuseppe Schlitzer, Cavaliere Gran Croce di Merito.
Natività

La Lettera per Natale 2024
del Cappellano
della Delegazione di Roma e Città del Vaticano

Cari Confratelli,

il Natale che stiamo per vivere coincide con l’inizio del Giubileo Ordinario della Chiesa Cattolica e per questo è un grande momento di grazia, in cui penitenza, preghiera e impegno per il prossimo devono essere al centro della nostra vita di credenti e Cavalieri Costantiniani.

Il più grande impegno che dobbiamo prendere è la preghiera per la pace; qualche tempo fa il nostro amato Papa Francesco ebbe profeticamente a dire che oggi si combatte una terza guerra mondiale a pezzi attraverso il mondo! Ed è proprio così!  Guardando allo scenario internazionale attirano la nostra attenzione i conflitti bellici tra Russia ed Ucraina ed in Medio Oriente, ma ad una analisi più attenta sono attivi altri conflitti in Africa e in Asia di cui poco siamo a conoscenza. È dunque urgente che ogni Cavaliere chieda a Gesù Bambino che nasce nella notte del Santa Natale il dono della pace!

Nell’Anno Santo che si apre saremo chiamati a vivere la ricorrenza giubilare attraverso il passaggio della Porta Santa nella Basilica di San Paolo fuori le Mura in Roma, cerchiamo, dunque, di prepararci a questo evento di grazia nelle nostre Delegazioni attraverso momenti di riflessione e di preghiera, non manchi poi l’avvicinarsi al sacramento della penitenza per presentarsi degnamente di fronte al Signore che è la Porta che ci introduce al Padre.

Tra le diverse suggestioni offerte dal Papa nel recente viaggio in Corsica mi piace ricordare come abbia sottolineato che è bello un popolo dove ci sono i bambini! In tal senso, è urgente prendere in considerazione nel nostro continente europeo il problema della denatalità, per questo dobbiamo esprimere sempre di più l’amore per la famiglia ed essere aperti alla vita, attestando senza timore che i figli sono un dono di Dio e sono il segno della grazia di nostro Signore. La vita da single o la famiglia che sceglie di non avere figli è per noi credenti un vero e proprio fallimento!

Colgo, infine, l’occasione di benedirvi nel nome di Gesù Bambino per l’intercessione del nostro santo Patrono San Giorgio e vi raccomando al cuore immacolato di Maria.

Mons. Carlo Dell’Osso


Venti domande e risposte sul Giubileo Ordinario 2025, sul Pellegrinaggio Costantiniano Internazionale e sul solenne Pontificale in onore di San Giorgio Martire, nell’Anno Santo 2025 per i Cavalieri, le Dame, i Postulanti e gli Amici del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

La Lettera del Delegato
circa le celebrazioni della Santa Messa
della Delegazione e per l’Area dei Castelli Romani

Come di consueto, il Calendario prevede che le celebrazioni della Santa Messa della Delegazione, presso la Basilica Magistrale di Santa Croce al Flaminio in via Guido Reni 2 a Roma, cadono di norma nel terzo mercoledì del mese (eccetto luglio e agosto), con inizio alle ore 18.30. Vengono presiedute dal Cappellano della Delegazione, Prof. Mons. Carlo Dell’Osso, Cappellano di Giustizia, con la presenza del Curatore della Basilica Magistrale, S.E. Lorenzo de Notaristefani, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, Membro del Consiglio della Real Commissione per l’Italia.

Tuttavia, nelle speciali occasioni di settembre e dicembre, la Delegazione si unisce alla Celebrazione Eucaristica della domenica mattina insieme alla Comunità parrocchiale.

Inoltre, a partire da quest’anno, sarà possibile partecipare alle celebrazioni della Santa Messa presso il Santuario del Santissimo Crocifisso in via del Crocifisso ai Nemi, organizzate per l’Area dei Castelli Romani, l’ultima domenica del mese (eccetto luglio e agosto) alle ore 09.30.

Infine, come sempre nel corso dell’anno, di volta in volta verrà data comunicazione della partecipazione a significative Celebrazioni Eucaristiche presso altre importanti chiese della Diocesi di Roma.

Nel concludere la sua lettera circolare, il Delegato per Roma e Città del Vaticano, il Prof. Dott. Giuseppe Schlitzer, Cavaliere Gran Croce di Merito, ricorda «che la partecipazione alle funzioni religiose è segno tangibile della nostra testimonianza Cristiana».

Il Calendario delle Sante Messe
Basilica Magistrale di Santa Croce al Flaminio
via Guido Reni 2
Roma

Mercoledì 15 gennaio, ore 18.30
Mercoledì 19 febbraio, ore 18.30
Mercoledì 19 marzo, ore 18.30
Sabato 26 aprile, ore 11.00 (Pontificale di San Giorgio – Basilica di San Paolo fuori le Mura)
Mercoledì 21 maggio, ore 18.30
Mercoledì 18 giugno, ore 18.30
Domenica 14 settembre, ore 12.00 (Esaltazione della Santa Croce)
Mercoledì 15 ottobre, ore 18.30
Mercoledì 19 novembre, ore 18.30
Domenica 7 dicembre ore 12.00

Il Calendario delle Sante Messe
Santuario del Santissimo Crocifisso
via del Crocifisso
Nemi

Domenica 26 gennaio, ore 09.30
Domenica 23 febbraio, ore 09.30
Domenica 30 marzo, ore 09.30
Domenica 27 aprile, ore 09.30
Domenica 25 maggio, ore 09.30
Domenica 29 giugno, ore 09.30
Domenica 28 settembre, ore 09.30
Domenica 30 novembre, ore 09.30
Domenica 28 dicembre, ore 09.30

Foto di copertina: Giotto di Bondone, Scene dalla vita di Cristo – La natività: la nascita di Gesù, 1303-1305, affresco, 203×200 cm, Cappella degli Scrovegni, Padova.
Il dipinto è un capolavoro dell’arte Cristiana del XIV secolo. La composizione è una delle più interessanti del tempo, poiché si concentra sulla figura centrale della scena, il bambino Gesù, circondato da Maria, da Giuseppe e dai pastori che lo visitano.
“Maria pose il fanciullo nella mangiatoia e il bue e l’asino lo adorarono” (pseudo-Matteo, 13-14). Lo scorcio con il quale viene dipinto l’asino costituisce una delle invenzioni più innovative della pittura italiana. Analogamente di scorcio sono raffigurati i due pastori, dialoganti con l’angelo in alto a significare l’unità di tempo e di azione, e quindi di partecipazione, all’episodio narrato. L’iconografia di origine bizantina, e ricorrente in età medioevale, si rinnova profondamente per l’umana tensione affettiva delle figure. Giuseppe, accovacciato, così come i due pastori, diverranno modelli figurativi ricorrenti tra i collaboratori di Giotto, presenti anche negli affreschi del transetto destro della Basilica del Sacro Convento di Assisi.
Lo stile artistico di Giotto è unico nella sua capacità di rappresentare l’emozione umana nelle sue figure. La pittura è una rappresentazione realistica della scena della Natività, con dettagli attentamente dipinti, come i vestiti del pastore, la paglia nella mangiatoia e le espressioni nei volti dei personaggi. Il colore della vernice è vibrante e pieno di vita, con toni caldi di giallo e rosso che evidenziano l’importanza della scena. La luce che emana dal bambino Gesù illumina i personaggi e crea un’atmosfera celeste nel dipinto.
Il dipinto è stato eseguito per la Cappella degli Scrovegni a Padova, come parte di un ciclo di affreschi che rappresentano la vita di Cristo. Il dipinto fu ripristinato nel XX secolo, che consentiva di recuperare i dettagli persi a causa del deterioramento nel tempo.
Un bue e un asino nella scena della natività simboleggiano l’umiltà e la fedeltà. Inoltre, il dipinto è un primo esempio dell’uso della prospettiva nell’arte, con la figura del bambino Gesù al centro della composizione e i personaggi che lo circondano su piani diversi.
In sintesi, questa opera è un gioiello di arte medievale che continua ad affascinare gli amanti dell’arte in tutto il mondo.
La Cappella degli Scrovegni si trova nel centro storico di Padova e ospita un celeberrimo ciclo di affreschi di Giotto dei primi del XIV secolo, considerato uno dei capolavori dell’arte occidentale. La Cappella degli Scrovegni, capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo, è considerato il ciclo più completo di affreschi realizzato dal grande maestro toscano nella sua maturità.
Intitolata a Santa Maria della Carità, la cappella fu fatta costruire ed affrescare tra il 1303 e i primi mesi del 1305 – a beneficio della sua famiglia e dell’intera popolazione padovana – da Enrico Scrovegni, ricchissimo banchiere padovano, che nel febbraio del 1300 aveva acquistato da Manfredo Dalesmanini l’intera area dell’antica arena romana di Padova e vi eresse un sontuoso palazzo, di cui la Cappella era l’oratorio privato e il futuro mausoleo della famiglia. Enrico incaricò di affrescare la cappella il fiorentino Giotto, il quale, dopo aver lavorato con i francescani di Assisi e di Rimini, era a Padova chiamato dai frati minori conventuali a dipingere nella loro Basilica di Sant’Antonio.
Le pareti dell’oratorio sono lisce, senza nervature, perfette per la stesura di affreschi, mentre il soffitto è coperto da una volta a botte; opposta all’entrata si apre una parete con un coretto. Giotto stese gli affreschi su tutta la superficie, organizzati in quattro fasce dove sono composti i pannelli con le storie vere e proprie dei personaggi principali divisi da cornici geometriche.
Giotto dipinse l’intera superficie con un progetto iconografico e decorativo unitario, ispirato da un teologo agostiniano di raffinata competenza, identificato in Alberto da Padova. Tra le fonti utilizzate vi sono molti testi agostiniani, i Vangeli apocrifi dello pseudo-Matteo e di Nicodemo, la Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze e, per piccoli dettagli iconografici, le Meditazioni sulla vita di Gesù dello pseudo-Bonaventura. Ma anche testi della tradizione medievale Cristiana, tra cui Il Fisiologo.

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