La Santa Messa mensile e alcuni Riflessioni sull’Anno Giubilare della Speranza della Delegazione Lombardia in Milano

Giovedì 3 aprile 2025 è stato svolto il quarto incontro mensile di quest’anno della Delegazione di Lombardia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Nella chiesa di Santa Maria presso San Satiro in via Torino a Milano è stata celebrata alle ore 18.30 la Santa Messa mensile della Delegazione, presieduta dal Cappellano Capo per il Nord Italia, Don Fabio Fantoni, Cappellano Gran Croce de Jure Sanguinis, alla presenza del Delegato per la Lombardia, Dott. Ing. Gilberto Spinardi, Cavaliere Gran Croce di Merito. A seguire, Don Fantoni ha proposto alcune Riflessioni sull’Anno Giubilare della speranza. La chiesa di Santa Maria, che possiede il titolo di basilica prepositurale, un piccolo gioiello della città, quasi nascosta tra la via Torino e la via Speronari, è titolare della parrocchia di San Satiro, l'unica in Italia dedicata al santo, fratello di Sant'Ambrogio. La fonte più antica attestante l'esistenza della parrocchia risale al 1209, tuttavia è probabile sia molto più antica.
Santa Maria presso San Satiro

La celebrazione della Santa Messa

Nella sua omelia, Don Fabio Fantoni ha ripreso il brano del Vangelo (Mt 7,21-29) per illustrare la differenza tra le norme legislative generali e le norme del discepolo che sceglie di seguire Gesù. Un corpo legislativo generale è un insieme di leggi positive, imposte da una autorità, che devono essere seguite da un insieme di soggetti. Il corpo ecclesiale decretato da Gesù dice: se farete questo diventerete miei discepoli. Non è un modo di convivenza ma è un modo di essere: se fai quello che ti dico diventerai me, mio discepolo, tutti i miei discepoli diventeranno l’unica Chiesa.

La Prima Lettura (Gen 29,31;30,2.22-23) parla dell’antica genealogia che si era costituita in Israele contrapposta alla nuova che si costituisce con la fecondità della parola del Signore. Altra sottolineatura riguarda l’insegnamento alle persone, queste vanno imstruite con autorità, l’autorità di chi sta dicendo le cose giuste. Non è l’autorità di chi ha un esercito, di chi ha il potere, degli scribi, ma è l’autorità di chi sta dicendo le cose vere e giuste. Questo è un aspetto molto interessante perché fa vedere come il Cristo è vero che dà una legge ma è una legge che porta al Corpo Mistico della Chiesa di cui Cristo è il capo.

Al termine del Sacro Rito, il Delegato per la Lombardia ha illustrato i prossimi appuntamenti della Delegazione:

  • Mercoledì 23 aprile 2025 ore 20.00
    Santa Messa nella chiesa di San Giorgio a Villanterio
  • Sabato 3 maggio 2025 ore 17.30
    Santa Messa mensile nella Chiesa di Sant’Alessandro Sauli a Pavia
  • Sabato 17 maggio 2025 ore 14.00
    Processione Giubilare e Ritiro Spirituale nella chiesa giubilare di San Celso in Corso Italia a Milano

Prima della Benedizione Conclusiva, il Promotore delle Attività Culturali della Delegazione, Prof. Edoardo Teodoro Brioschi, Cavaliere Gran Croce di Merito, ha recitato la Preghiera del Giubileo:

Padre che sei nei cieli,
la fede che ci hai donato nel
tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello,
e la fiamma di carità
effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi, la beata speranza
per l’avvento del tuo Regno.

La tua grazia ci trasformi
in coltivatori operosi dei semi evangelici
che lievitino l’umanità e il cosmo,
nell’attesa fiduciosa
dei cieli nuovi e della terra nuova,
quando vinte le potenze del Male,
si manifesterà per sempre la tua gloria.

La grazia del Giubileo
ravvivi in noi Pellegrini di Speranza,
l’anelito verso i beni celesti
e riversi sul mondo intero
la gioia e la pace
del nostro Redentore.

A te Dio benedetto in eterno
sia lode e gloria nei secoli.
Amen

Alcuni riflessioni
sull’Anno Giubilare della Speranza

Conclusa la celebrazione della Santa Messa, Don Fabio Fantoni ha offerto alcune Riflessioni sull’Anno Giubilare della Speranza, introdotto dal Prof. Edoardo Teodoro Brioschi.

La questione giubilare ha una premessa molto importante: quando commettiamo un peccato rechiamo una offesa a Dio. Ricordandoci che dopo la Pasqua Gesù diventa Capo di un Corpo, commettere un peccato significa interrompere la comunione con Gesù e con il suo Corpo, che è la Chiesa.

Di conseguenza la riconciliazione con Cristo ha un aspetto di riconciliazione con il Corpo Ecclesiale che ha una fase fisica. Per comprendere con un esempio: se faccio un torto ad una persona, faccio un peccato contro Dio ma occorre anche la fase della guarigione del peccato. La penitenza corporale non è la sola strada per riparare, c’è anche quella di attingere alla ricchezza che i Santi hanno accumulato attraverso le loro buone azioni, in modo da sopperire per quei discepoli che non arrivano a rimediare con la penitenza corporale.

In questo contesto si colloca il Giubileo che comprende il perdono attraverso la penitenza, l’opera di misericordia, la preghiera.

Il Giubileo è una parola da sempre conosciuta dalla Bibbia, avviene ogni cinquanta anni ed il principio è totalmente fisico: ogni cinquant’anni si deve tornare alla giustizia stabilita da Dio inizialmente, la terra ed i beni ad essa conseguenti devono ritornare alle dodici tribù. I debiti venivano azzerati e gli schiavi che si sottoponevano ai lavori forzati per debiti veniva rimandati a casa. Però questo Giubileo dei cinquant’anni non è mai stato celebrato in Israele a memoria, per due semplici motivi:

  • non ci sono mai stati cinquant’anni di pace continui in Israele;
  • l’imminenza del Giubileo avrebbe condizionato troppo gli scambi economici.

Uno dei motivi per la quale il Giubileo non si celebra è dovuto al discorso di Cristo nella Sinagoga per la quale l’anno di grazia, l’Anno Giubilare, oggi si avvera, è il Cristo stesso, quindi non è più necessario celebrarlo ogni cinquant’anni.

Tra il settecento e l’ottocento dopo Cristo, si ritenne che andare in pellegrinaggio in Terra Santa adduceva al perdono di tutti i peccati da tutto il Corpo Ecclesiale, tant’è vero che chi portava la Croce era esentato da tutte le tasse di passaggio.

Celestino V nel XIII secolo intuisce che il Pellegrinaggio in Terra Santa non è sufficiente garanzia di assoluzione e decreta che occorra toccare anche la Bolla per riceve l’assoluzione universale. Il successore di Celestino V, Bonifacio VIII, decreta che i discepoli che vengono a Roma e visitano le tombe degli Apostoli ricevono l’assoluzione e la riconciliazione da tutti i peccati commessi.

La questione ancora attuale è quella per la quale la Chiesa deve essere aperta ad ogni possibilità di avvicinamento alla Grazia. Il Giubileo è aperto quindi alle categorie più fragili dal punto di vista spirituale o peccaminoso perché occorre riconciliare con Dio attraverso il Corpo Ecclesiale chi è più lontano.

Il senso di portare il Giubileo da cinquant’anni a venticinque (nel 1470, quando Papa Paolo II ha stabilito la nuova cadenza) è dovuto alla maggior frenesia dei tempi ed al fatto che gli spostamenti divennero più facili. Rimase comunque sempre fermo il riferimento ecclesiale della visita alla tomba degli Apostoli.

Nel contesto di questo ultimo Giubileo c’è una ripresa dei temi classici, il ritorno all’ordinarietà, il ritorno all’attenzione a tutte le categorie, la chiusura verso l’estensione troppo ampia ritornando ad una prospettiva più centralizzata, occorre sentire il cammino, lo spostamento. Camminare verso la speranza, nella speranza per portare la luce della riconciliazione. Riportare l’Amore Teologico, non sociale, riportare l’Uomo a Dio e Dio all’Uomo attraverso la carità, che riprende l’antico tema che Dio è carità.

Papa Giovanni Paolo II – Aprite le porte a Cristo – La Fede. Papa Benedetto XVI – Indica la meta, la carità che è l’unione con Dio. Papa Francesco – Afferma che si fa attraverso la speranza.

La Chiesa di Santa Maria presso San Satiro

La Chiesa di Santa Maria presso San Satiro venne edificata tra il 1476 e il 1482 per custodire un’icona miracolosa, un affresco votivo della Madonna con Bambino (XIII secolo) legato a un miracolo avvenuto nel 1242, su commissione del Duca Galeazzo Maria Sforza e su progetto del giovane architetto Donato Bramante. Questi, pur avendo a disposizione un’area di piccole dimensioni, edifica un tempio di respiro monumentale, con un corpo longitudinale a tre navate e una cupola all’incrocio dei bracci (immancabile motivo bramantesco). Al fine di mantenere le corrette proporzioni tra i diversi elementi, Bramante ha “allungato” illusionisticamente l’abside in cui è custodita l’immagine della Madonna sull’altare maggiore, con l’utilizzo di un finto coro in stucco dipinto, per dare l’impressione al visitatore che l’abside, coperta da volta a botte con cassettoni, sia profonda 9,70 metri. In realtà, l’abside occupa solo 97 cm di profondità. L’illusione ottica viene svelata solo mettendosi di lato rispetto all’altare.

Secondo la tradizione, l’immagine della Madonna avrebbe versato sangue dopo essere stata colpita con un coltello da Massanzio da Vigonzone il 25 marzo 1242. Nella chiesa è ancora conservato il presunto pugnale di Massanzio.

L’affresco miracoloso della Vergine con il Bambino originariamente era collocato all’esterno del sacello di San Satiro, sulla contrada del Falcone, e qui trasportato in seguito alla costruzione della nuova chiesa di Santa Maria. Al centro della rappresentazione è la Madonna con in braccio il Bambino collocati sotto quelli che sembrerebbero i resti di un’architettura, forse un arco. In realtà ciò che possiamo scorgere oggi è il risultato di vari interventi successivi che hanno modificato i caratteri originari dell’opera. Infatti il manto azzurro della Madonna – dove ricorrono in oro le scritte MARIA e VIRGO -, le figure ai lati della scena – forse due donatori -, gli angeli in alto e lo sfondo in pastiglia dorata sono tutte aggiunte successive. Sulla gola e sulla mano della Madonna sono evidenti le tracce del sangue sgorgato miracolosamente a seguito della pugnalata.

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