Podcast 2-23 – La sintesi della Dignitatis humanae, con cui il Concilio sancì il diritto alla libertà religiosa
Proemio
1. Nell’età contemporanea gli esseri umani divengono sempre più consapevoli della propria dignità di persone e cresce il numero di coloro che esigono di agire di loro iniziativa, esercitando la propria responsabile libertà, mossi dalla coscienza del dovere e non pressati da misure coercitive. Parimenti, gli stessi esseri umani postulano una giuridica delimitazione del potere delle autorità pubbliche, affinché non siano troppo circoscritti i confini alla onesta libertà, tanto delle singole persone, quanto delle associazioni…. questi doveri attingono e vincolano la coscienza degli uomini, e la verità non si impone che per la forza della verità stessa, la quale si diffonde nelle menti soavemente e insieme con vigore.
I. Aspetti generali della libertà religiosa
Oggetto e fondamento della libertà religiosa
2. Questo Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha il diritto alla libertà religiosa. Il contenuto di una tale libertà è che gli esseri umani devono essere immuni dalla coercizione… di qualsivoglia potere umano, così che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza né sia impedito, entro debiti limiti, di agire in conformità ad essa… Inoltre dichiara che il diritto alla libertà religiosa si fonda sulla stessa dignità della persona umana quale l’hanno fatta conoscere la parola di Dio rivelata e la stessa ragione. Questo diritto deve essere riconosciuto e sancito come diritto civile nell’ordinamento giuridico della società. A motivo della loro dignità, tutti gli esseri umani… sono dalla loro stessa natura e per obbligo morale tenuti a cercare la verità, in primo luogo quella concernente la religione… Ad un tale obbligo, però, gli esseri umani non sono in grado di soddisfare, in modo rispondente alla loro natura, se non godono della libertà psicologica e dell’immunità dalla coercizione esterna… Per cui il diritto ad una tale immunità perdura anche in coloro che non soddisfano l’obbligo di cercare la verità e di aderire ad essa, e il suo esercizio, qualora sia rispettato l’ordine pubblico informato a giustizia, non può essere impedito.
Libertà religiosa e rapporto dell’uomo con Dio
3. Quanto sopra esposto appare con maggiore chiarezza qualora si consideri che norma suprema della vita umana è la legge divina, eterna, oggettiva e universale… E Dio rende partecipe l’essere umano della sua legge, cosicché l’uomo, sotto la sua guida soavemente provvida, possa sempre meglio conoscere l’immutabile verità… La verità, però, va cercata in modo rispondente alla dignità della persona umana e alla sua natura sociale: e cioè con una ricerca condotta liberamente, con l’aiuto dell’insegnamento o dell’educazione… inoltre, una volta conosciuta la verità, occorre aderirvi fermamente con assenso personale. L’uomo coglie e riconosce gli imperativi della legge divina attraverso la sua coscienza, che è tenuto a seguire fedelmente in ogni sua attività per raggiungere il suo fine che è Dio. Non si deve quindi costringerlo ad agire contro la sua coscienza… L’esercizio della religione, per sua stessa natura, consiste anzitutto in atti interni volontari e liberi, con i quali l’essere umano si dirige immediatamente verso Dio: e tali atti da un’autorità meramente umana non possono essere né comandati, né proibiti. Però la stessa natura sociale dell’essere umano esige… che professi la propria religione in modo comunitario. Si fa quindi ingiuria alla persona umana e allo stesso ordine stabilito da Dio per gli esseri umani, quando si nega ad essi il libero esercizio della religione nella società, una volta rispettato l’ordine pubblico informato a giustizia… Quindi la potestà civile, il cui fine proprio è di attuare il bene comune temporale, deve certamente rispettare e favorire la vita religiosa dei cittadini, però evade dal campo della sua competenza se presume di dirigere o di impedire gli atti religiosi.
La libertà dei gruppi religiosi
4. La libertà religiosa che compete alle singole persone, compete ovviamente ad esse anche quando agiscono in forma comunitaria… A tali gruppi, pertanto, posto che le giuste esigenze dell’ordine pubblico non siano violate, deve essere riconosciuto il diritto di essere immuni da ogni misura coercitiva nel reggersi secondo norme proprie, nel prestare alla suprema divinità il culto pubblico, nell’aiutare i propri membri ad esercitare la vita religiosa, nel sostenerli con il proprio insegnamento e nel promuovere quelle istituzioni nelle quali i loro membri cooperino gli uni con gli altri ad informare la vita secondo i principi della propria religione… I gruppi religiosi hanno anche il diritto di non essere impediti di insegnare e di testimoniare pubblicamente la propria fede, a voce e per scritto. Però… si deve evitare ogni modo di procedere in cui ci siano spinte coercitive o sollecitazioni disoneste o stimoli meno retti… Infine, nel carattere sociale della natura umana e della stessa religione si fonda il diritto in virtù del quale gli esseri umani, mossi dalla propria convinzione religiosa, possano liberamente riunirsi e dar vita ad associazioni educative, culturali, caritative e sociali.
La libertà religiosa della famiglia
5. Ad ogni famiglia, società che gode di un diritto proprio e primordiale, compete il diritto di ordinare liberamente la propria vita religiosa domestica sotto la direzione dei genitori… Deve essere dalla potestà civile riconosciuto ai genitori il diritto di scegliere le scuole e gli altri mezzi di educazione, e per una tale libertà di scelta non debbono essere gravati, né direttamente né indirettamente, da oneri ingiusti…
Cura della libertà religiosa
6. Poiché il bene comune della società… consiste soprattutto nella salvaguardia dei diritti della persona umana e nell’adempimento dei rispettivi doveri… a ciascuno nel modo ad esso proprio, tenuto conto del loro specifico dovere verso il bene comune. Tutelare e promuovere gli inviolabili diritti dell’uomo è dovere essenziale di ogni potere civile. Questo deve quindi assicurare a tutti i cittadini l’efficace tutela della libertà religiosa, e creare condizioni propizie allo sviluppo della vita religiosa, cosicché i cittadini siano realmente in grado di esercitare i loro diritti attinenti la religione e la società goda dei beni di giustizia e di pace che provengono dalla fedeltà degli uomini verso Dio… Infine il potere civile deve provvedere che l’eguaglianza giuridica dei cittadini… per motivi religiosi non sia mai lesa, apertamente o in forma occulta, e che non si facciano fra essi discriminazioni. Non è permesso al pubblico potere imporre ai cittadini…la professione di una religione oppure la sua negazione, o di impedire che aderiscano ad un gruppo religioso o che se ne allontanino…
I limiti della libertà religiosa
7. Il diritto alla libertà in materia religiosa viene esercitato nella società umana; di conseguenza il suo esercizio è regolato da alcune norme. Nell’esercizio di ogni libertà si deve osservare il principio morale della responsabilità personale e sociale: nell’esercitare i propri diritti i singoli esseri umani e i gruppi sociali, in virtù della legge morale, sono tenuti ad avere riguardo tanto ai diritti altrui, quanto ai propri doveri verso gli altri e verso il bene comune… Inoltre, poiché la società civile ha il diritto di proteggersi contro i disordini che si possono verificare sotto pretesto della libertà religiosa, spetta soprattutto al potere civile prestare una tale protezione…a vantaggio di tutti i cittadini, con una sufficiente tutela di quella autentica pace pubblica… nonché dalla debita custodia della pubblica moralità…Per il resto nella società va rispettata la norma secondo la quale agli esseri umani va riconosciuta la libertà più ampia possibile, e la loro libertà non deve essere limitata, se non quando e in quanto è necessario.
Educazione all’esercizio della libertà
8. Nella nostra età gli esseri umani, a motivo di molteplici fattori, vivono in un’atmosfera di pressioni e corrono il pericolo di essere privati della facoltà di agire liberamente e responsabilmente. D’altra parte non sembrano pochi quelli che, sotto il pretesto della libertà, respingono ogni dipendenza e apprezzano poco la dovuta obbedienza. Questo Concilio Vaticano esorta tutti, ma soprattutto coloro che sono impegnati in compiti educativi, ad adoperarsi per formare esseri umani i quali, nel pieno riconoscimento dell’ordine morale, sappiano obbedire alla legittima autorità e siano amanti della genuina libertà, esseri umani cioè che siano capaci di emettere giudizi personali nella luce della verità, di svolgere le proprie attività con senso di responsabilità, e che si impegnano a perseguire tutto ciò che è vero e buono, generosamente disposti a collaborare a tale scopo con gli altri. La libertà religiosa deve pure essere ordinata e contribuire a che gli esseri umani adempiano con maggiore responsabilità i loro doveri nella vita sociale.
II. La libertà religiosa alla luce della Rivelazione
La dottrina della libertà religiosa affonda le radici nella Rivelazione
9. Quanto questo Concilio Vaticano dichiara sul diritto degli esseri umani alla libertà religiosa ha il suo fondamento nella dignità della persona, le cui esigenze la ragione umana venne conoscendo sempre più chiaramente attraverso l’esperienza dei secoli. Anzi, una tale dottrina sulla libertà affonda le sue radici nella Rivelazione divina, per cui tanto più va rispettata con sacro impegno dai cristiani. Quantunque la Rivelazione non affermi esplicitamente il diritto all’immunità dalla coercizione esterna in materia religiosa, fa tuttavia conoscere la dignità della persona umana in tutta la sua ampiezza, mostra il rispetto di Cristo verso la libertà umana nell’adempimento del dovere di credere alla parola di Dio, e ci insegna lo spirito che i discepoli di un tale Maestro devono assimilare e manifestare in ogni loro azione… E anzitutto, la libertà religiosa nella società è in piena rispondenza con la libertà propria dell’atto di fede cristiana.
Libertà dell’atto di fede
10. Un elemento fondamentale della dottrina cattolica… è che gli esseri umani sono tenuti a rispondere a Dio credendo volontariamente; nessuno può essere costretto ad abbracciare la fede contro la sua volontà. Infatti, l’atto di fede è per sua stessa natura un atto volontario, giacché gli esseri umani, redenti da Cristo Salvatore e chiamati in Cristo Gesù ad essere figli adottivi, non possono aderire a Dio che ad essi si rivela, se il Padre non li trae e se non prestano a Dio un ossequio di fede ragionevole e libero. È quindi pienamente rispondente alla natura della fede che in materia religiosa si escluda ogni forma di coercizione da parte degli esseri umani…
Modo di agire di Cristo e degli apostoli
11. Dio chiama gli esseri umani al suo servizio in spirito e verità; per cui essi sono vincolati in coscienza a rispondere alla loro vocazione, ma non coartati. Egli ha riguardo della dignità della persona umana da lui creata, che deve godere di libertà e agire con responsabilità. Ciò è apparso in grado sommo in Cristo Gesù, nel quale Dio ha manifestato se stesso e le sue vie in modo perfetto… ed ha invitato e attratto i discepoli pazientemente. Certo, ha sostenuto e confermato la sua predicazione con i miracoli, ma senza esercitare… alcuna coercizione… Non volendo essere un Messia politico e dominatore con la forza preferì essere chiamato Figlio dell’uomo che viene “per servire e dare la sua vita in redenzione di molti” (Mc 10,45)… Riconobbe la potestà civile e i suoi diritti, comandando di versare il tributo a Cesare, ammonì però chiaramente di rispettare i diritti di Dio… Il suo regno non si erige con la spada, ma si costituisce ascoltando la verità e rendendo ad essa testimonianza, e cresce in virtù dell’amore con il quale Cristo esaltato in croce trae a sé gli esseri umani. Gli apostoli, istruiti dalla parola e dall’esempio di Cristo, hanno seguito la stessa via… si sono adoperati per convertire gli esseri umani… non però con un’azione coercitiva, ma anzitutto con la forza della parola di Dio… mostrando in tal modo come “ognuno di noi renderà conto di sé a Dio” (Rm 14,12) e sia tenuto ad obbedire soltanto alla propria coscienza… Come il Maestro, così anche gli apostoli hanno riconosciuto la legittima autorità civile: “Non vi è infatti potestà se non da Dio”, insegna l’Apostolo, il quale perciò comanda: “Ognuno sia soggetto alle autorità in carica… Chi si oppone alla potestà, resiste all’ordine stabilito da Dio” (Rm 13,1-5). Nello stesso tempo non hanno avuto timore di resistere al pubblico potere che si opponeva alla santa volontà di Dio: “È necessario obbedire a Dio prima che agli uomini” (At 5,29). La stessa via hanno seguito innumerevoli martiri e fedeli attraverso i secoli e in tutta la terra…
12. [Nel paragrafo dedicato alla missione della chiesa come Comunità dei Christifideles la Dichiarazione esorta affinché] i Cristiani, comportandosi sapientemente con coloro che non hanno la fede, s’adoperino a diffondere la luce della vita con fiducia e fortezza apostolica, fino all’effusione del sangue, “nello Spirito Santo, con la carità non simulata, con la parola di verità” (2 Cor 6, 6-7). Il discepolo ha verso Cristo Maestro il dovere grave di conoscere sempre meglio la verità da lui ricevuta, di annunciarla fedelmente e di difenderla con fierezza, non utilizzando mai mezzi contrari allo spirito evangelico. Nello stesso tempo la carità di Cristo lo spinge a trattare con amore, con prudenza e con pazienza gli esseri umani che sono nell’errore o nell’ignoranza circa la fede. Si deve quindi aver riguardo sia ai doveri verso Cristo… sia ai diritti della persona umana, sia alla misura secondo la quale Dio attraverso il Cristo distribuisce la sua grazia agli esseri umani che vengono invitati ad accettare e a professare la fede liberamente.
13 e 14. Libertà e missione della Chiesa. Vi è quindi concordia fra la libertà della Chiesa e la libertà religiosa che deve essere riconosciuta come un diritto a tutti gli esseri umani e a tutte le comunità e che deve essere sancita nell’ordinamento giuridico delle società civili… Si deve quindi aver riguardo sia ai doveri verso Cristo, il Verbo vivificante che deve essere annunciato, sia ai diritti della persona umana, sia alla misura secondo la quale Dio attraverso il Cristo distribuisce la sua grazia agli esseri umani che vengono invitati ad accettare e a professare la fede liberamente.
Conclusione
15. È manifesto che oggi gli esseri umani aspirano di poter professare liberamente la religione e la libertà religiosa nella maggior parte delle costituzioni è già dichiarata diritto civile ed è solennemente proclamata in documenti internazionali. Non mancano però regimi i quali… si sforzano di stornare i cittadini dalla professione della religione e di rendere difficile e pericolosa la vita alle comunità religiose. Il sacro Sinodo… denuncia con amarezza questi fatti deplorevoli, esorta i cattolici e invita tutti gli esseri umani a considerare… quanto la libertà religiosa sia necessaria, soprattutto nella presente situazione della famiglia umana. È infatti manifesto che tutte le genti si vanno sempre più unificando, che si fanno sempre più stretti i rapporti fra gli esseri umani di cultura e religione diverse, mentre si fa ognora più viva in ognuno la coscienza della propria responsabilità personale. Per cui, affinché nella famiglia umana si instaurino e si consolidino relazioni di concordia e di pace, si richiede che ovunque la libertà religiosa sia munita di una efficace tutela giuridica e che siano osservati i doveri e i diritti supremi degli esseri umani attinenti la libera espressione della vita religiosa nella società. Faccia Dio, Padre di tutti, che la famiglia umana, diligentemente elevando a metodo nei rapporti sociali l’esercizio della libertà religiosa, in virtù della grazia di Cristo e per l’azione dello Spirito Santo pervenga alla sublime e perenne “libertà della gloria dei figli di Dio” (Rm 8,21).
Testo integrale della Dignitas humanae [QUI]
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Foto di copertina: la sessione di apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II in Basilica di San Pietro, 11 ottobre 1962.