Riflessioni sulle letture festive – Solennità dei Santi Pietro e Paolo apostoli

È stato pubblicato sul canale Spreaker dell’Ufficio Stampa della Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio il podcast con la meditazione per la Solennità dei Santi Pietro e Paolo apostoli, a cura del Prof. Don Pietro Pisciotta, letta dalla Dott.ssa Valentina Villano, Dama di Ufficio, di cui riportiamo di seguito l’audio e il testo. Siamo in festa per la solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, diversi tra loro, ma celebrati insieme quali colonne della Chiesa di Cristo. Nel Vangelo risuona la domanda cruciale di Gesù: «Voi chi dite che io sia?». Pietro risponde: «Tu sei il Cristo, il Messia, il Figlio di Dio» e ci sono anche numerose risposte di Paolo. Entrambi hanno aderito a Cristo, ma questa fede non li ha risparmiati da cadute ed errori. Dove sta dunque la loro grandezza? Sta nel fatto che entrambi hanno saputo dare alla domanda di Gesù una risposta convergente e decisiva, che esprime la verità profonda della Chiesa. Cristo è la pietra angolare, la roccia su cui si fonda la Chiesa indivisa. E solo su questa roccia si può fondare un’intera vita, fino a dire, al momento del congedo: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede» (2Tm 4,7).
Copertina

Podcast 2-87 – 29 giugno 2025 – Solennità dei Santi Pietro e Paolo apostoli

Prima Lettura: At 12,1-11 – Ora so veramente che il Signore mi ha strappato dalla mano di Erode. Salmo responsoriale: Sal 33 – Il Signore mi ha liberato da ogni paura. Seconda Lettura: 2Tm 4,6-8.17-18 – Ora mi resta soltanto la corona di giustizia. Vangelo: Mt 16,13-19 – Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.

O Dio, che ci doni la grande gioia di celebrare in questo giorno la solennità dei Santi Pietro e Paolo, fa’ che la tua Chiesa segua sempre l’insegnamento degli apostoli, dai quali ha ricevuto il primo annuncio della fede.

La coincidenza della XIII Domenica del Tempo Ordinario con la solennità dei Santi Pietro e Paolo apostoli consiglia il calendario liturgico a celebrare oggi la solennità dei due apostoli, che costituiscono con gli altri apostoli le pietre fondamentali sulle quali poggia la Chiesa istituita da Cristo, vera pietra angolare della Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica.

Chi sono gli apostoli Pietro e Paolo? Sono i veri amici di Cristo Gesù a titolo personale: entrambi hanno bevuto il calice del Signore; all’uno e all’altro Gesù ha cambiato il nome quando li ha invitati a seguirlo. A Simone Gesù disse: “Ti chiamerai Cefa (roccia, pietra) perché su questa Pietra costituirò la mia Chiesa. A Saulo, al momento del battesimo, fu conferito il nome Paolo (piccolo).

L’uno e l’altro divennero veri amici di Gesù dopo avere sperimentato l’esperienza amara della miseria umana dalla quale sono stati liberati dallo stesso Cristo Gesù. Pietro sperimentò l’umiliazione di avere rinnegato Gesù davanti ad una cameriera la notte in cui Gesù fu consegnato da Giuda ai suoi nemici. Peccato gravissimo per il quale Pietro pianse amaramente. Era stato già avvisato da Gesù: “Prima che il gallo canta mi avrai rinnegato tre volte”. Giuda, il traditore, andò ad impiccarsi. Pietro uscì fuori, si ricordò delle parole di Gesù, e pianse amaramente invocando il perdono. Dopo la sua risurrezione Cristo Gesù mostrò di apprezzare il pentimento di Pietro e, come gli aveva promesso, gli conferì il mandato: “Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle”.

La Chiesa di Cristo oggi è la comunità di coloro che condividono la stessa fede di Pietro e degli apostoli. La Fede esige sempre la nostra partecipazione razionale che si approfondisce e si purifica attraverso l’amore. Gesù a Pietro pentito per ben tre volte chiede: “Simone di Giovanni, mi ami più di costoro?”. Dopo la triplice risposta affermativa, Gesù conferisce il mandato: “Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle”.

Pietro dimostrò alla Chiesa e a sé stesso il suo amore: come Vescovo di Roma è morto crocifisso, non lontano dal Colle Vaticano, e la sua tomba è il centro simbolico della fede Cristiana.

Paolo fu un vero apostolo, definito da Gesù “vaso di elezione”. Dopo l’esperienza terribile di essere stato un persecutore accanito contro Gesù e la religione Cristiana, Gesù lo folgorò con la sua grazia sulla via di Damasco, dove si recava per imprigionare i seguaci di Cristo. Lo liberò da tutti i suoi pregiudizi e con il sacramento del Battesimo lo trasformò radicalmente e ne fece un vero vaso di elezione. Divenne vero messaggero di Dio ed annunciò la Verità al mondo intero. Dopo la conversione la sua persona e il suo ministero sono divenuti vero servizio al Vangelo di Cristo Gesù.

Paolo concluse la sua vita con il martirio a Roma come l’apostolo Pietro. Questi venne crocifisso perché Ebreo, Paolo fu decapitato perché cittadino romano, nel rione di Tre Fontane sulla via Ostiense.

Il modello di evangelizzazione di Paolo e le sue lettere ancora oggi attirano a Cristo uomini e donne. Paolo, maestro e dottore, annunciò la salvezza a tutte le genti: Ebrei e pagani. La Chiesa, grazie all’azione dello Spirito Santo, rimane nel mondo una immensa forza rinnovatrice.

I Padri della Chiesa amavano paragonare i due apostoli Pietro e Paolo a due colonne sulle quali poggia la costruzione visibile della Chiesa. La Liturgia celebra i due apostoli facendo memoria del loro glorioso martirio. Le loro tombe, ancora oggi, riposano, l’una, quella di Pietro sul Colle Vaticano, quella di Paolo sulla via Ostiense. Con carismi diversi i due apostoli hanno contribuito ad edificare l’unica Chiesa di Gesù.

La Madonna protegga sempre la Chiesa di Gesù e guidi la nostra Chiesa a seguire sempre la Chiesa di Cristo: una, santa, cattolica ed apostolica. Oggi tutti siamo chiamati a confermare la nostra fede e la nostra comunione sotto la guida del Romano Pontefice, il Papa Leone XIV, Vicario di Cristo, Successore di Pietro, a cui auspichiamo: “Stet et pascat in fortitudine tua, Domine”.

Indice dei podcast trasmessi [QUI]

Foto di copertina: due magnifici dipinti raffiguranti i Santi Pietro e Paolo, da decenni conservati nell’Appartamento Pontificio delle Udienze del Palazzo Apostolico Vaticano e, per questo motivo, non visibili al grande pubblico.
Nell’autunno del 1513 Fra Bartolomeo, pittore e frate domenicano del convento fiorentino di San Marco, si recò a Roma, dove gli vennero commissionati i due quadri dei Principi degli Apostoli, per la Chiesa di San Silvestro al Quirinale. Realizzò i cartoni preparatori e dipinse il San Paolo, ma un’improvvisa crisi artistica gli impedì di terminare il lavoro e, probabilmente dopo la sua morte avvenuta nel 1517, il quadro di San Pietro venne completato da Raffaello, come attestato dal Vasari.
Presso i Musei Vaticani, i dipinti sono stati oggetto di accurate indagini scientifiche e di un meticoloso restauro dal 2019, in previsione delle Celebrazioni Raffaellesche del 2020, contattando anche il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, dove sono conservati i disegni e i cartoni preparatori delle opere.
L’analisi tecnica e stilistica delle due opere compiuta in occasione del restauro induce a ritenere che i dipinti siano stati preparati entrambi da Fra Bartolomeo, il quale avrebbe poi portato a compimento la sola tavola del San Paolo. Invece il San Pietro, rimasto allo stadio di disegno preparatorio ombreggiato e forse con alcuni abbozzi di colore nei panneggi, sarebbe stato totalmente dipinto da Raffaello secondo una conduzione pittorica e uno stile che lo avvicinano alle opere del periodo più tardo della sua attività.

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