Podcast 2-82 – 8 giugno 2025 – Solennità di Pentecoste. Vieni, Santo Spirito!
Prima Lettura: At 2,1-11 – Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare. Salmo responsoriale: Sal 103 (104) – Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra. Seconda Lettura: Rm 8,8-17 – Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. Vangelo: Gv 14,15-16.23b-26 – Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.
O Dio, che nel mistero della Pentecoste
santifichi la tua Chiesa
in ogni popolo e nazione,
diffondi sino ai confini della terra
i doni dello Spirito Santo,
e rinnova anche oggi
nel cuore dei credenti
i prodigi che nella tua bontà
hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo.
Sequenza
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
a è nell’uomo,
a senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano,
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
L’anno liturgico è scandito da tre feste: Natale, Pasqua e Pentecoste. Oggi è la terza solennità, vera pietra miliare. Termine greco, la Pentecoste significa 50° giorno dalla Pasqua di Risurrezione. Festa antichissima, già nota nel mondo ebraico che celebrava la festa del raccolto. Per noi Cristiani ricorda la promessa di Gesù ai suoi discepoli: “Non vi lascerò orfani, aspettate la promessa: lo Spirito Santo che il Padre vi manderà; allora sarete rinnovati dalla sua potenza divina”.
L’avvento dello Spirito Santo è il più clamoroso intervento divino nella Storia della Chiesa e si è realizzato davanti ad una platea di testimoni. Il racconto storico della Pentecoste, che leggiamo negli Atti degli Apostoli (2,1-11), presenta il “nuovo corso storico” iniziato con la passione, morte e risurrezione di Cristo Gesù, l’evento che coinvolge l’uomo, la storia e il cosmo.
Con la discesa dello Spirito Santo si innesta un processo di unificazione tra le varie parti della famiglia umana. Da qui il miracolo delle lingue: l’apostolo parla a tutti i popoli e ciascuno ascolta nella propria lingua: erano Parti, Medi, Cretesi ed Arabi. A Gerusalemme c’erano infatti Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. La Pentecoste li radunava ogni anno da tutte le parti: dell’occidente e dell’oriente.
Lo Spirito Santo impedisce che il Cristiano si chiuda in sé, perché essere Cristiano è amare, perdonare, servire. Lo Spirito Santo si manifesta come fuoco divino, la sua fiamma discende sugli apostoli riuniti e conferisce loro un nuovo ardore: gli Apostoli escono fuori, parlano apertamente, inizia la storia della Chiesa. I doni dello Spirito Santo imprimono nell’anima del credente quel dinamismo spirituale che caratterizza il nuovo popolo di Dio; non è il fuoco della guerra, che brucia e distrugge ma un fuoco che divampa senza bruciare. Una fiamma che arde e fa riflettere e fa emergere dall’uomo la parte più bella: pentimento e conversione. Dio porta così a compimento la Nuova Alleanza con lo Spirito Santo, che viene effuso sugli Apostoli e sulla Chiesa nascente.
Lo Spirito Santo non dà un insegnamento nuovo e diverso ma rende operante l’insegnamento di Gesù Cristo. Gesù aveva detto: “Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera”. Nasce così il nuovo popolo nel quale prevalgono, sotto l’azione dello Spirito, i valori della fratellanza, carità, gioia, fedeltà, e tutta la forza per operare il bene. Lo Spirito spinge i battezzati a proclamare e testimoniare Cristo crocifisso, morto, risorto ed assiso alla destra del Padre.
È veramente l’inizio della storia della Chiesa. Non è l’inizio di una nuova teoria filosofica né di una teologia diversa. Gli Apostoli hanno ricevuto da Cristo il compito di santificare e governare i popoli, rimettere i peccati, diffondere il Vangelo sino agli estremi confini della terra. La Pentecoste non è perciò un fenomeno legato ad un certo momento della storia ma è una realtà perenne, che continua sino ad oggi e sino alla fine dei tempi, perché lo Spirito Santo disceso nella Chiesa non abbandonerà mai la Chiesa. È come un vento che guida la nostra barca a vela che si agita spesso in un mare ora calmo, ora sereno, ora in tempesta. È un vento propizio che non abbandona mai la Chiesa. Questa azione dello Spirito, presente in ciascuno di noi, opera dove, come, quando vuole, conforme ai talenti e ai carismi che ciascuno ha ricevuto.
Non c’è Chiesa di Dio senza Pentecoste. Non c’è Pentecoste senza la presenza di Maria, che fu presente nel Cenacolo e con gli Apostoli perseveranti nella preghiera. Invochiamo oggi, più che mai, Maria, madre di Gesù e nostra, Regina degli Apostoli, perché rivolga anche su di noi i suoi occhi misericordiosi. Gesù ce l’ha lasciata come “madre” ed è Madre della Chiesa.
Indice dei podcast trasmessi [QUI]

Foto di copertina: Giotto di Bondone, Pentecoste, 1303-1305 circa, affresco, 200×185 cm, Cappella degli Scrovegni, Padova.
L’affresco è l’ultima delle Storie della Passione di Gesù del registro centrale inferiore, nella parete sinistra guardando verso l’altare.
La scena è ambientata in una stanza descritta come una loggia traforata da archi a sesto acuto trilobati. All’interno su panche di legno stanno seduti dodici apostoli (dopo la morte di Giuda Iscariota suicidatosi, viene eletto in sua sostituzione l’apostolo Mattia, non è raffigurato Gesù perché dopo la risurrezione e prima della Pentecoste è asceso al cielo). L’edificio è posto in scorcio verso sinistra, per assecondare la visione da parte dello spettatore idealmente al centro della cappella, un accorgimento usato anche in altre scene d’angolo. La luce divina, rossa come le fiamme della Carità, si sprigiona dal soffitto e investe i convenuti.
Ritenuta soprattutto opera di aiuti, la scena mostra tonalità delicate e una cura del dettaglio soprattutto nelle vesti e nei volti dei partecipanti.
Forse il giovane Giotto aveva già dipinto una Pentecoste, sulla controfacciata della basilica superiore di Assisi e un’altra Pentecoste alla National Gallery di Londra fa parte delle Sette tavolette con storie di Gesù, databili al 1320-1325 circa.
