La solenne celebrazione della Santa Messa è stata presieduta da Don Marco Scandelli, Cappellano di Merito con Placca d’Argento, concelebrante Don Tiziano Zoli, Cappellano di Merito, alla presenza del Delegato Dott. Cesare Tabarrini, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, Membro della Real Commissione per la Serenissima Repubblica di San Marino, e l’ospite d’onore S.E. Fabrizio Colaceci, Ambasciatore della Repubblica Italiana presso la Repubblica di San Marino. Al termine del Sacro Rito, il Cerimoniere Leonardo Tricarico, Cavaliere di Merito, ha recitato la Preghiera del Cavaliere Costantiniano [QUI].
San Giorgio Martire

Innumerevoli e fantasiosi i racconti fioriti intorno alla figura di San Giorgio Martire, fino all’episodio del drago e della principessa salvata dal drago che risale al periodo delle Crociate. In esso si narra che nella città di Selem in Libia, vi era un grande stagno dove viveva un terribile drago. Per placarlo gli abitanti gli offrivano due pecore al giorno e più avanti una pecora e un giovane tirato a sorte. Un giorno fu estratta la figlia del Re e, mentre la fanciulla si avviava verso lo stagno, passò di lì Giorgio che trafisse il drago con la sua lancia. Un gesto che diventa simbolo della fede che trionfa sul male.

Ma chi è stato San Giorgio?
Giorgio, il cui nome di origine greca significa “agricoltore”, nasce nella Cappadocia verso il 280 da una famiglia Cristiana. Trasferitosi in Palestina si arruola nell’esercito di Diocleziano. Quando, nel 303, l’Imperatore emana l’editto di persecuzione contro i Cristiani, Giorgio dona tutti i suoi beni ai poveri e, davanti allo stesso Diocleziano, strappa il documento e professa la sua fede in Cristo. Per questo subisce terribili torture e alla fine viene decapitato. Sul luogo della sepoltura a Lidda, un tempo capitale della Palestina, ora città israeliana nei pressi di Tel Aviv, venne eretta poco dopo una basilica i cui resti sono ancora visibili. Fin qui la Passio Georgii, classificata tra le opere agiografiche dal Decreto Gelasianum del 496 e definita perciò passio leggendaria. Tra i documenti più antichi che attestano l’esistenza di San Giorgio, un’epigrafe greca del 368 rinvenuta ad Eraclea di Betania in cui si parla della “casa o chiesa dei santi e trionfanti martiri Giorgio e compagni”. Molte nel tempo le redazioni posteriori della Passio.
Da martire a santo guerriero
I Crociati contribuirono molto a trasformare la figura di San Giorgio Martire in santo guerriero, volendo simboleggiare l’uccisione del drago come la sconfitta dell’Islam. Riccardo Cuor di Leone lo invocò come protettore di tutti i combattenti. Con i Normanni il suo culto si radicò fortemente in Inghilterra dove, nel 1348, Re Edoardo III istituì l’Ordine dei Cavalieri di San Giorgio. In tutto il Medioevo la sua figura divenne oggetto di una letteratura epica che gareggiava con i cicli bretone e carolingio.
La devozione a San Giorgio
San Giorgio è considerato il patrono dei cavalieri, dei soldati, degli scout, degli schermitori, degli arcieri. Inoltre, è invocato contro la peste e la lebbra, e contro i serpenti velenosi. San Giorgio è onorato anche dai musulmani, che gli diedero l’appellativo di “profeta”. In mancanza di notizie certe sulla sua vita, nel 1969 la Chiesa declassò la festa liturgica di San Giorgio a memoria facoltativa non intaccando però il culto a lui dedicato. Le reliquie del santo si trovano in diversi luoghi del mondo: a Roma la chiesa di San Giorgio al Velabro ne custodisce il cranio per volontà di Papa Zaccaria.
La funzione storico di San Giorgio
Come nel caso di altri santi avvolti nella leggenda, così anche per San Giorgio si potrebbe concludere che la sua funzione storica è quella di ricordare al mondo una sola idea ma fondamentale, e cioè che il bene a lungo andare vince sempre sul male. La lotta contro il male è una dimensione sempre presente nella storia umana, ma questa battaglia non si vince da soli: San Giorgio uccide il drago perché è Dio che agisce in lui. Con Cristo il male che non avrà mai più l’ultima parola.
Per approfondire
San Giorgio Megalomartire [QUI]
Meditazione per la “veglia d’armi” del Pontificale di San Giorgio 2024 [QUI]