“Un Ordine di persone per persone”
Appello alla solidarietà
Inoltre, è stato lanciato un appello alla solidarietà, per collaborare negli aiuti diretti, a favore della Residenza per anziani e Centro diurno “Parque Luz de Catarroja” di Valencia. Coloro che vogliono collaborare, possono farlo attraverso un gesto di solidarietà tramite una donazione. Con questo scopo è stato aperto il conto bancario “Dana Valencia” presso la banca BBVA con IBAN ES32001824000650201957226 a favore della Fondazione Ordine Costantiniano di San Giorgio in sostegno dell’intervento umanitario concreto e fattiva.
«La carità nella verità, di cui Gesù Cristo s’è fatto testimone con la sua vita terrena e, soprattutto, con la sua morte e risurrezione, è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell’umanità intera. L’amore — “caritas” — è una forza straordinaria, che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace. È una forza che ha la sua origine in Dio, Amore eterno e Verità assoluta. Ciascuno trova il suo bene aderendo al progetto che Dio ha su di lui, per realizzarlo in pienezza: in tale progetto infatti egli trova la sua verità ed è aderendo a tale verità che egli diventa libero (cfr Gv 8,32)» (Lettera enciclica Caritas in veritate del Sommo Pontefice Benedetto XVI ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, alle persone consacrate, ai fedeli laici e a tutti gli uomini di buona volontà sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità del 29 giugno 2009 [QUI]).
«Solidarietà significa sentirsi responsabili gli uni degli altri, i sani per i malati, i ricchi per i poveri, i continenti del Nord per il Sud, consapevoli della responsabilità reciproca e quindi consapevoli che quando diamo, riceviamo e che possiamo dare sempre e solo di ciò che ci è stato dato e quindi non appartiene solo a noi stessi» (Cardinale Joseph Ratzinger, Omelia della Celebrazione Eucaristica per la conclusione del Congresso Eucaristico di Benevento, 2 giugno 2002 [QUI]).
“L’odore del fango ci è entrato nella testa”
A Catarroja, senza mezzi, acqua potabile e luce
Ritorna la parola “catastrofe” nel racconto di Martí Raga, il Vicesindaco del comune di Catarroja, una delle zone maggiormente colpite dalla Dana. per descrivere la situazione: «Abbiamo una popolazione di 30.000 abitanti e la gran parte delle case è senza luce e acqua. Abbiamo sofferto 15 perdite umane, ma pensiamo sia una cifra lontana dalla definitiva perché ci sono quartieri dove ancora non si sono svuotati garage e cantine. E i dispersi sono alcune decine». Perciò, dice: «Abbiamo bisogno che le amministrazioni siano all’altezza della situazione. Nel nostro comune non c’è nessuno che non abbia patito danni per l’alluvione. Abbiamo un bilancio di 20 milioni di euro e non disponiamo di mezzi adeguati. Cerchiamo protezione nella Generalitat valenciana e nello Stato. E la Generalitat non ha dato la risposta che doveva. I primi che sono venuti ad aiutare non erano funzionari pubblici ma gente sconosciuta. Grazie a questi volontari molte persone hanno trovato assistenza».
Per il Vicesindaco Raga la priorità in questo momento: «È occuparsi delle persone per evitare effetti come quelli di un’emergenza sanitaria, perché la temperatura è di oltre 20 gradi. Le persone devono avere luce e acqua potabile. Poi potremo parlare di responsabilità, perché c’era chi ne aveva e non le ha esercitate». Coloro che hanno la responsabilità del governo più vicino alla popolazione, si trovano a gestire un’emergenza che non avrebbero mai immaginato: «Pensavamo che la pandemia fosse il massimo che avremmo dovuto gestire come responsabili pubblici e invece…», riflette Raga. «Mi sento distrutto da un punto di vista animico – ammette Raga – L’odore del fango ci è entrato nella testa» (Elena Marisol Brandolini, il Manifesto).
Aggiornamento 5 novembre 2024
Nel mezzo della devastazione dell’alluvione di Valencia causata dalla Dana, S.A.R. il Gran Maestro e i Cavalieri Costantiniani stanno collaborando nelle zone colpite nei compiti di pulizia e raccolta degli oggetti che ostacolano il passaggio e la circolazione oltre a rimuovere il fango dalle strade e dalle case. I volontari Costantiniani dimostrano ancora una volta il loro fermo impegno per la catastrofe a LaTorre e Masanasa, dando speranza anche se il fango arriva alle ginocchia. Coraggio e forza!
Aggiornamento 6 novembre 2024
Una statua di Cristo
recuperata dal fango
nella chiesa di San Giorgio
di Paiporta
ricorda le vittime dell’alluvione
I giorni passano ma a Valencia il bilancio delle vittime dell’alluvione, come noto, purtroppo continua a salire. Se infatti da un lato il conteggio appare già spaventoso – si parla di 217 vittime accertate ed oltre 1.000 dispersi -, dall’altro tutto lascia pensare che continuerà a salire drammaticamente; basti dire che non si sa ancora quanti possano essere rimasti “sepolti” nel parcheggio sotterraneo (da 6.000 posti!) del centro commerciale Bonaire ad Aldaia, uno dei più grandi della città spagnola.
Inoltre c’è da dire che proprio in queste ore sono previste altre abbondanti piogge che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione. Dunque per Valencia sembra proprio non esserci tregua e a più di qualcuno verrà spontaneo chiedersi – nel bel mezzo di questo dramma che continua di ora in ora – «dove sia Dio». Non ci sarebbe nulla di strano, anzi è decisamente normale che simili interrogativi emergano proprio in queste fasi di dolore e di morte, quando ogni certezza sembra crollare, a maggior ragione per chi ha perso tutti i propri beni o addirittura un proprio caro.
Ebbene, una possibile risposta all’interrogativo su «dove sia Dio» ora a Valencia è emersa nelle scorse ore. Emersa letteralmente: dal fango. Sì, perché nel comune valenciano di Paiporta – lo stesso dove, al grido di «assassini, assassini», sono stati rabbiosamente contestati il re Felipe, la regina Letizia e il premier Pedro Sanchez – è stata travolta dal fango anche una chiesa: quella di San Jorge. Ed è proprio andando a vedere le condizioni di quel luogo di culto, anch’esso non risparmiato dall’alluvione, che dalle acque è emerso qualcosa che si può a buon diritto considerare un simbolo o, a suo modo, un piccolo segno.
Stiamo parlando di una immagine di Cristo recuperata dal fango. L’immagine, che è stata condivisa dalla diocesi, di questo ritrovamento appare particolarmente toccante, dato che il volto sofferente del Signore – completamente sporco -, è davvero suggestivo. Ed ha portato Padre Gustavo Riveiro, parroco di San Jorge a Paiporta, a dichiarare che quella immagine di Gesù «con il volto pieno di fango ci ricorda gli oltre cento defunti di Paiporta, il numero delle persone scomparse non ancora quantificabili, e le loro famiglie, che è la vera tragedia, quella delle persone che hanno perso la vita».
«Tutto il resto verrà recuperato quando e se possibile», ha inoltre aggiunto il sacerdote dopo essersi recato a La Torre e Castellar, altre due zone fortemente colpite dal disastro. Giova a questo punto ricordare anche le parole dell’Arcivescovo di Valencia, Mons. Enrique Benavent, che ha reso noto ancora tre giorni fa di come anche Papa Francesco lo avesse contattato «per interessarsi alla situazione che stiamo vivendo». L’immagine della statua della chiesa di San Jorge interamente coperta di fango, però, nel suo mutismo è però più eloquente d’ogni parola o dichiarazione che si possa fare su questa tragedia. Quel volto di Gesù, infatti – così simile a quello delle vittime che sono state travolte dalle acque, perdendo la vita -, riesce infatti, anche dal di là d’un piano meramente simbolico, a comunicare qualcosa di più di una vicinanza, vale a dire una presenza. La presenza di un Dio che, nel momento in cui ci si chiede con disperazione «dove sia» mentre siamo travolti dal dolore e dalla morte, ecco, è già lì, proprio accanto a noi. Pronto sia a condividere le nostre sofferenze, caricandosele sulle spalle come 2.000 anni or sono, sia a ricordarci – sempre con la Sua presenza -, che se si crede in Lui, per quanto sia tremenda una alluvione, dopo il fango verrà la Luce (Giuliano Guzzo, Il Timone).
Aggiornamento 7 novembre 2024
I media spagnoli hanno riferito che S.A.R. il Gran Maestro ha guidato una squadra di membri dell’Ordine Costantiniano impegnati nelle operazioni di sgombero dopo le inondazioni che hanno devastato Valencia.
Pedro di Borbone delle Due Sicilie si unisce ai volontari per pulire il fango dalle strade di Valencia. Il Duca di Calabria diventa un esempio per molti
Pedro di Borbone delle Due Sicilie ha contribuito a togliere il fango dalle strade di Valencia dopo la Dana. La città rimane sotto il fango e di fronte a questa situazione migliaia di volontari e residenti lavorano quotidianamente per pulire le zone colpite. Il Duca di Calabria si è unito alla causa, recandosi a Valencia per contribuire con il suo granello di sabbia. Indossando stivali di gomma, pantaloni beige e camicia bianca, Pedro di Borbone delle Due Sicilie si è unito ai volontari con l’obiettivo di ripulire la zona e facilitare il passaggio delle auto con cibo per le vittime e prodotti per la pulizia per lavorare nel disastro.
Lavanguardia.com, 6 novembre 2024 [QUI]
Pedro di Borbone delle Due Sicilie, a Valencia, rimuove il fango dopo l’alluvione della Dana
Il cugino di Don Felipe VI non ha esitato a recarsi per conto suo nelle zone colpite e ad aiutare i residenti come volontario
Larazon.es, 6 novembre 2024 [QUI]
Il Borbone che andò a Valencia a togliere il fango dopo la Dana
Pedro di Borbone delle Due Sicilie, cugino di Felipe VI, si è recato in incognito a Valencia per aiutare nei lavori di pulizia e nella distribuzione di prodotti di prima necessità.
Elmundo.es, 6 novembre 2024 [QUI]
Il Borbone che si è messo gli stivali e aiuta a togliere il fango a Valencia dopo la Dana
Uno dei cugini di Filippo VI, Pedro di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Calabria, si è recato a Valencia per aiutare i Valenciani in questi tempi difficili
Vanitatis.elconfidencial.com, 6 novembre 2024 [QUI]
Pedro di Borbone delle Due Sicilie, cugino di Felipe VI, tra i volontari di Valencia: la sua immagine macchiata di fango virale
Il Duca di Calabria si recò discretamente nelle zone colpite. Lì è stato riconosciuto da un cittadino.
Elespanol.es, 6 novembre 2024 [QUI]
Pedro di Borbone delle Due Sicilie, cugino di Felipe VI, tra i volontari per rimuovere il fango a Valencia
Il Duca di Calabria è uno delle migliaia di volontari che sono andati a dare una mano ai Valenciani dopo il passaggio della Dana.
Libertaddigital.com, 6 novembre 2024 [QUI]
Un cugino del re Felipe si mette gli stivali e si sporca di fango per aiutare le persone più colpite dalla Dana
Sempre più celebrità si uniscono come volontari per aiutare a ripulire il disastro causato dalla Dana.
Semana.es, 6 novembre 2024 [QUI]
Il membro della famiglia reale che aiuta le persone colpite da Dana. Un cugino del Re Felipe VI si è recato al punto zero della catastrofe a Valencia per collaborare alle attività di pulizia
Don Felipe VI e Doña Letizia non sono stati gli unici membri della famiglia reale spagnola ad essere comparsi al punto zero della catastrofe causata dalla Dana, lo ha fatto anche un cugino del Re. Senza troppo rumore, Pedro di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Calabria e Capo della Real Casa delle Due Sicilie, si è messo gli stivali e si è recato a Valencia per collaborare con i residenti colpiti. Come se fosse un volontario come tanti, Pedro di Borbone sta aiutando in questi giorni con diversi compiti: dalla rimozione del fango e dei detriti alla distribuzione di cibo e beni di prima necessità tra le vittime.
Elprogreso.es, 7 novembre 2024 [QUI]
Pedro di Borbone delle Due Sicilie, cugino del Re Felipe, fa volontariato a Valencia
Il Duca di Calabria e cugino del Re si è recato come volontario nelle zone colpite dalla Dana.
Bekia.es, 7 novembre 2024 [QUI]
Pedro di Borbone delle Due Sicilie è tra i volontari che aiutano le vittime della Dana
La visita dei Reali a Paiporta domenica scorsa, punto zero della catastrofica Dana nella Comunità Valenciana, è il grande argomento della settimana. Tuttavia, c’è stato un membro della famiglia reale che è passato inosservato tra i Valenciani. Si tratta di Pedro di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Calabria e cugino di Filippo VI, che occupa l’undicesimo posto nella linea di successione al trono e che si è trasferito nel territorio valenciano come volontario per contribuire alle opere umanitarie e di solidarietà che si stanno effettuando nelle zone più colpite dal forte temporale.
Ultimahora.es, 7 novembre 2024 [QUI]
Un cugino del re Felipe VI si mette gli stivali per aiutare le persone colpite dalla Dana: “Sta pulendo le strade”
Con discrezione, Pedro di Borbone delle Due Sicilie si è recato a Valencia per aiutare a pulire dal fango le strade e le case dei comuni colpiti.
Infobae.com, 7 novembre 2024 [QUI]
Solidarietà reale. Questo è Pedro di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Calabria e cugino di Filippo VI, al lavoro a favore delle vittime della Dana
Il cugino del monarca non ha esitato a recarsi a Valencia per collaborare con i residenti colpiti dalla catastrofe insieme a migliaia di altri volontari.
Mujerhoy.com, 7 novembre 2024 [QUI]
Chi è Pedro di Borbone delle Due Sicilie, volontario a Valencia dopo la Dana
Il cugino di Felipe VI, Pedro di Borbone delle Due Sicilie, ha voluto recarsi volontario nei comuni colpiti dalla Dana
Articulo24.es, 7 novembre 2024 [QUI]
Il Duca di Calabria, cugino del Re Felipe, si mette gli stivali per aiutare le persone colpite dalla Dana a Valencia
Pedro di Borbone delle Due Sicilie si è recato volontario nelle zone colpite dall’alluvione per collaborare con i residenti pulendo le strade.
Hola.com, 6 novembre 2024 [QUI]
Il Duca di Calabria, con stivali di gomma e coperto di fango a Valencia
Pedro di Borbone delle Due Sicilie, Capo della Real Casa delle Due Sicilie, Duca di Calabria e Conte di Caserta, si recò a Valencia per aiutare nei lavori di pulizia della città, mostrando il suo lato più solidale e lasciando un’immagine insolita, vestito con stivali di gomma e sporco di fango.
Eldebate.com, 6 novembre 2024 [QUI]
Pedro di Borbone delle Due Sicilie sorprende come volontario a Valencia dopo la Dana
Mentre Felipe e Letizia consolavano i cittadini di Paiporta, Pedro di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Calabria, aiutava nelle pulizie, dimostrando la solidarietà della famiglia Borbone.
Abc.es, 7 novembre 2024 [QUI]
L’Ordine Costantiniano si è mobilitato per aiutare le persone colpite dalla Dana
Considerata la grave situazione che si sta vivendo a Valencia a causa della Dana, l’Ordine Costantiniano si è mobilitato per aiutare le case di cura della zona colpita, tendendo la mano a coloro che ne hanno più bisogno in questi tempi difficili. Tutti i membri della Delegazione della Comunità Valenciana dell’Ordine Costantiniano, insieme ai loro volontari, stanno dedicando i loro sforzi per assistere le persone colpite da questa emergenza che hanno tanto bisogno di noi in questo momento.
Kissfm.es, 7 novembre 2924 [QUI]
Il cugino di Felipe VI, Pedro di Borbone delle Due Sicilie, si offre volontario per ripulire dopo la Dana
Pedro di Borbone delle Due Sicilie ha partecipato ai lavori di pulizia a Valencia. Il cugino di Filippo VI ha tolto il fango dalle strade.
Okdiario.com, 7 novembre 2024 [QUI]
Pedro di Borbone delle Sicilie tra i volontari nel quartiere La Torre
Il cugino del Re Filippo VI è venuto in forma anonima per aiutare a ripulire questo quartiere valenciano
La domenica scorsa si è svolta la visita movimentata delle autorità ufficiali nelle località valenciane colpite dalla Dana. Mentre Sua Maestà il Re Felipe VI, insieme alla Regina Letizia, visitava Paiporta, a pochi chilometri di distanza, il cugino di Felipe VI, Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie, approfittando del viaggio delle autorità nella città di Valencia di prima mattina, si è unito in forma anonima alla squadra di pulizia dell’OAM dei Parchi e Giardini del Comune di Valencia, coordinata sul campo dal suo Amministratore delegato, Ignacio Ballester.
Valenciacity.es, 7 novembre 2024 [QUI]
Chi è Pedro di Borbone delle Due Sicilie, il cugino di Felipe VI che collabora alla pulizia dopo la Dana
Dopo il passaggio del Re Felipe e della Regina Letizia a Valencia dopo la Dana, dove non sono mancati colpi, fango o insulti nei loro confronti, e del Presidente del Governo e nel Presidente della Comunità Valenciana, nessuno si aspettava che la Casa Reale tornasse a Valenza. Tuttavia, un altro Borbone si è recato nei comuni colpiti per contribuire ai lavori di pulizia, disinfezione e raccolta dei rifiuti nelle strade valenciane. Si tratta di Pedro di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Calabria, cugino di Filippo VI
Epe.es, 7 novembre 2024 [QUI]
Chi è Pedro di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Calabria e cugino del Re Filippo VI, andato a Valencia per aiutare dopo la Dana
Il cugino del monarca ha collaborato con i residenti colpiti dalla catastrofe insieme a migliaia di altri volontari.
20minutos.es, 8 novembre 2024 [QUI]
Pedro di Borbone delle Due Sicilie, come volontario a Valencia dopo la Dana
Il Duca di Calabria ha voluto dare una mano a pulire le strade, insieme ad altri volontari.
Elnortedecastilla.es, 8 novembre 2024 [QUI]
Incontra Pedro di Borbone delle Due Sicilie, cugino del Re Filippo che sta pulendo il fango a Valencia
Il Duca di Calabria si è recato a Valencia per contribuire alla bonifica dopo il disastro causato dalla Dana.
Pront.es, 8 novembre 2024 [QUI]
Aggiornamento 16 novembre 2024
Viene alla luce il grave scontro tra il Re e Sánchez sull’invio di militari a Valencia
Il Presidente del Governo si è arrabbiato con Filippo VI quando ha deciso di inviare la Guardia Reale nella zona del disastro, secondo il giornalista Miquel Giménez. La risposta del Re fu secca.
Il giornalista catalano Miquel Giménez ha rivelato un colloquio teso tra il Re e il Presidente del Governo a proposito dell’invio di militare nella zona colpita dalla Dana a Valencia nei primi istanti dopo la tragedia. Uno scambio di posizioni da cui Pedro Sánchez è uscito con la coda tra le gambe e Don Felipe vittorioso e rinforzato.
Questo scambio di opinioni è avvenuto, secondo Giménez nel programma Horizonte diretto e presentato da Iker Jiménez, in seguito ad una decisione personale del Re, annunciando dalla base aerea di Gando (Cañarías) il 31 ottobre due giorni dopo Dana, che ha inviato la Guardia Reale nella zona colpita per collaborare in quanto necessario.
In quel momento, Pedro Sánchez “si è arrabbiato dicendo; chi è lui a mandare soldati quando il Governo non lo ha fatto”, ha rivelato Giménez. Il Re non l’ha mandato a dire: “Il Generale degli Eserciti”, quindi, aggiunge il giornalista, “Sánchez deve incassare il colpo e deve iniziare a inviare soldati alla spicciolata”.
L’Esercito, in ritardo per decisione di Sánchez
Come ha spiegato Miquel Giménez, se l’Esercito è arrivato in ritardo e in numero insufficiente è stato proprio perché così ha deciso il governo di Pedro Sánchez e perché “un militare non può fare altro che ricevere ordini”.
La tesa conversazione tra il Re e Pedro Sánchez è avvenuta diversi giorni prima della storica visita a Paiporta in cui i due si sono visti, anche se per un tempo molto breve. Quel giorno, il 4 novembre, Sánchez fuggì dalla rabbia dei residenti, mentre il Re resisteva di fronte a coloro che gli urlavano contro (Agostino Diaz – ESdiario.com, 16 novembre 2024).