Ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica, il Cappellano Capo della Delegazione, Mons. Carlo Dell’Osso, Cappellano di Giustizia, concelebranti i Cappellani di Merito, Don Maurizio Modugno, Parroco della Chiesa di San Valentino ai Parioli, e Don Zlatko Brauchler, Addetto al Cerimoniale della Delegazione, e Padre François Kouao, della Costa D’Avorio.


Oltre al Delegato, Prof. Giuseppe Schlitzer, Cavaliere Gran Croce di Merito, e il Segretario Generale della Delegazione, Dott. Michele Cantarano, Cavaliere de Jure Sanguinis, Segretario Generale della Cancelleria della Real Commissione per l’Italia, erano presenti, tra gli altri: il Consigliere della Real Deputazione, S.A.S. il Principe Don Maurizio Gonzaga del Vodice di Vescovato, Cavaliere Gran Croce di Giustizia; il Consigliere della Real Commissione per l’Italia, Curatore della Basilica Magistrale di Santa Croce al Flaminio, Dott. Lorenzo De Notaristefani, Cavaliere Gran Croce di Giustizia; S.E. il Marchese Dott. Marco Leone di Cusano, Cavaliere di Giustizia, il Consulente di Diritto Canonico della Real Commissione per l’Italia, Nob. Avv. Alfonso Marini Dettina, Cavaliere Gran Croce de Jure Sanguinis con Placca d’Oro.

A seguire, presso la Cappella dei Santi Sposi, si è svolta una Conferenza su La monetazione costantiniana tenuta dal Postulante Dott. Paolo Bianchi, Membro del Consiglio di amministrazione di Unidata S.p.A. e della Società Dantesca Italiana. Appassionato di numismatica, è Socio sostenitore della Società Numismatica Italiana.


Il Relatore ha innanzitutto introdotto brevemente alla scienza della numismatica, per poi sinteticamente tratteggiare la figura dell’Imperatore Costantino il Grande, soffermandosi sulla famosa visione da questi avuta della Croce in cielo accompagnata dalla frase “In hoc signo vinces”.
Entrando poi nel vivo del tema della Conferenza, egli ha illustrato come le monete in circolazione nell’Impero romano fossero indici del passaggio da una visione pagana del mondo – simboleggiata dall’apposizione di Marte su una moneta all’inizio del regno costantiniano – ad una Cristiana, a seguito della conversione dell’Imperatore, testimoniata da monete più tarde nelle quali appaiono esplicitamente simboli Cristiani. Le monete, del resto, grazie alla loro ampia circolazione, si prestavano particolarmente bene alla diffusione di messaggi fondamentali presso la popolazione dell’Impero, ricoprendo il ruolo che oggigiorno hanno i mezzi di comunicazione di massa.

Il Relatore ha sottolineato, con dovizia di immagini esemplificative, come la predetta transizione non fosse avvenuta in modo repentino, ma graduale, poiché esistono delle monete che presentano caratteristiche miste. Ad esempio, Costantino utilizzò il culto del Sol Invictus come ponte fra le due religioni, vedendo il Sole come simbolo di Cristo, la “luce del mondo”.
Lo svolgimento della Relazione è stata arricchita da brani tratti dalla Divina Commedia, sapientemente impiegati per illustrare le monete più significative, legando così la numismatica alla letteratura.
Infine, il Relatore ha mostrato delle monete rare, nelle quali appariva il labaro costantiniano, con due soldati a guardia di esso, legando così la figura di Costantino e delle monete da lui fatte coniare all’Ordine Costantiniano che conosciamo oggi ed ai membri attuali.
Al conclusione della Conferenza si è tenuto un vin d’honneur.
Venti domande e risposte sul Giubileo Ordinario 2025, sul Pellegrinaggio Costantiniano Internazionale e sul solenne Pontificale in onore di San Giorgio Martire, nell’Anno Santo 2025 per i Cavalieri, le Dame, i Postulanti e gli Amici del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.