La celebrazione della Giornata Mondiale della Pace 2025 nella Serenissima Repubblica di San Marino

La Diocesi di San Marino-Montefeltro ha celebrato due solenni Sante Messe presiedute dal Vescovo, Mons. Domenico Beneventi, domenica 5 gennaio 2024 presso la cattedrale di San Leo e lunedì 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore, presso la basilica concattedrale di San Marino, dedicata al patrono della Città e dello Stato, in piazzale Domus Plebis. Con l’occasione, il Vescovo ha consegnato alle Autorità Politiche il Messaggio di Papa Francesco per la 58ª Giornata Mondiale della Pace dal tema Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace. Questa iniziativa significativa di riflessione e dialogo tra Chiesa e Istituzioni, promossa dall’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro diocesano, si inserisce nel più ampio contesto delle celebrazioni mondiali per la pace, particolarmente rilevanti nel difficile scenario internazionale attuale, richiamando tutti i fedeli e la comunità diocesana alla preghiera, alla condivisione e una profonda riflessione sul valore della pace e della riconciliazione.
Volantino

Al termine della celebrazione nella basilica del Santo Marino, il Vescovo Domenico Beneventi, con i rappresentanti dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro diocesano e della Caritas diocesana, unitamente al Rettore della basilica, Don Marco Mazzanti, ha effettuato la consegna alle Istituzioni sammarinesi del Messaggio del Santo Padre per la 58ª Giornata Mondiale della Pace.

Hanno ricevuto il Messaggio i Capi di Stato, LL.LL.EE. Francesca Civerchia e Dalibor Riccardi, Capitani Reggenti della Serenissima Repubblica di San Marino; l’On.le Marco Gatti, Segretario di Stato per le Finanze e Bilancio; i Capitani di Castello; gli On.li Membri del Consiglio Grande e Generale; i vertici rappresentanti delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine sammarinesi.

Mons. Beneventi ha consegnato il Messaggio altresi a S.E. Maria Alessandra Albertini, Dama di Merito con Placca d’Argento, Ambasciatore della Serenissima Repubblica di San Marino presso la Santa Sede; a S.E. Cesare Tabarrini, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, Ministro Plenipotenziario della Serenissima Repubblica di San Marino presso il Sovrano Militare Ordine di Malta, Delegato per la Serenissima Repubblica di San Marino del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio; e al Funzionario Vicario Oreste Rosati, Commissario aggiunto amministrativo all’Ambasciata d’Italia presso la Serenissima Repubblica di San Marino.

L’invito di Papa Francesco, fermo, a mettersi in ascolto, in concomitanza dell’inizio del Giubileo Ordinario 2025, per cogliere il “grido disperato di aiuto” che si leva da più parti della terra e che Dio non smette mai di ascoltare”. Il 2025 come occasione per “intraprendere diversi cambiamenti” e “per affrontare l’attuale condizione di ingiustizia e diseguaglianza”. Anche Mons. Beneventi esorta ad “osare l’umano come strada per salvare gli uomini”: “Rimetti a noi i nostri debiti, donaci la pace. C’è un condono, c’è un debito. Il debito è una questione veramente di ripagare, è un riscatto. Che cosa dobbiamo riscattare noi? Noi dobbiamo riscattare veramente la possibilità che il futuro non solo sia un futuro di pace, ma ci siano le condizioni di una convivenza pacifica che si può istruire e costruire innanzitutto educandoci al rispetto dell’altro”, spiega Mons. Beneventi.

Rimetti a noi i nostri debiti,
concedici la tua pace
Il Messaggio di Papa Francesco
per la 58ª Giornata Mondiale della Pace 2025

Per la Giornata Mondiale della Pace, che ricorre ogni 1° gennaio, il Santo Padre Francesco ha rivolto un Messaggio di auguri e di speranza ai Capi di Stato e di Governo, ai Responsabili delle Organizzazioni internazionali, ai Leader delle diverse religioni e ad ogni persona di buona volontà. Proprio la speranza, che caratterizza anche l’Anno Santo 2025, è il tema preponderante di questo 58° Messaggio, con cui Papa Francesco invita a guardare alle tante sfide che mettono a dura prova la sopravvivenza dell’umanità e del Creato, con il cuore colmo di speranza. Per fare ciò, è necessario affidarsi alla misericordia di Dio. Confessandoci a Lui come debitori, ci riscopriremo tutti figli del Padre, e quindi tutti fratelli, uniti sul sentiero della pace. Più concretamente, poi, Papa Francesco, raccomanda tre azioni che possano realmente segnare un cammino di pace: il condono del debito internazionale; l’abolizione della pena di morte; la costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame.

Lo spirito di servizio
alla base dell’impegno pubblico
Il Messaggio di fine anno 2024
dei Capitani Reggenti
della Serenissima Repubblica di San Marino
Francesca Civerchia e Dalibor Riccardi

Un messaggio che si rivolge a tutti, che si fa abbraccio nell’includere chi vive in patria a chi risiede all’estero, chi soggiorna o lavora a San Marino; che invita a guardare oltre e luci delle feste, per non dimenticare la delicatezza e la drammatica complessità dello scenario globale, nell’auspicio legato al realismo urgente di ritrovare la pace internazionale. La Reggenza ricorda l’idea di servizio che sta alla base dell’impegno pubblico e fa un appello significativo rinnova l’appello al Governo, e a tutte le forze politiche, economiche e sociali, affinché sia compiuto ogni sforzo per imprimere ulteriore impulso al rilancio economico e produttivo e per offrire nuove prospettive al lavoro ai cittadini e nuove risorse al Paese. “Riteniamo – che la nostra legislazione interna e le scelte politiche debbano essere sempre più indirizzate verso la famiglia, verso i giovani e le fasce più vulnerabili” proseguono LL.LL.EE. Francesca Civerchia e Dalibor Riccardi, nel messaggio in cui trova spazio l’orgoglio per l’impegno e la sensibilità dei sammarinesi e delle realtà solidaristiche, insieme all’esigenza di sostenere chi opera nel volontariato con una normativa che ne riconosca il valore. Nel mettere in fila le celebrazioni commemorative dell’anno che si sta concludendo, i Capitani Reggenti ricordano l’ultimazione del negoziato relativo all’Accordo di associazione con l’UE. A proposito di traguardi l’invito ad essere veramente comunità – come dimostrato nei momenti di maggiore difficoltà – per sostenersi, unire le risorse, trovare soluzioni comuni, “Se sapremo identificarci in una realtà statuale, la nostra, fatta anche di simboli nei quali riconoscersi, insieme saremo più forti e sapremo fare splendere e rendere onore alla storia di questa nostra amata Repubblica”.

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