Il primo profeta d’Israele, Elia (IX sec. a.C.), dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quella immagine tutti i mistici Cristiani e gli esegeti hanno sempre visto la Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo. Un gruppo di eremiti, Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, costruirono una cappella dedicata alla Vergine sul Monte Carmelo. I monaci Carmelitani fondarono, inoltre, dei monasteri in Occidente. Il 16 luglio 1251 la Vergine, circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Priore generale dell’Ordine, San Simone Stock, al quale diede lo scapolare col privilegio sabatino, ossia la promessa della salvezza dall’inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.




La Santa Messa prefestiva – celebrata all’esterno a causa del caldo e del numero di presenti – è stata presieduta da Mons. Umberto Gasparini, che nella sua omelia ha commentato il Vangelo della XV Domenica del Tempo Ordinario (Lc 10,25-37 – Chi è il mio prossimo?).
Uomini imperfetti e turbati dal peccato, da una parte, non siamo certi di ciò che è bene e giusto e, dall’altra, ci capita spesso di non essere pronti a fare il bene. È il motivo per cui Dio ci ha dato i comandamenti: essi ci indicano ciò che è giusto e fanno sentire a ognuno ciò che deve fare. È per questo che gli Ebrei dell’antica Alleanza avevano stabilito un sistema di più di cinquecento comandamenti e divieti, che doveva permettere loro di compiere in tutto la volontà di Dio, perché non avevano più una visione chiara di che cosa fosse assolutamente essenziale agli occhi di Dio e si perdevano nei dettagli. Per i dottori della legge, discutere di gerarchie e di comandamenti era spesso ben più importante delle istituzioni destinate a compiere veramente la volontà di Dio. È ciò che dimostra l’esempio del dottore della legge che cerca di rendere Gesù ridicolo: ponendogli una domanda in apparenza sincera, egli vuole provare che è un teologo dilettante. Ma Gesù non sta al gioco. Costringe il dottore della legge a dare da sé la risposta giusta e gli mostra allora qual è il prossimo che ciascuno deve amare come sé stesso: è quello che si trova in miseria ed è bisognoso del nostro aiuto. Si risparmia così ogni discussione saccente attorno al problema di sapere se qualcuno che non è ebreo, oppure è un ebreo peccatore, ha il diritto di aspettarsi il nostro aiuto. Egli va anche più lontano, mostrando che un Samaritano da disprezzare (agli occhi dei dottori della legge) è capace di fare del bene in modo naturale seguendo la voce del suo cuore, mentre due pii Ebrei si disinteressano in modo disdicevole. Non dimentichiamo che Gesù sottolinea ben due volte al dottore della legge: “Agisci seguendo il comandamento principale e meriterai la vita eterna!”.
Il Sacro Rito è stato concluso con il canto del Salve Regina, in onore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo.


Il servizio all’altare è stato prestato dal diacono permanente della cattedrale di Ascoli Piceno, Giuseppe Golia.


Le Letture (Prima lettura: Dt 30,10-14 – Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica. Salmo responsoriale: Sal 18 – I precetti del Signore fanno gioire il cuore. Seconda lettura: Col 1,15-20 – Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui) sono state lette dal Vice Delegato e Segretario Generale, Nob. Piergiovanni Cicconi Massi, Cavaliere de Jure Sanguinis, e dal Responsabile della Comunicazione e Referente per le Marche Sud, Costantino Brandozzi, Cavaliere di Merito.


L’incontro si è concluso con un buffet generosamente offerto dal Delegato e dalla gentilissima consorte, Nob. Orietta Olivetti Cicconi Massi, Dama de Jure Sanguinis.

Nella tenuta sorge la piccola chiesa del Carmine, che con le sue pertinenze viene oggi unanimemente considerata dagli storici locali come superstite testimonianza ed emblema delle antiche Ville Franche. Essa raccoglie le spoglie mortali dei defunti di Casa Salvatori-Cicconi Massi, ed è cara al contado circostante per le grazie ricevute per intercessione della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, molte delle quali sono ricordate attraverso i numerosi ex-voto presenti all’interno della chiesa.
