Il servizio mensa consiste nella preparazione e distribuzione di pasti caldi in vassoi monouso che le persone ritirano presso lo sportello delle cucine e portano a tavola nei posti già preparati con stoviglie anch’esse monouso. Oltre la distribuzione di pasti caldi in loco, per alcune famiglie vengono preparati dai volontari anche pasti da asporto. Essi sono confezionati con il relativo contenuto alimentare, proporzionato al numero dei componenti famigliari, in contenitori ed in borse personali sterilizzati dai volontari prima del loro riuso, che poi, appositamente preparate vengono consegnate agli interessati. Questo per un duplice scopo, permettere alle famiglie in difficoltà di avere un pasto caldo e di continuare comunque a vivere il momento particolare della mensa quotidiana conservando la loro intimità e unione familiare.
Le attività della Mensa iniziano ogni giorno alle ore 08.00 con la preparazione dei pasti, proseguendo con la distribuzione di pranzi d’asporto dalle ore 12.00. Questi vengono preparati in borse con contenitori familiari sterilizzati dai volontari prima del riutilizzo, garantendo così la massima igiene e sicurezza alimentare. Prosegue poi con il servizio ai tavoli dalle ore 12.00 alle 13.00 circa, con la distribuzione dei pasti caldi in contenitori, stoviglie e vassoi monouso, e termina con la pulizia completa dei locali. I volontari cercano così di garantire standard di igiene e sicurezza alimentare elevati, sottolineando l’importanza di questi valori nella carità. Nei giorni feriali è attivo anche il servizio docce per uomini e donne, con il cambio degli indumenti intimi e del vestiario.

I Cavalieri impegnati in questo servizio caritatevole sono stati Dott. Giuseppe Russo, Cavaliere di Merito, e l’Avv. Paolo Carbone, Cavaliere di Ufficio, i quali con spirito di Carità Cristiana hanno provveduto alla distribuzione di pasti caldi a tutti coloro che in questo periodo sono in difficoltà, con il supporto del Prof. Valerio Stefano Sacco, Cavaliere di Ufficio, che cura ed intrattiene i rapporti con la Caritas diocesana, il Parroco ed i volontari della Parrocchia di San Felice Vescovo e Martire, detta del Collegio.
La Mensa Fraterna “Locanda San Vincenzo de’ Paoli” si trova alle spalle della basilica cattedrale intitolata a Santa Maria Assunta in Cielo e ai Santi Felice e Paolino. Ogni giorno, dalle 08.00 alle 13.00, vengono distribuiti oltre 100 pasti per i bisognosi che vengono serviti a tavola o a ritirarli ai cancelli della mensa Il servizio è coordinato da Don Enrico Tuccillo, con il supporto dell’Amministratore Dott. Francesco Esposito, del Dott. Domenico Alfano, e del referente operativo Dott. Michele D’Urso. I Cavalieri Valerio Stefano Sacco e Dott. Giuseppe Russo curano i rapporti tra la Mensa, la Parrocchia di San Felice Vescovo e Martire (detta anche “del Collegio”, legata al collegio delle Suore Rocchettine) e il Referente del servizio, promuovendo un progetto che nutre non solo il corpo, ma anche la coesione sociale.
Essi hanno operato con dedizione, in particolare in questa giornata di festa a Nola dedicata alla ballata dei Gigli in onore di San Paolino, ispirati dalle parole del Vescovo Francesco Marino, pronunciate durante l’Omelia del Corpus Domini: «Quello che Gesù dice, “date voi loro da mangiare”, è rivolto a tutto il popolo. Noi amiamo San Paolino e, nel nome di Cristo, vogliamo anche noi dare da mangiare, servendo il bene della Chiesa e di tutti».
Nella ricorrenza della solennità dei Santi Pietro e Paolo, giorno dell’onomastico del Gran Maestro, S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone della Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa delle Due Sicilie, il Cav. Avv. Paolo Carbone, ha inteso festeggiare il suo onomastico prestando servizio verso i più bisognosi.
Alcuni cenni storici
La Parrocchia assunse la denominazione “del Collegio” in quanto la chiesa parrocchiale era annessa al Collegio e Convento delle Suore Rocchettine, Suore Canonichesse Lateranensi, fino alla sua soppressione avvenuta appena dopo l’Unità d’Italia, con la legge del 7 luglio 1866 di soppressione degli Ordini e delle Corporazioni religiose e la legge del 15 agosto 1867 che stabilì la liquidazione dell’Asse ecclesiastico, la soppressione di tutti i monasteri ed il relativo sequestro ed incameramento dei beni ecclesiastici annessi al demanio statale, provinciale o comunale, molti dei quali furono venduti. La Chiesa ed anche il Monastero rientrarono nel demanio comunale e fino all’inizio del secolo scorso erano un unico corpo architettonico. Nel 1913 il Comune di Nola decise di aprire l’attuale via Ciccone, alienando anche alcuni corpi di fabbrica e giardini sui quali sono stati costruiti nuovi fabbricati, dividendo così in due corpi di fabbrica separati la chiesa ed il convento. La chiesa ha mantenuto la sua funzione religiosa, il convento successivamente trasformato ed ampliato fu destinato ad accogliere le Scuole Elementari Statali, funzione che ancora attualmente svolge, sede del Secondo Circolo Didattico, intitolato a “Maria Sanseverino dei Principi di Bisignano”, fondatrice e benefattrice, moglie dell’undicesimo e ultimo Conte di Nola, Enrico Orsini, Conte dal 1509 al 1528. Morto il Conte senza prole, la Città di Nola, non più infeudata, nel 1528 ritornò al Demanio Regio.