Santa Messa e Conferenza su “Costantino e la visione della Croce” della Delegazione Lombardia in Milano

Giovedì 9 gennaio 2025 si è svolto l’incontro mensile della Delegazione della Lombardia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio presso la chiesa di Santa Maria presso San Satiro in Milano. Alla celebrazione della prima Santa Messa delegatizia, propiziatoria per l’intero anno giubilare 2025, Anno Santo della speranza, è seguita la programmata Conferenze sul tema Costantino e la visione della Croce, proseguendo il delicato dibattito, ampiamente sviluppato con le conferenze passate su la “svolta costantiniana”, relazionando questa volta sulla visione miracolosa della Croce che illuminò Costantino nel 312, prima della battaglia del Ponte Milvio. I racconti di questo evento hanno voluto consegnare i fatti storici concernenti la battaglia del 312, ma hanno voluto essere anche un’operazione di propaganda dell’Imperatore e della sua ideologia politico-religiosa. Si è trattato di un processo di sostituzione del culto del Sol Invictus con il culto di Cristo, che in sogno consegna a Costantino la Croce, trofeo di vittoria.
La Visione della Croce

La celebrazione della Santa Messa è stata presieduta alle ore 18.45 da S.E.R. Mons. Enrico dal Covolo, SDB, Vescovo titolare di Eraclea, Cappellano Gran Croce de Jure Sanguinis, alla presenza di Don Maurizio Ormas, Cappellano di Merito con Placca d’Argento e Don Mauro Viganò, Cappellano di Merito.

All’inizio del Sacro Rito, Mons. dal Covolo ha ricordato che questa era la prima Santa Messa dell’anno della Delegazione della Lombardia, e quindi propiziatoria per l’intero anno giubilare 2025, Anno Santo della speranza. Occorre quindi rifare nuovo l’amore per Gesù, bruciando ciò che è rimasto di brutto e colpevole dell’anno passato. Infine, Mons. dal Covolo ha ricordato che la grazia di Dio accompagna i credenti in questo.

La Liturgia della Parole della III Feria dopo l’Epifania secondo il Rito Ambrosiano: Prima Lettura dal Cantico dei Cantici (Ct 1, 2-3b. 4b. 15; 2, 2-3b. 16a; 8, 6a-c), Salmo Responsoriale dal Salmo 44 (45); Vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 28-29).

Nell sua omelia Mons. dal Covolo ha commentata le due Letture come bellissime.

La Prima Lettura è un inno all’amore tra lo sposo e la sposa, tra Gesù Cristo con la sua Chiesa e tutti i fedeli. Ciascun credente può gioire nel cuore per questo, perché ha Gesù Cristo.

Il brano del Vangelo presente Giovanni Battista che prepara la strada a Gesù. Ciascuno credente deve essere un precursore per tutte quelle persone che non credono ancora in Gesù Cristo. I credenti hanno la missione della testimonianza attraverso l’esempio della propria vita. Occorre preparare la strada al Signore che viene.

Sono stati ricordati i Cavalieri Costantiniani che sono venuti a mancare, in primis il compianto Presidente della Real Commissione per l’Italia, il Duca Don Diego de Vargas Machuca [QUI] e a conclusione della Santa Messa è stata recitata la Preghiera del Cavaliere Costantiniano.

A seguire, alle ore 20.00 il Promotore delle Attività Culturali della Delegazione, il Prof. Edoardo Teodoro Brioschi, Cavaliere Gran Croce di Merito, ha introdotto la Conferenza sul tema principale Costantino e la visione della Croce e ha presentato il Relatore, S.E.R. Mons. Enrico dal Covolo, Vescovo titolare di Eraclea, Cappellano Gran Croce de Jure Sanguinis.

Enrico dal Covolo è nato a Feltre (Belluno) il 5 ottobre 1950. Laureato in Lettere classiche nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha perfezionato i suoi studi nel Dipartimento di Scienze Religiose della stessa Università e nell’Istituto Patristico “Augustinianum” di Roma, conseguendo il dottorato in Teologia e Scienze Patristiche. Dal 1986 è stato docente di Letteratura cristiana antica greca, dal 1997 professore ordinario e dal 2010 professore emerito, nella Facoltà di Lettere cristiane e classiche (Pontificium Institutum Altioris Latinitatis) dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Dal 1993 al 2000 è stato Preside-Decano della stessa Facoltà di Lettere. Dal 2000 al 2003 è stato Vice Rettore dell’Università Salesiana, con un particolare incarico per le relazioni esterne, la cura dei Centri collegati e la rivista Salesianum. Il 30 giugno 2010 Benedetto XVI lo ha nominato Magnifico Rettore della Pontificia Università Lateranense, e il 15 settembre dello stesso anno lo ha elevato alla dignità episcopale, assegnandogli la sede titolare di Eraclea. Il 30 giugno 2014, Papa Francesco lo ha confermato Rettore della medesima Università ad alterum quadriennium. Come prevedono gli Statuti dell’Università, al termine del doppio mandato ha lasciato il servizio di Rettore e il 18 dicembre 2018 Papa Francesco lo ha nominato Assessore nel Pontificio Comitato di Scienze Storiche. È Presidente del Comitato Scientifico dell’Accademia Bonifaciana e Cattedratico dell’Accademia Ambrosiana.

In questo sesto appuntamento del Ciclo Costantiniano [*], Mons. dal Covolo ha relazionato sulla visione miracolosa della Croce che illuminò Costantino nel 312, prima della battaglia del Ponte Milvio.

Però, prima di trattare l’argomento, Mons. dal Covolo ha fatto una disgressione sul battesimo di Costantino, avvenuto probabilmente, sentendo prossima la morte, nei pressi di Nicomedia, durante la campagna militare contro i Persiani. Lo battezzò il Vescovo di Nicodemia, Eusebio, uno dei consiglieri dell’Imperatore. Costantino si spense, in seguito alla malattia, nella solennità di Pentecoste, il 22 maggio 337. Il Relatore ha segnalato un ottimo testo per approfondire la questione: Il battesimo di Costantino il Grande: storia di una scomoda eredità (Franz Steiner Verlag 2005, 177 pagine) di Marilena Almerise.

Tornando al tema della visione della Croce, il Relatore ha presentato le due fonti più importanti: Lattanzio De Mortibus persecutorum (44,5) e Eusebio Vita Constantini (1,28). I due racconti, che purtroppo non si possono armonizzare, si dividono soprattutto nei seguenti punti:

  • Lattanzio racconta di una monizione che Costantino avvertì nel sonno, Eusebio invece sa di un’apparizione miracolosa, cioè di una visione.
  • I segni descritti non sono gli stessi, Lattanzio descrive un monogramma in segno di croce e Eusebio sa dell’apparizione di una Croce al calar del sole che egli identifica in un labaro.

Il Relatore ha osservato che ciascuna delle fonti è integra e valida, nessuna di queste fonti ha una posizione di rilievo rispetto all’altra. I racconti vogliono consegnare i fatti storici concernenti la battaglia del 312 ma vogliono essere anche un’operazione di propaganda dell’Imperatore e della sua ideologia politico-religiosa. Si trattava di un processo di sostituzione del culto del Sol Invictus con il culto di Cristo, che in sogno consegna a Costantino la Croce, trofeo di vittoria.

Quindi, Mons. dal Covolo ha formulato le sue personali conclusioni:

  • Il labaro di Eusebio rappresenta il punto finale di questo sviluppo dell’ideologia politico-religiosa di Costantino e della sua corte.
  • Il racconto eusebiano risulta ampliato, rispetto a un nucleo saldamente documentato, che si rifece al precoce legame di Costantino con il monogramma della Croce.
  • La storicità di questa notizia è fuori discussione, mentre la veridicità di Costantino e di Eusebio rimane aperta a varie interpretazioni: com’è ovvio, molto dipende dalle precomprensioni degli storici.

Concludendo, Mons. dal Covolo ha segnalato due suoi testi, sempre su temi analoghi:

  • Pagani e Cristiani. Conflitto, Confronto, Dialogo. Le trasformazioni di un modello storiografico (Libreria Editrice Vaticana 2023, 402 pagine [QUI]) con Giulia Sfameni Gasparro.
    Al titolo di questo volume è sotteso il riferimento ad una specifica fase sul tema dei rapporti fra “pagani e Cristiani” nel mondo mediterraneo dei secoli I-V, sempre presente all’attenzione degli studiosi del mondo antico e scandagliato attualmente con tutti gli strumenti della ricerca storica e gli apporti di diverse discipline, tra cui preminente spesso quello della sociologia.
  • Semi del verbo nella storia. Percorsi biblici e patristici dal primo al quinto secolo (Edizioni Santa Croce 2021, 176 pagina [QUI]).
    Il cammino della ricerca scientifica comporta un dialogo aperto ad ogni confronto perché la gioia della verità possa essere sempre più il riflesso della luce di Dio, che risplende nell’intelligenza umana.
    L’espressione “veritatem inquirere” è un invito pressante a indagare nella ricerca della verità. Questo permette di conoscere più a fondo come si è espresso un autore o che cosa è racchiuso in una formula, segno – a sua volta – di una cultura e di una forma celebrativa del mistero Cristiano.
    Il volume invita a sollevare lo sguardo sui primi cinque secoli toccando due argomenti per ogni periodo e riservandone uno per il quinto. E mentre la Presentazione offre il quadro circa la ripresa della collana e il senso della ricerca, la Postfazione invita al confronto tra i contributi dell’Autore e l’ambito specificamente cultuale, con tutto ciò che tale ambito comporta. L’Indice dei Nomi denota un orizzonte molto ampio dei termini della ricerca, e insieme un’occasione per proseguire negli intenti focalizzati e in altri appena accennati.
    Nella Veritatis gaudium, Papa Francesco invita ad assumere una formazione accademica garantita da un «impegno generoso e convergente verso un radicale cambio di paradigma, anzi … verso una coraggiosa rivoluzione culturale». E questa potrà avvenire qualora si attivi «una vera ermeneutica evangelica per capire meglio la vita, il mondo, gli uomini». Si tratta in definitiva «non di una sintesi, ma di una atmosfera spirituale di ricerca e certezza basata sulle verità di ragione e di fede». Sono parole che invitano a continuare con coraggio e ampiezza di orizzonti culturali nell’impegno del “veritatem inquirere”.

La conferenza si è conclusa con i ringraziamenti personali e a nome dei partecipanti al Relatore da parte del Prof. Brioschi.

[*] Le conferenze passate su la “svolta costantiniana”, tenute da Mons. Enrico dal Covolo:

  • 28 marzo 2019 – Discussione sulla cosiddetta “svolta costantiniana”: cause ed effetti [QUI]
  • 16 gennaio 2020 – Cristiani e pagani dinanzi alla svolta costantiniana [QUI]
  • 12 gennaio 2022 – Pagani e Cristiani: conflitto, confronto, dialogo [QUI]
  • 11 gennaio 2024 – Approfondimenti conclusivi sulla cosiddetta “svolta costantiniana” [QUI]

Poi, Mons. Marco Maria Navoni, Cappellano de Jure Sanguinis, Prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, ha proseguito il delicato dibattito stante il suo diretto collegamento con la stessa denominazione dell’Ordine Costantiniano, offrendo l’occasione per approfondire ulteriormente questo tema complesso, alla luce dell’insegnamento di Sant’Ambrogio, il quale esalta il ruolo fondamentale della madre dell’Imperatore Costantino: è stata Sant’Elena a fare la svolta:

  • 30 maggio 2024 – La cosiddetta svolta Costantiniano secondo Sant’Ambrogio [QUI]

Venti domande e risposte sul Giubileo Ordinario 2025, sul Pellegrinaggio Costantiniano Internazionale e sul solenne Pontificale in onore di San Giorgio Martire, nell’Anno Santo 2025 per i Cavalieri, le Dame, i Postulanti e gli Amici del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

Foto di copertina: La Visione della Croce (dettaglio), un affresco di Giulio Romano, Giovanni Francesco Penni e Raffaellino del Colle, della scuola di Raffaello Sanzio, databile al 1520-1524 e situato nella Sala di Costantino, una delle Stanze Vaticane.

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