La memoria facoltativa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, dove un tempo il profeta Elia aveva ricondotto il popolo di Israele al culto del Dio vivente e si ritirarono poi degli eremiti in cerca di solitudine, istituendo un Ordine di vita contemplativa sotto il patrocinio della santa Madre di Dio – tradizionalmente molto importante per il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio – è la festa di quanti in qualsiasi modo sono uniti al Carmelo per riconoscere la Vergine Santissima quale dispensatrice di ogni grazia, via e aiuto nell’arduo cammino verso la salvezza.
Die 16 Julii. Decimo septimo Kalendas Augusti. Festum beatae Mariae Virginis de monte Carmelo [QUI]





I Cavalieri, le Dame, i famigliari e gli amici della Delegazione delle Marche e Romagna, raccogliendo l’invito, hanno partecipato alla Santa Messa proto-festiva in onore della Madonna del Carmine e di San Giorgio, patrono della Milizia Costantiniana. La Santa Messa è stata celebrata all’esterno a causa del caldo e del numero di partecipanti, officiata da Mons. Umberto Gasparini, che nell’omelia ha commentato il Vangelo della XVI Domenica del Tempo Ordinario (Mc 6,30-34 – Erano come pecore che non hanno pastore).



L’incontro, volto alla condivisione dei valori dell’Ordine Costantiniano ed a rafforzare i vincoli di amicizia, si è concluso con un buffet generosamente offerto dal Delegato e dalla sua gentilissima consorte, Dama Orietta Olivetti Cicconi Massi.

Il toponimo Ville Franche indica una porzione di territorio situata sul crinale collinare a circa 8 km dalla città di Senigallia, sulla zona destra del fiume Misa a ridosso del confine con la città di Ostra. Il nome è molto antico, di origine tardo romana, e compare sul catasto roveresco. Si riferisce all’esistenza di insediamenti agricoli posti in collina (Villae) che godettero speciali esenzioni o autonomie, dette “franche” appunto per le franchigie di cui beneficiavano.
In origine queste terre formavano tre Villae di grande estensione terriera poste sotto una duplice giurisdizione: amministrativa della città di Senigallia ed ecclesiastica della città di Ostra. I possedimenti terrieri che formavano queste Villae furono di proprietà di circa 122 proprietari terrieri della nobiltà locale. Con il passare dei secoli il territorio venne a modificarsi e ridursi: nell’800 la popolazione delle Villae ascendeva a sole 270-280 unità suddivise in 27 famiglie coloniche.
In questo territorio esisteva una torre, di cui oggi una via ne ricorda l’ubicazione, e nelle sue vicinanze una Pieve, probabilmente realizzata sopra i resti di un tempio romano. Intorno la metà del 700, sulle ceneri di questa Pieve la nobile famiglia Alfieri di Ostra fece edificare una piccola chiesa. In seguito questa proprietà passo alla nobile famiglia Ercolani e nella metà dell’800 venne acquisita dalla nobile famiglia Salvatori di Senigallia che la ampliò dedicandola alla Madonna del Carmine e facendola divenire il proprio sepolcro gentilizio. Artefice di ciò fu Natale Salvatori che fu Console del Regno delle Due Sicilie in Senigallia.
Sul finire dell’800 per estinzione della famiglia Salvatori, la chiesa e la proprietà passarono alla casata dei Conti Cicconi Massi, che ultimamente ha curato il restauro del complesso rustico comprendente l’antica casa padronale.
La piccola chiesa del Carmine con le sue pertinenze viene oggi unanimemente considerata dagli storici locali come superstite testimonianza ed emblema delle antiche Ville Franche. Essa raccoglie le spoglie mortali dei defunti di casa Salvatori-Cicconi Massi, ed è cara al contado circostante per le grazie ricevute per intercessione della Madonna del Carmine, molte delle quali sono ricordate attraverso i numerosi ex-voto presenti all’interno della chiesa.
