Seconda lezione del V Corso di Formazione Costantiniana. Storia dell’Ordine Costantiniano – Prima parte: Dalle origini ai Farnese

Giovedì 12 dicembre 2024 alle ore 18.30 si è tenuta la seconda lezione del V Corso di Formazione Costantiniana, organizzato dalla Delegazione di Roma e Città del Vaticano del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, sotto l'alto patrocinio della Real Commissione per l'Italia, coinvolgendo tutte le Delegazioni d'Italia. Il Corso, composto da quattro lezioni rinnovate ad ogni edizione, si propone di diffondere, sotto i vari profili disciplinari, la conoscenza dell'Ordine e delle sue finalità. La partecipazione è riservata in particolar modo ai Postulanti e ai neo-Cavalieri e Dame che ne faranno richiesta alla propria Delegazione di riferimento. Le lezioni si tengono in videoconferenza tramite la piattaforma Zoom e si svolgono in quattro giovedì, dalle ore 18.30 alle 19.30.
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Relatore della seconda lezione dal tema Storia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio – Prima parte: Dalle origini ai Farnese è stato Don Maurizio Modugno, Cappellano di Merito.

Don Modugno ha osservato, che non è possibile iniziare una breve storia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, senza partire dall’Imperatore romano che all’Ordine stesso ha dato nome: Costantino Magno. Di seguito riportiamo la sintesi della lezione.

Morto il padre Costanzo Cloro, Costantino fu acclamato Imperatore in Britannia, a York, nel 306 d.C. La stessa acclamazione Costantino la ebbe a Roma, dalla Guardia pretoriana, Marco Aurelio Valerio Massenzio. Dopo cinque anni di una vera guerra fredda fra i due Augusti, anni costellati di congiure, suicidi e omicidi di Stato, scoppia inevitabile una guerra sul campo fra i due. Costantino scende vittorioso dalla Britannia a Roma, Massenzio sottovaluta l’avversario e s’affida a maghi e indovini.

La battaglia finale, il 28 ottobre del 312, impegna un terreno di combattimento enorme, dalla zona a nord di Roma, ben oltre Saxa Rubra, fino a Ponte Milvio. I massenziani, mal guidati, intrappolati fra un terreno incerto e il fiume Tevere, presto in preda al panico, vengono sbaragliati e Massenzio stesso muore.

Dietro questa vittoria ci sono alcuni eventi singolari dei quali è protagonista lo stesso Costantino. Storici e biografi (Eusebio di Cesarea e Lattanzio) narrano che prima dello scontro finale, l’Imperatore ebbe due segni singolari: la visione in cielo di una sorta di scritta “En touto nika” (in questo vinci), quasi uno staurogramma cristologico; e un sogno in cui il Signore lo invitava a porre la croce Cristiana sugli scudi dei suoi soldati e a preparare un labaro (uno stendardo) con il chrismòn, ossia il simbolo grafico di Cristo stesso. Ciò fatto, vinta la battaglia e rientrato a Roma per il trionfo, Costantino (primo nella storia) non salirà al Campidoglio per compiere un sacrificio pagano.

Col tempo egli comincerà a battere una monetazione ove è raffigurato con il chrismòn sull’elmo o sulla corona e dove non manca il labaro con le caratteristiche dettategli in sogno.

Non è possibile dire se già con Costantino sia esistita una Guardia Imperiale espressamente incaricata di custodire il labaro e fiancheggiare personalmente l’Imperatore. Certo è che ormai i suoi generali hanno il titolo di Magister. E che, d’epoca di poco successiva, in un grande manuale dell’amministrazione imperiale, la Notitia Dignitatum, spicca un gruppo denominato Protectores domestici, incaricati di darsi cura del Labaro. Il loro praepositus avrà dignità di console e il titolo di clarissimus.

In capo a meno di un secolo, Papa Leone Magno, scrivendo all’Imperatore Marciano, parlerà di Milites Constantiniani, posti sotto la Regola di San Basilio.

Dal VI secolo la famiglia Comneno, poi Angelo Flavio Comneno, imperiale prima, poi d’altissima dignità alla corte di Bisanzio, comincia ad essere la referente assoluta d’una Milizia Costantiniana sulla cui esistenza non è in quest’epoca dubbio alcuno. Lo stesso Scisma d’Oriente del 1054 – nel quale gli Imperatori bizantini non vogliono più di tanto coinvolgersi, per mantenere alleanze indispensabili con l’Occidente – non comprometterà la Cattolicità (largamente intesa) della Milizia Costantiniana e la protezione della Chiesa di Roma su di essa. Tant’è che la grande Dieta di Costantinopoli del 1190, indetta da Isacco II, vedrà invitati i grandi regnanti Cristiani d’Europa (o i loro delegati) per la presentazione di una nuova edizione della Regola basiliana accompagnata dai primi Statuti.

La guerra civile bizantina e il pesante intervento dei Crociati nel 1204 (il celebre e sanguinario sacco di Costantinopoli), impediranno, fino al XV secolo, la produzione di documenti della Santa Sede relativi all’Ordine Costantiniano. Sarà solo dopo il Concilio di Firenze del 1439 (massimo tentativo di ricomposizione dello Scisma) che un atteggiamento di Roma verso l’Ordine è individuabile.

La caduta di Costantinopoli nel 1453 farà sì che la grande nobiltà bizantina sia in diaspora in Occidente e che la famiglia che deteneva il Gran Magistero dell’Ordine, appunto gli Angelo Flavio Comneno, si trasferisca prima a Durazzo, poi a Venezia. Qui, gli eredi diretti (salvo una breve cessione dell’Ordine ai Caracciolo di Avellino nel 1627) ne saranno i prestigiosi, ma non doviziosi detentori. Tanto che verso la fine del Seicento, Giovanni Andrea Angelo Comneno, senza figli e con sostanze sempre meno cospicue, cerchi di cedere l’Ordine prima a Leopoldo d’Asburgo, poi al Re di Polonia, poi al giovane Duca di Parma e Piacenza, Francesco Farnese, figlio di Ranuccio II e di Maria d’Este.

L’intelligente Duca Francesco Farnese, con l’acquisto dell’Ordine, vuole rilanciare un proprio rinnovato prestigio internazionale. Ponendo in vistosa evidenza una sua imperiale discendenza dai Comneno, egli porta a conclusione il passaggio, per di più approvato da Papa Innocenzo XII con la bolla Sincerae fidei.

Il Duca Francesco Farnese organizza per l’Ordine un vero e lussuoso restyling, con una fulgida visibilità e un’importante commissione, che ne redige i nuovi Statuti, poi editi nel 1705 (ma approvati da Roma un anno dopo con l’esclusione di tutta la parte storica).

Solo nel 1718, Papa Clemente XI con la Bolla Militantis Ecclesiae darà luogo al testo fondamentale della storia dell’Ordine. Essa concede a ciò la basilica di Santa Maria della Steccata in Parma e converte il ruolo del Primicerio di tal basilica in quello di Gran Priore dell’Ordine. E il primo ne è Oldrado Maria dei Marchesi Lampugnani.

Il Duca Francesco Farnese muore improvvisamente nel 1727 e gli succede il fratello Antonio, il cui Ducato e Gran Magistero sono ancor più brevi, perché anch’egli muore repentinamente nel 1731. La successione sarà assai complessa e vedrà passare il Gran Magistero, attraverso la sorella di costoro Elisabetta, al figlio di lei e di Filippo V di Spagna, ossia il futuro Duca e poi Re Carlo III. Dopo le case imperiali romane e bizantine, dopo gli Angelo Flavio Comeno, dopo i Farnese, ora l’Ordine passa e per sempre alla Casa dei Borbone di Spagna e quindi di Napoli.

Don Maurizio Modugno, nato a Roma nel 1950. Consegue la maturità classica e la Laurea in Giurisprudenza all’Università “La Sapienza” di Roma, con tesi in Storia del Diritto Italiano sul giurista e filosofo giansenista Jean Domat. Praticante procuratore legale. Nel 1978 vince il concorso a funzionario direttivo del Ministero per i Beni Culturali ed entra alla Discoteca di Stato, attuale Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, come responsabile del Settore Musica Classica. Consegue quindi il Diploma della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione con indirizzo “Beni Culturali”. Per il Ministero Beni Culturali-Discoteca di Stato organizza sette edizioni della Settimana per i Beni Musicali, mostre, concerti, conferenze e cura pubblicazioni discografiche e a stampa. Nel 1986 passa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, dove dirige il settore Premi e Riconoscimenti culturali e curando anche pubblicazioni e mostre. È stato Segretario dei comitati per il Centenario di O. Respighi, per le celebrazioni italiane della Rivoluzione francese, per la Cultura ai Mondiali ’90, per il Centenario del Cinema. Membro della Società Italiana di Musicologia e dell’Associazione Nazionale Critici Musicali. Ha fatto parte del consiglio direttivo dell’Agimus e dell’Aram. Ha ricevuto per due volte il Premio alla Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Vocazione adulta, nel 1996 si iscrive all’Istituto di Scienze Religiose all’Apollinare del Pontificio Ateneo della Santa Croce. Nel 2000 entra nel Pontificio Seminario Romano Maggiore e frequenta la Facoltà di Teologia presso la Pontificia Università Lateranense, ove consegue il Baccellierato in Filosofia e quello in Sacra Teologia “summa cum laude”. È oblato secolare benedettino olivetano. Il 15 maggio 2005 è stato ordinato sacerdote per la Diocesi di Roma da Papa Benedetto XVI e nominato vicario parrocchiale nella Parrocchia di San Roberto Bellarmino. È Vice Cappellano della Luiss e padre spirituale dell’Unione Commercialisti ed Economisti Cattolici. Dal 1° settembre 2012 è Parroco di San Valentino presbitero e martire al Villaggio Olimpico di Roma.
Ha costantemente svolto l’attività di storico della musica e critico musicale. Suoi contributi sono presenti in volumi di autori vari e suoi articoli figurano nelle maggiori riviste musicali, iniziando sulla Rivista dell’Agimus nel 1968 e collaborando poi ininterrottamente alle principali riviste del settore classico. Come scrittore, storico e critico musicale ha pubblicato diversi libri, tra cui ricordiamo Ottorino Respighi, la discografia, Jules Massenet, Boris Christoff, Thomas Schippers, Ritorno a Bagdad, Il vitello rampante [QUI] e Il Gran Maestro [QUI].

Prossime lezioni

16 gennaio 2025

Persona e bene comune. Una prospettiva antropologica
Prof.ssa Cinzia Rossi
Tesoriera Fondazione Communia [QUI]

20 febbraio 2025

Il sistema giuridico vaticano e i reati economico-finanziari
Avv. Anita Titomanlio
Responsabile Ufficio legale dell’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria della Santa Sede (ASIF) [QUI]

Coordinamento

Il Corso è coordinato dal Prof. Enzo Cantarano, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, Referente per la Formazione Costantiniana della Delegazione di Roma e Città del Vaticano, e Curatore della Redazione e Produzione audio del Servizio Podcast dell’Ufficio Stampa della Real Commissione per l’Italia [QUI].

Iscrizione

Per le iscrizioni, coloro che sono interessati a seguire il Corso di Formazione Costantiniana sono pregati di contattare – almeno una settimana prima dell’inizio di ogni lezione – la Segreteria Generale della propria Delegazione di riferimento, che comunicherà i nominativi alla Segreteria Generale della Delegazione di Roma e Città del Vaticano.

Attestato

Verrà rilasciato un attestato di partecipazione a coloro che avranno partecipato a tutte e quattro le lezioni.

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