

I Cavalieri, le Dame e i Postulanti della Sezione di Caltanissetta, coadiuvati dai confratelli della contermine Sezione di Agrigento, guidati dal Responsabile della Sezione, Prof. Alberto Maira, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, per l’occasione hanno ideato un menù con un primo piatto preparato seconda una ricetta tipicamente siciliano e laborioso nella sua esecuzione: gli anelletti al ragù di pomodoro e salsiccia. Il secondo piatto era composto da fettine di pollo impanate, insalata e pane. Come dolce sono stati serviti il panettone e il pandoro. Le pietanze sono risultate graditissime ai commensali intervenuti, che hanno ringraziato con un sentito applauso. Ringraziamenti ai partecipanti per l’ottima riuscita dell’evento sono pervenuti dal Delegato, il Nob. Prof. Salvatore Bordonali, Cavaliere Gran Croce di Giustizia.



La celebrazione della solenne Santa Messa prefestiva presso la chiesa di Santa Croce è stata presieduta dal Parroco di Santa Croce Don Piero Riggi, con l’animazione liturgica a cura del coro parrocchiale.

La Santa Croce è una delle parrocchie assistite dalla Sezione di Caltanissetta. Nella sua omelia, Don Riggi ha ringraziato i Cavalieri, le Dame, i Postulanti, i congiunti e gli amici dell’Ordine Costantiniano, in sintesi: «Ringrazio vivamente il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, che aiuta i senza tetto ospiti del nostro Centro di accoglienza. I Cavalieri di San Giorgio promuovono azioni spirituali, culturali, umanitarie e caritative in conformità con i principi cristiani, che conseguono grazie alla loro intensa attività in favore dei più deboli».

Al termine della Santa Messa è stato letto il messaggio inviato dal Delegato: «Anzitutto un grazie a Don Riggi, che ci ospita con le nostre insegne in questa chiesa dedicata alla Santa Croce, ribadendo che l’Ordine Costantiniano si sta impegnando sempre di più per fornire un aiuto ai bisognosi residenti nelle Province di competenza della Delegazione della Sicilia Occidentale. Un grazie a tutti voi per il vostro impegno in favore dei più deboli».

Dopo la Santa Messa i partecipanti si sono incontrati per un sobrio rinfresco.

La chiesa di Santa Croce
La chiesa e l’ex monastero di Santa Croce sono un complesso religioso di Caltanissetta, ubicato nel quartiere detto della Badia. Il luogo in cui sorge l’attuale complesso era occupato dalla chiesa dedicata a Santa Maria della Neve, accanto alla quale, nel 1531, fu costruito un monastero per volontà del Conte Antonio Moncada. Nel 1590 il complesso fu dedicato alla Santa Croce in onore di una reliquia donata dalla Contessa Moncada. Subì dei rimaneggiamenti nel XVII secolo, che riguardarono l’ingrandimento della chiesa e del monastero, la realizzazione di un nuovo giardino e l’ampliamento del terrazzo.
Nel 1660 fu donato al monastero un masso spaccato a metà, rinvenuto da un contadino nelle campagne poco distanti, all’interno del quale è visibile l’immagine del Cristo in croce. Dopo l’improvvisa guarigione di una monaca paralizzata, una commissione istituita dal Vescovo di Girgenti (l’attuale Agrigento), ne accertò il carattere miracoloso e ne autorizzò la venerazione, proclamando giorno di festa il 25 settembre, data del ritrovamento.
Il monastero continuò ad essere abitato dalle suore benedettine anche a seguito della soppressione deli ordini religiosi sancita dopo l’unità d’Italia, ma nel 1908 le suore lasciarono la città. Nel 1912 l’ala nord del monastero fu adibita a scuola elementare femminile e durante la Prima Guerra Mondiale fu requisito. Nel 1924 la chiesa venne elevata a parrocchia dal Vescovo Monsignor Giovanni Iacono. Nel 1967, con la costruzione della via Medaglie d’Oro, fu demolito parte del monastero insieme ai resti della porta della Badia, già gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943. La facciata della chiesa è ornata da un campanile a vela e il portale è sormontato da un timpano curvo spezzato. L’interno ha un’unica navata con altari laterali; le pareti e la volta sono ricoperti da stucchi a due colori, fanno da corona ad un quadro del pittore siciliano Tommaso Pollace che ritrae San Michele Arcangelo e un prezioso tabernacolo d’argento.