Si è svolto l’incontro prenatalizio della Delegazione Tuscia e Sabina presso il complesso conventuale agostiniano della Santissima Trinità in Viterbo

In ossequio di una bella tradizione, il 1° dicembre 2024, nella prima domenica del mese di dicembre, che quest’anno coincide con la Prima Domenica di Avvento, ha avuto luogo l’incontro prenatalizio della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, presso il complesso conventuale agostiniano della Santissima Trinità in Viterbo, centro spirituale dei Cavalieri della Tuscia e Sabina a motivo della loro viva devozione verso la Madonna Liberatrice qui venerata. Come previsto dal programma dell’incontro è stato svolto un ritiro spirituale, la celebrazione della Santa Messa in comunione con la Comunità parrocchiale della Santissima Trinità e un’agape conviviale con lo scambio degli auguri natalizi e la raccolta di un generoso donativo in favore del Movimento per la Vita di Viterbo.
Foto di gruppo

Alle ore 10.00 presso la Sala Mendel del Convento della Santissima Trinità, introdotto dal Delegato per la Tuscia e Sabina Nob. Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere di Gran Croce Jure Sanguinis con Placca d’Oro, il Vescovo emerito di Viterbo, Mons. Lino Fumagalli, Cappellano Gran Croce di Merito, ha presenziato un ritiro spirituale nell’ottica di una adeguata preparazione all’Anno Giubilare Ordinario dell’anno 2025, ormai alle porte.

In questa sala intitolata a Gregor Johann Mendel (Hynčice, 20 luglio 1822–Brno, 6 gennaio 1884) – biologo, matematico e abate Agostiniano Ceco di lingua tedesca, considerato il precursore della moderna genetica, per le sue osservazioni sui caratteri ereditari – nell’anno 1984 fu inaugura l’Aula Magna dell’Università della Tuscia, il 27 maggio da Papa Giovanni Paolo II ed il 30 novembre alla presenza del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, vi si svolse la solenne cerimonia di apertura dell’anno accademico 1984-85, quinto dalla fondazione dell’università. In questa sala, il 16 settembre 2009 fu inaugurato il Centro Universitario Culturale Romeno di Viterbo, alla presenza dei Rettori dell’Unione delle Università di Cluj.

Partendo da Spes non confundit (La speranza non delude), la Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025 di Papa Francesco [testo integrale QUI e sintesi QUI], Mons. Fumagalli ha ricordato, che il Giubileo non è nuovo nella storia della Chiesa, evocando brevemente i Giubilei Ebraici e Cattolici. Quindi, ha approfondito il significato del Giubileo, o Anno Santo, che rappresenta un periodo di profonda significazione spirituale, strettamente correlato al concetto di indulgenza plenaria. Questa tradizione, radicata nella fede Cattolica, offre ai fedeli l’opportunità unica di ricevere una remissione totale delle pene inflitte per i peccati già confessati e perdonati. Ciò significa che la persona che desidera ottenere un’indulgenza deve prima confessare i propri peccati e ricevere il sacramento della penitenza, ricevere l’assoluzione sacramentale, pregare per l’intenzione del Papa e compiere un’opera di pietà, di penitenza o di culto. Con l’indulgenza ci si libera delle conseguenze del peccato, che altrimenti andrebbero scontate in Purgatorio. L’indulgenza va anche contro le cattive abitudini lasciate dai peccati, con il distacco intimo profondo di ogni peccato.

L’indulgenza plenaria, durante l’Anno Santo, si ottiene attraverso atti di fede, preghiera, penitenza, e opere di carità, dimostrando così un sincero pentimento e un impegno nel rinnovamento spirituale. Il pellegrinaggio a luoghi sacri designati, le quattro basiliche maggiori papali, e l’attraversamento della Porta Santa di esse, aperta solo durante questi anni, simbolizzano il passaggio dalla peccaminosità alla grazia divina. In essenza, il Giubileo sottolinea la misericordia infinita di Dio e il desiderio della Chiesa di guidare i fedeli verso una più profonda conversione del cuore e la riconciliazione con Dio, sfruttando il potente mezzo dell’indulgenza plenaria.

Successivamente, nella sua meditazione Mons. Fumagalli ha elaborato sul tema specifico del Giubileo Ordinario 2025, La speranza non delude, e i punti cardini evocati dal Papa nella sua Bolla di indizione. In particolare si è fermato sul punto della pace: «Il primo segno di speranza si traduca in pace per il mondo, che ancora una volta si trova immerso nella tragedia della guerra… L’esigenza della pace interpella tutti e impone di perseguire progetti concreti. Non venga a mancare l’impegno della diplomazia per costruire con coraggio e creatività spazi di trattativa finalizzati a una pace duratura» (Spes non confundit, 8). Tenendo presente la minaccia di una Terza Guerra Mondiale (che sarebbe anche l’ultima) viene la domanda: dove è speranza? Al riguardo, Mons. Fumagalli ha ricordato le ultime parole del Signore agli apostoli: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20b). Il fondamento della nostra speranza è che niente ci separa dall’amore di Dio. Evocando l’implosione culturale, sociale e civile spaventosa dei tempi che viviamo, Mons. Fumagalli ha osservato che non ci sarà mai pace per il mondo, se nostro atteggiamento personale è violento.

A seguire, Mons. Fumagalli ha presieduto alle ore 11.30 nella chiesa della Santissima Trinità-Santuario cittadino di Maria Santissima Liberatrice, celeste patrona della Delegazione della Tuscia e Sabina e protettrice della Città dei Papi, la solenne Santa Messa della Prima Domenica di Avvento, concelebranti il Parroco della Santissima Trinità, Padre Giuseppe Cacciotti, O.S.A.; il Primo Cappellano Vicario della Delegazione e Referente per la Diocesi di Rieti, Prof. Don Stefano Sivilla Clary, Cappellano di Merito con Placca d’Argento; e i Cappellani di Merito, Prof. Don Paolo Di Luigi e Don Stefano Trio, C.PP.S.

All’inizio del Sacro Rito, una ragazza della Comunità della Santissima Trinità ha annunciato l’accensione della “Candela del Profeta”, la prima candela della Corona di Avvento parrocchiale: «Accendiamo la prima luce di questa corona. Il nome che diamo a questa candela è Candela del Profeta, che ci apre alla speranza. Un profeta di nome Isaia che ci fa compagnia nelle Domeniche di Avvento e Natale, invoca la venuta di Dio in mezzo al suo popolo. Oggi Isaia invoca per tutti noi il Signore e dice: “Ritorna Signore, per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti”. Isaia, profeta della speranza ci invita a guardare alla luce che viene. Non scoraggiamoci! Presto sarà in mezzo a noi Cristo Signore». Quindi, assistito da Padre Cacciotti, Mons. Fumagalli ha acceso la Candela del Profeta.

L’animazione liturgica è stata curata dal coro parrocchiale della Santissima Trinità, diretto dal Maestro Stefano Libertucci, con all’organo il Maestro Filippo Antognielli.

La Prima Lettura (Ger 33,14-16 – Farò germogliare per Davide un germoglio giusto), il Salmo Responsoriale (Sal 24 – A te, Signore, innalzo l’anima mia, in te confido) e la Seconda Lettura (1Ts 3,12-4,2 – Il Signore renda saldi i vostri cuori al momento della venuta di Cristo) sono stati recitati dal Segretario Generale di Delegazione, Dott. Alessio Lamoratta, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento; e dai Cavalieri di Merito Stefano Piacenti e Roberto Colangelo. Il Vangelo (Lc 21,25-28.34-36 – La vostra liberazione è vicina) è stato proclamato dal Parroco Padre Giuseppe Cacciotti, O.S.A.

Nella Liturgia della Parola, la Chiesa propone per la Prima Domenica di Avvento un brano dal Vangelo secondo Luca. Il Vangelo di Luca è indirizzato ai Cristiani della sua epoca ma anche a quelli di tutti i tempi, che devono vivere nella fede del Signore in mezzo al mondo. Sono parole di consolazione e di speranza, di fronte alle tribolazioni e alle tristezze della vita. Gli stessi avvenimenti che disorientano gli uomini saranno per i Cristiani il segno che l’ora della salvezza si avvicina. Dietro tutte le peripezie, per quanto dolorose possano essere, essi potranno scoprire il Signore che annuncia la sua venuta, la sua redenzione, e l’inizio di una nuova era. La venuta del Signore non è considerata come una cosa vicina nel tempo. I Cristiani devono pensare che la storia duri a lungo, fino alla creazione definitiva del Regno di Dio. È necessario dunque che essi abbiano un’attitudine paziente di fronte alle avversità, e perseverante nel cammino che li conduce alla vita piena. Così, il vangelo mette in guardia contro il pericolo di rilassarsi nel quotidiano. Bisogna restare vigili, in preghiera, e chiedere forza, perché ogni affanno terreno smussa i cuori, distrae il pensiero e impedisce di vivere, senza angoscia né sorpresa, l’attesa gioiosa del Signore che è misericordia e vita nuova.

All’inizio della sua omelia, Mons. Fumagalli ha salutato la comunità parrocchiale della Santissima Trinità e gli oltre cinquanta Cavalieri Costantiniani presenti, esortandoli in questa Prima Domenica di Avvento ad impegnarsi sempre meglio nel loro cammino di perfezione cristiana, lodandoli anche per l’attività svolta in favore dei fratelli più bisognosi.

Mons. Fumagalli ha osservato che “vegliate e pregate” sono le parole dell’Avvento per prepararsi svegli e attenti all’incontro con il Signore. Evocando le parole dell’Apocalisse Apocalisse (3,20): «Ecco, io sto alla porta e busso; se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con me», ha evidenziato che la maniglia per aprire la porta a chi sta alla porta e bussa, l’abbiamo in mano noi. Preghiamo il Signore, ha esorto Mons. Fumagalli, di avere speranza. L’attesa deve concretizzarsi nella solidarietà con i nostri fratelli e soprattutto coloro che sono nel bisogno. Facendo riferimento alla sua meditazione del ritiro spirituale, Mons. Fumagalli ha osservato che il male più grande non è l’odio, ma l’indifferenza per gli altri. Il Signore incontriamo in chi è nella sofferenza. Al termine della nostra vita saremo giudicati sull’amore. Quindi in questo Tempo di Avvento prepariamo la valigia per l’incontro con il Signore. Nella valigia mettiamo le opere buone e così l’incontro finale con il Signore sarà un incontro di gioia per tutta l’eternità, a cui ci prepariamo in attesa con la preghiera e con le opere di carità Cristiana.

La Preghiera dei fedeli è stata recitata da una parrocchiana della Santissima Trinità.

Al termine del Sacro Rito, il Delegato Avv. Roberto Saccarello ha recitato la Preghiera del Cavaliere Costantiniano.

Infine, è stato cantato il Salve Regina davanti all’immagine miracolosa della Madonna Liberatrice.

Terminato il Sacro Rito, dopo la foto-ricordo di prammatica nel presbiterio con Mons. Fumagalli, i Cavalieri, le Dame e i Postulanti si sono raccolti per una breve assemblea nell’antico coro conventuale degli Agostiniani. Il Delegato Avv. Roberto Saccarello ha rivolto un fervido saluto ai rappresentanti della Real Commissione per l’Italia che hanno presenziato, il Coordinatore per il Centro Italia, S.E. l’Ambasciatore Alfredo Bastianelli, Gentiluomo di Sua Santità, Cavaliere Gran Croce de Jure Sanguinis con Placca d’Oro e il Responsabile della Comunicazione della Real Commissione, Comm. Vik van Brantegem, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento. Quindi, il Delegato ha sottolineato come la Delegazione della Tuscia e Sabina, pur non abbracciando un grande territorio, si distingue per la sua capillare presenza nelle sei diocesi e quattro province, mantenendo buoni rapporti con i Vescovi e con le Autorità civiche. Il Delegato ha pure rilevato come nel Tempo di Avvento i Cavalieri e le Dame abbiano programmato delle attività caritatevoli e assistenziali talché in occasione del Santo Natale possano essere distribuiti aiuti in favore delle famiglie bisognose e dei monasteri di clausura in gravi difficoltà economiche.

L’Ambasciatore Bastianelli, preso la parola su invito del Delegato, portando i saluti di parte del Presidente della Real Commissione per l’Italia, S.E. il Principe Don Flavio Borghese, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, ha manifestato vivo apprezzamento per l’attività della Delegazione della Tuscia e Sabina.

Infine, è stata recitata la preghiera di protezione a San Michele Arcangelo di Papa Leone XIII (che era inserita insieme alle Preci leonine, che furono recitate al termine delle Messe non cantate fino al 26 settembre 1964), stampata a cura della Delegazione della Tuscia e Sabina, affinché protegga la Chiesa e la società tutta dagli attacchi del Principe delle Tenebre:

«San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; sii Tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, Te ne preghiamo supplichevoli! E Tu, o Principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. Amen».

Quindi, è stata recitata l’Invocazione: «San Michele Arcangelo, con la Tua luce illuminaci, con le Tue ali proteggici; con la Tua spada difendici, con la Tua potenza rafforzaci, con il Tuo amore infiammaci!»

Un pensiero orante è stato rivolto pure ai Confratelli e Consorelle assenti a motivo della malattia e di difficoltà familiari.

Poi, raggiunti la splendida Sala del Cenacolo presso il Chiostro rinascimentale del complesso conventuale agostiniano della Santissima Trinità, si è svolta la riunione conviviale, essendo ospite d’onore Mons. Lino Fumagalli, Vescovo emerito di Viterbo, che ha impartito la benedizione della mensa.

Al termine di questa giornata Costantiniana splendida e gioiosa, nonostante la gelida tramontana che si faceva sentire nel transito dalla Sala Mendel alla Sala del Cenacolo, attraversando il Chiostro degli Agostiniani, il Delegato per la Tuscia e Sabina ha manifestato la più viva gratitudine a quanti hanno organizzato e hanno partecipato all’incontro prenatalizia. Con lo scambio degli auguri, i Cavalieri, le Dame, i Postulanti ed i loro familiari, hanno provveduto a consegnare al Delegato un generoso donativo di solidarietà in occasione delle festività natalizie, che sarà destinato, come da tradizione, al Movimento per la Vita, molto attivo nella Diocesi di Viterbo.

Il servizio fotografico è del Cav. Gennaro Vernillo, della Delegazione della Tuscia e Sabina, fotografo dell’Ufficio Stampa della Real Commissione per l’Italia.


Venti domande e risposte sul Giubileo Ordinario 2025, sul Pellegrinaggio Costantiniano Internazionale e sul solenne Pontificale in onore di San Giorgio Martire, nell’Anno Santo 2025 per i Cavalieri, le Dame, i Postulanti e gli Amici del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

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