La commemorazione in onore di S.M. il Re Francesco I di Borbone e del Soldato Napolitano è un evento ricorrente e tra i più significativi del calendario annuale della Guardia d’Onore alle Reali Tombe dei Sovrani Borbone. Questa celebrazione sottolinea l’importanza e la memoria dei Reali di Borbone delle Due Sicilie e di coloro che hanno dedicato la loro vita al servizio della Patria e del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Non sono molti i fenomeni umani, che hanno passato indenni il vaglio del tempo e dello spazio e sono pervenuti a noi quasi immutati. Le celebrazioni Costantiniane vogliono essere un piccolo contributo volto a chiarire come le nostre gloriose tradizioni e il carisma della Cavalleria Cristiano, abbiano – ancora oggi – un significato ed un valore nella declinazione in senso Cristiano del potere come servizio, a seguito della testimonianza di San Giorgio, patrono dell’Ordine Costantiniano, secondo la Regola di San Basilio.
Alla solenne Celebrazione Eucaristica hanno presenziato delle qualificate rappresentanze della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e della Guardia d’Onore alle Reali Tombe dei Sovrani Borbone.
A guidare la rappresentanza della Delegazione di Napoli e Campania, in vece del Delegato, Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana, Cavaliere di Giustizia, assente per motivi istituzionali, i Consiglieri di Delegazione Antonio Masselli, Cavaliere de Jure Sanguinis, Segretario Generale ad interim, e Antonio De Stefano, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, Responsabile della Comunicazione ad interim.
Hanno partecipato in rappresentanza della Real Commissione per l’Italia, il Luogotenente per l’Italia Meridionale Peninsulare, S.E. il Marchese Don Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, Comandante Generale della Guardia d’Onore alle Reali Tombe dei Sovrani Borbone, e il Vice-Presidente della Commissione Araldica, S.E. il Duca Don Landolfo Ambrogio Caracciolo di Melissano, Principe di Melissano e di Scanno, Cavalieri Gran Croce di Giustizia.
Inoltre hanno partecipato il Cavaliere di Giustizia Alfredo Buoninconti, Barone di Santa Maria Jacobi, Delegato della Campania del Real Circolo Francesco II di Borbone; i Cavalieri de Jure Sanguinis Luigi Andreozzi*, Pietro Funaro*, Giuseppe Maio Orsini, Giovanni Carlo Parente Zamparelli e Giovanni Samo*; i Cavalieri di Merito con Placca d’Argento Ettore Corrado Araimo, Gesualdo Marotta e Stefano D’Ambrosio; i Cavalieri di Merito Maurizio Barbato*, Maurizio Bava Gagliardi, Antonio Caputo, Luigi Cerciello, Carlo Iavazzo, Valerio Massimo Miletti, Roberto Russo, Umberto Schioppa e Lorenzo Terzi*; i Cavalieri di Ufficio Nicola Carifi, Nicola Di Frenna, Segretario della Delegazione della Campania del Real Circolo Francesco II di Borbone, Antonino Giunta, Valerio Stefano Sacco, Salvatore Samo*, Nicola Scarinzi e Antonio Sommese; i Postulanti Silvio Beducci, Angelo De Luca, Vincenzo Fusco, Antonio Iannucci, Gennaro Napoletano, Raffaele Napolitano, Ciro Sommella e Luigi Tullio; i Volontari della Guardia d’Onore Michelangelo Ambrunzo, Raffaele Anatriello, Francesco Andreozzi, Ivan Di Vicino, Renato Fasano Celentano, Luigi Antonio Galasso, Gianluca Miloro, Diego Molinari, Francesco Muscariello, Antonio Samo, Dario Taranto, Giovanni Tartaglione e Adriano Zeni; degli amici dell’Ordine Costantiniano e della Guardia d’Onore.
* Cavaliere della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio che fa parte della Guardia d’Onore alle Reali Tombe dei Sovrani Borbone
La cerimonia commemorativa ha avuto inizio con l’uscita in corteo, per poi sistemarsi nei banchi nella navata, dei Cavalieri Costantiniani in ordine di grado ed i membri della Guardia d’Onore preceduti dalla bandiera Reale di Borbone delle Due Sicilie e da quella Costantiniana, seguiti dal Comandante Generale e il Consiglio Direttivo della Guardia d’Onore.
Sistemate le bandiere presso la Cappella Reale dei Borbone da parte degli Alfieri, a turno due Cavalieri Costantiniani appartenenti alla Guardia d’Onore hanno montato di picchetto a guardia delle Reali Tombe: Giovanni Samo e Luigi Andreozzi, Cavalieri de Jure Sanguinis; Pietro Funaro, Cavaliere de Jure Sanguinis e Lorenzo Terzi, Cavaliere di Merito; Maurizio Barbato, Cavaliere di Merito, e Salvatore Samo, Cavaliere di Ufficio.
Prima dell’inizio del Sacro Rito, Luigi Andreozzi, Cavaliere de Jure Sanguinis, ha commemorato S.M. il Re Francesco I di Borbone e il Soldato Napolitano:
«Questa sera i Cavalieri della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e la Guardia d’Onore alle Reali Tombe dei Sovrani Borbone con i Volontari, ricordano S.M. il Re Francesco I che malgrado il suo breve regno, durato solo 5 anni, continuò l’opera di modernizzazione del Regno iniziata già da Re Carlo e da Re Ferdinando I, con la promozione dello sviluppo scientifico e tecnologico. Durante la sua gioventù ricevette un’adeguata e accurata istruzione, sotto la guida di qualificati precettori. Al giovane erede al trono fu instillato l’interesse per le scienze naturali, oltre che la storia. Una nota innovativa del regno di Francesco I fu l’istituzione del Reale Ordine di Francesco I per il merito civile, che premiava i letterati, gli uomini di scienze e i benemeriti per virtù civili. In questo senso, quest’ordine cavalleresco fu il precursore dei moderni ordini civili al merito. Uomo di grande fede e spiritualità l’8 novembre 1830 il Re espresse queste ultime parole: ”Non desidero che le mie sofferenze cessino, ma anzi chiedo di soffrire maggiormente per espiare i miei peccati”.
Intendiamo stasera onorare inoltre la figura del Soldato Napolitano. Eroi senza volto e senza nome, dimenticati dalla storia. Erano giovani e giovanissimi che per il loro Re e la loro terra hanno messo in gioco e poi perso tutto, anche la dignità negata da un nemico spietato. E contro quest’ultimo i nostri soldati si sono mostrati leali e persino pietosi e caritatevoli come il nostro Re Francesco II ha inculcato loro. Mi riferisco al giorno di quell’ottobre del 1860 in cui i garibaldini tentarono una sortita sul fiume Volturno. Sfortunatamente per loro, il maltempo e i flutti del fiume travolsero le barche e tutti caddero in acqua, e sarebbero certamente annegati se i nostri eroici soldati non si fossero tuffati e li avessero salvati tutti da morte sicura. A terra furono rifocillati e trattati in maniera umana e dignitosa.
Rivolgo un sincero ringraziamento
- a S.E. il Marchese Don Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, Luogotenente per l’Italia Meridionale Peninsulare della Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, nonché Comandante Generale della Guardia d’Onore alle Reali Tombe dei Sovrani Borbone;
- al Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana, Cavaliere di Giustizia, Delegato per Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. che per motivi istituzionali non ha potuto essere presente qui con noi;
- a Fra’ Massimiliano Scarlato, OFM, Parroco della Reale Basilica di Santa Chiara;
- ai Cavalieri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio;
- alla Guardia d’Onore alle Reali Tombe dei Sovrani Borbone;
- a tutti voi che avete preso parte stasera a questa Celebrazione».
La Celebrazione Eucaristica è stata officiata da Fra’ Massimiliano Scarlato, OFM, Parroco della Reale Basilica di Santa Chiara, assistito da un frate francescano ed un giovane ministrate. L’animazione liturgica è stata curata dal Maestro di Cappella della Basilica.
La Prima Lettura ed il Salmo Responsoriale sono state lette dall’Avv. Stefano D’Ambrosio, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento; la Seconda Lettura e la Preghiera dei Fedeli sono state lette da Salvatore Samo, Cavaliere di Ufficio. A curare il cerimoniale, Dott. Domenico Giuseppe Costabile, Cavaliere di Merito.
All’inizio del Sacro Rito, Fra’ Scarlato ha ricordato che la Celebrazione Eucaristica era dedicata alla memoria di S.M. il Re Francesco I di Borbone, del Soldato Napolitano e dei Cavalieri Costantiniani defunti.
Dopo aver proclamato il Vangelo, Fra’ Scarlato ha incentrato la sua omelia sui brani della Prima Lettura (1Re 17,10-16 – La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò ad Elia), della Seconda Lettura (Eb 9, 24–28 – Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti) e del Vangelo (Mc 12,38-44 – Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri).
Nelle sue riflessioni, Fra’ Scarlato ha osservato che il verbo da tenere presente è “guardare”: “dobbiamo guardare” le vedove che hanno donato più di tutti gli altri, mentre “dobbiamo guardarci” dagli scribi e dai farisei che vivono la fede con doppiezza”.
Infine, Fra’ Scarlato ha sottolineato il senso della Celebrazione ’Eucaristica per il riposo dei Confratelli.
Nel celebrare la Santa Messa vespertina della XXXII Domenica del Tempo Ordinario, la Chiesa propone alla riflessione il brano del Vangelo secondo Marco, in cui Gesù critica negli Scribi e nei Farisei arroganza, ambizione, desiderio di essere serviti, onorati e persino venerati. Erano gente che si preoccupava di apparire osservante della legge, ma la loro vita è solo colma di ipocrisia: vere sanguisughe dei poveri e pensano solo alla loro borsa. Con l’episodio della vedova così povera, che ha gettato nel tesoro del Tempio più di tutti gli altri, perché era tutto quello che aveva per vivere, Gesù non propone un modello di generosa carità, ma va oltre perché insegna ad avere sempre immensa fiducia in Dio creatore e padre, sicuri che Dio non abbandona mai i suoi figli perché figli dell’amore.
Più che dare quello che si ha, Gesù insegna che bisogna offrire a Dio ed al prossimo tutto quello che si è, come ha spiegato nel podcast pubblicato sul canale Speaker dell’Ufficio Stampa della Real Commissione per l’Italia il Referente per la Formazione della Delegazione di Roma e Città del Vaticano, il Prof. Enzo Cantarano, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento [QUI]: «Sta a noi, qui ed ora, anche al di là delle apparenze, sapendo discernere la sostanza, comprendere la vera natura dei doni, dei “talenti” (cfr. Mt 25,14-30), che abbiamo ricevuto e che continuamente riceviamo dalla divina provvidenza come ineffabile proseguimento del dono supremo della creazione e di quello non meno sublime della salvezza che ci sono stati dati una volta per tutte. E comprendere che questi sono epifenomeni del vero, immenso, indicibile dono che è l’amore stesso di Dio Creatore. E che questo amore sostanzia ontologicamente Dio stesso che “è amore” (1 Gv 4,7-16), lo Spirito Santo. Questo è il dono per eccellenza, invisibile se non per i suoi effetti di grazia santificante che ci è stato donato dal Padre a lui esplicitamente richiesto dal Figlio. Indipendentemente dal poco o molto che si ha da donare, che per Dio ha un valore assolutamente relativo, siamo chiamati a far rendere al cento per cento i “talenti” affidatici sull’esempio ineguagliabile di Gesù, offrendo a Dio ed al prossimo tutto quello che si è».
Inoltre, nella domenica 10 novembre, la Chiesa celebra anche la 74ª Giornata Nazionale del Ringraziamento [QUI], per ringraziare il Signore per i suoi doni, in primis dell’amore che è donare, perché Dio è Amore.
Al termine del Sacro Rito, prima della Benedizione Conclusiva, il Luogotenente per l’Italia Meridionale Peninsulare della Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, S.E. il Marchese Don Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, Comandante Generale della Guardia d’Onore alle Reali Tombe dei Sovrani Borbone, ha fatto memoria dei Confratelli e delle Consorelle defunti:
«La Sacra Milizia Costantiniana di San Giorgio inchina i Labari in memoria dei defunti Cavalieri Costantiniani. Come sacra eredità ci lasciano la loro etica morale, la fedeltà alla Dinastia ed il dovere di tramandare questo patrimonio di ideali e di valori ai posteri. Ricordiamo quindi i nostri Confratelli che hanno lasciato questa terra per continuare dall’alto dei Cieli la loro missione, a guidarci e proteggerci:
- S.A.R. l’Infante di Spagna Don Carlos Maria di Borbone delle Due Sicilie e Borbone Parma, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa delle Due Sicilie, Gran Maestro [*]
- Don Diego de Vargas Machuca, Balì Gran Croce di Giustizia decorato del Collare, Presidente delle Real Commissioni per l’Italia e per la Serenissima Repubblica di San Marino [**]
- I defunti Cavalieri e Dame della Delegazione di Napoli e Campania: Vittorio Talamo de Vargas, Don Gaetano Iaia, Anna di Blasio di Palizzi, Gaetano Dal Negro, Alessandro de Simone, Mario Putaturo Donati Viscido di Nocera, Aldo Anzevino, Maria Rosaria Cavaliere, Oreste Addonizio, Gennaro Alfano, Giuseppe Barleri, Felice Carifi, Antonio del Papa, Bartolomeo Russo, Pellegrino Smichelotto e Leonardo Matrisciano».
[*] Morto il 5 ottobre 2015 [QUI]
[**] Morto il 25 maggio 2023 [QUI]
Di seguito, il Segretario Generale ad interim della Delegazione di Napoli e Campania, Antonio Masselli, Cavaliere de Jure Sanguinis, ha recitato la Preghiera del Cavaliere Costantiniano.
A conclusione del Sacro Rito, gli intervenuti si sono raccolti in preghiera presso le Reali Tombe nella Cappella dei Borbone, per la recita del Requiem Aeternum per i defunti commemorati e la foto di rito.
* * *
Il Delegato per Napoli e Campania, Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana, Cavaliere di Giustizia, ha dichiarato: «Queste celebrazioni confermano l’impegno del Cavaliere Costantiniano ancora oggi. La difesa della fede e la testimonianza Cristiana nelle opere e nello spirito di servizio è ciò che abbiamo ereditato e che custodiamo con dedizione guardando con fiducia verso il futuro. La Croce visibilmente rappresentata dalle insegne che indossiamo con orgoglio richiama ciò che abbiamo nel cuore. San Giorgio, nostro patrono, benedica e custodisca ciascuno di noi e ci renda gioiosi strumenti di pace».
Il Luogotenente per l’Italia Meridionale Peninsulare della Real Commissione per l’Italia, S.E. il Marchese Don Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, ha affermato: “Una splendida occasione quest’oggi per ribadire l’impegno Cristiano e sociale che l’Ordine Costantiniano profonde da decenni in Italia”.
Il servizio fotografico è a cura di Francesco Andreozzi, Gennaro Napoletano e Ciro Sommella.
Il complesso monumentale di Santa Chiara
L’insigne complesso monumentale di Santa Chiara in Napoli è un esempio straordinario di architettura religiosa medievale e religiosa. È uno dei luoghi più significativi e tra i più importanti e grandi complessi monastici della Città. Un punto di riferimento sia per la spiritualità che per l’arte, il complesso francescano è composto dalla Real Basilica di Santa Chiara, un monastero, un convento, il refettorio, la sacrestia, altri ambienti basilicali e quattro chiostri monumentali, tra cui il chiostro maiolicato delle Clarisse, che, con le sue piastrelle colorate e raffiguranti scene allegoriche, è uno degli angoli più ammirati del luogo sacro.
La Real Basilica di Santa Chiara, con la sua austerità e la sua maestosità, non è solo un luogo di culto, ma anche un luogo di grande valore storico e artistico. Oltre alla sua funzione religiosa, ospita la Cappella di San Tommaso Apostolo, che ha un’importanza particolare come la Cappella dei Borbone. Qui, infatti, sono sepolti i Sovrani di Borbone, da Ferdinando I a Francesco II, l’ultimo Re delle Due Sicilie, la cui salma, insieme a quelle di sua moglie Maria Sofia e della loro figlia Maria Cristina, fu trasferita qui solo nel 1984, dopo essere stata custodita per decenni nella chiesa romana dello Spirito Santo dei Napoletani.
L’intero complesso non solo conserva testimonianze artistiche e architettoniche, ma rappresenta anche un pezzo della storia dinastica del Regno delle Due Sicilie, un simbolo delle radici storiche e culturali di Napoli.
Per approfondire
- S.M. Francesco I di Borbone, Re delle Due Sicilie (4 gennaio 1825–8 novembre 1830) [QUI]
- Onore al Soldato Napoletano – In memoria dei soldati Napoletani, che fino alla fine del Regno delle Due Sicilie nel 1860 servirono la Corona e la Nazione con un’incrollabile fedeltà. “Viva ò REE”. Relazione tenuta da Mario Montalto al XXVI Incontro Tradizionalista di Civitella del Tronto il 23-24 marzo 1996 [QUI]
- Complesso monumentale di Santa Chiara e la Real Cappella dei Borbone. Cenni storici [QUI]