La presentazione a Palermo di “Maria Sofia. L’ultima regina del Sud” alla presenza del Presidente della Real Commissione per l’Italia

Sabato 10 maggio 2025 alle ore 11.00 la Delegazione della Sicilia Occidentale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha svolto a Palermo presso la chiesa di San Giorgio dei Genovesi la Presentazione del libro Maria Sofia. L'ultima regina del Sud del Prof. Aurelio Musi. Dopo l’Introduzione del Delegato, il Nob. Prof. Avv. Salvatore Bordonali, Signore di Pirato, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, e i Saluti del Presidente della Real Commissione per l’Italia, S.E. il Principe Don Flavio Borghese dei Principi di Sulmona e di Montecompatri, Balì Gran Croce di Giustizia, lo storico Prof. Pasquale Hamel ha condotto un dialoga con l’autore: «Il centenario della morte di Maria Sofia è stato degnamente ricordato come meritava: una principessa intelligente, moderna, regnante nel Regno delle due Sicilie per pochi mesi, ma errante da protagonista lungo la storia europea tra Otto e Novecento» La Presentazione è stata preceduta alle ore 10.30 da un incontro del Presidente con la Delegazione.
Maria Sofia

Ultima regina delle Due Sicilie per poco più di un anno, Maria Sofia von Wittelsbach, Duchessa in Baviera è l’eroina che dagli spalti di Gaeta infonde coraggio a quel che rimane dell’esercito borbonico annientato dall’arrembaggio piemontese. Alta, slanciata, elegante nel portamento nobile e grazioso, con una magnifica capigliatura castana, bellissimi occhi di color azzurro-cupo, Maria Sofia trascorre l’infanzia e l’adolescenza nel castello di Possenhofen, dove le giovani Wittelsbach si esercitano in lunghe galoppate a caccia di animali selvatici. Oltre alle passeggiate a cavallo, pratica la scherma, il nuoto, la ginnastica, la danza, riceve una solida educazione musicale e una formazione al gusto estetico secondo i modelli ereditati dalle corti europee d’antico regime. È molto affascinata dalla fotografia: una passione che le rimarrà tutta la vita. Come la sorella Elisabetta, Sissi, futura Imperatrice d’Austria, è solita girare da sola per la città e fumare piccoli sigari in pubblico. Non rispetta l’etichetta di corte e coltiva i rapporti umani, che intrattiene anche con persone umili. Fin da ragazza è esuberante, indipendente, anticonformista, nonostante i tentativi della madre Ludovica di frenarne gli eccessi. In extremis devenne Regina delle Due Sicilie. È considerata un temibile nemico dai liberali unitari Italiani. Contro di lei viene anche montata una violenta campagna diffamatoria.

Il libro Maria Sofia. L’ultima regina del Sud (Neri Pozza 2022, 240 pagine [QUI]) del Prof. Aurelio Musi va ben oltre il breve periodo di Regina. In collegamento con gli anarchici, alimenta la destabilizzazione del Regno d’Italia. Giura vendetta ai Savoia, che le hanno sottratto un regno e le sue ricchezze. Dopo i dieci anni di esilio a Roma, ospite di Papa Pio IX, l’ultima sovrana del Regno delle Due Sicilie vive tra Austria, Ungheria, Francia e Germania. Muore a Monaco nel 1925.

Nella sua lunga vita Maria Sofia ispira scrittori e artisti. Chi ne fa un monumento, in cui lei si riconosce, è Marcel Proust nella Recherche. A lungo Luchino Visconti accarezza l’idea, poi sfumata, di realizzare un film sulla sua vita affidando a Greta Garbo la parte della protagonista.

L’autore, Prof. Aurelio Musi, ha insegnato Storia Moderna presso la facoltà di Scienze Politiche dell’università degli studi di Salerno e in università americane. È membro della Real Academia de la Historia di Madrid, ufficiale al merito della Repubblica Italiana. Editorialista delle pagine napoletane de la Repubblica, collabora a vari giornali e periodici. Tra i suoi volumi recenti: L’impero dei viceré (2013), Masaniello. Il masaniellismo e la degradazione di un mito (2018), Un vivaio di storia. L’Europa nel mondo moderno (2020), Filippo IV (2021), Unità, disunità, malaunità (2021), Storia della solitudine (2021).

Introducendo la Presentazione del libro, nel porgere il benvenuto agli intervenuti, il Delegato per la Sicilia Occidentale ha rivolto anzitutto un pensiero devoto al nuovo Romano Pontefice Leone XIV e un ricordo grato al Duca Don Diego De Vargas Machuca, il compianto Presidente dalla Real Commissione per l’Italia, che lo ha voluto come Delegato parecchi anni or sono e alla cui memoria rimane molto legato.

Quindi, il Delegato ha dato il benvenuto al Presidente della Real Commissione per l’Italia in carica, in visita alla Delegazione della Sicilia Occidentale, in occasione della presentazione del volume Maria Sofia. L’ultima regina del Sud di Aurelio Musi.

Poi, ha proseguito: «La Delegazione della Sicilia Occidentale è cresciuta in questi ultimi anni, non solo a Palermo ma anche nelle provincie limitrofe, con attività caritative ma anche culturali, convinti che oggi come non mai occorre tramandare alcuni valori fondamentali, tra cui quelli rappresentati dalla famiglia Cristiana. Tra questi, c’è proprio la nozione di Ordine, che riconduce all’idea del rapporto che deve intercorrere tra la regola e l’eccezione; ma richiama altresì il concetto di armonia e di cooperazione, come quella che intende fare la Sacra Milizia Costantiniana, sotto la guida del Gran Maestro, S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans”.

Successivamente ha preso la parola il Presidente della Real Commissione per l’Italia:

«Carissimi Confratelli, Dame e amici della Delegazione della Sicilia Occidentale, e carissimo Confratello Delegato Nobile Professore Toti Bordonali.
Vi ringrazio sentitamente per accogliermi nella vostra Delegazione in questa splendida chiesa di San Giorgio dei Genovesi, che costruita nei primi anni del XV secolo fu poi riedificata agli albori del XVII presso la porta di San Giorgio, grazie all’apporto di tante famiglie liguri – tra cui i Doria e gli Spinola – nei tempi meno fecondi dei Regni di Carlo V e Filippo II e ancora oggi testimonia la passione e l’affezione per San Giorgio.

È per me un grande onore incontrare questa Delegazione che – grazie all’instancabile volontà di Toti e dei suoi cari Confratelli – è un vero esempio di cosa oggi intenda essere l’Ordine Costantiniano di San Giorgio nel perseguire le sue finalità: la Glorificazione della Croce, la Propaganda della Fede e la Difesa di Santa Romana Chiesa, ricordando proprio le parole del Santo Padre nel giorno del suo insediamento: la Chiesa è il popolo dei fedeli, la Chiesa sia il faro che illumina le notti del mondo.
Oggi, appunto, ispirati dalla guida della Chiesa che ci offrirà Sua Santità Leone XIV, è nostro grato compito seguire le indicazioni del nostro beneamato Gran Maestro, Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie – e consentitemi di estendere a Voi tutti il saluto che solo ieri si è raccomandato con me di portare al Delegato, sapendomi qui da voi ospite – indicazioni appunto relative ai tre pilastri su cui l’Ordine può distinguersi: le attività culturali, quelle religiose ed infine le attività caritatevoli.
E quindi ricordo le recenti attività di questa Delegazione, sempre attiva, sempre viva: gli esercizi spirituali e gli incontri di preghiera prepasquali tenuti nel periodo quaresimale, le conferenze e le conversazioni organizzate su tematiche di grande interesse storico ed artistico, ed infine l’offerta del pasto alle famiglie più bisognose. Per non menzionare le tante attività del precedente anno, culminate nel periodo natalizio con la distribuzione dei pacchi di generi alimentari ai bisognosi e la cena di beneficenza al centro di accoglimento per senza tetto.
Caro Toti, tu ti lamenti della tua età, ma ti assicuro che la vitalità e le energie profuse dalla tua Delegazione rendono fieri i Confratelli di tutta la Real Commissione per l’Italia e soprattutto il nostro beneamato Gran Maestro.
Il nostro Ordine non è solo una cara storia che si tramanda, non è solo tradizione e benevolenza, ma è soprattutto materia viva: Cappellani, Confratelli, Consorelle e amici che si prodigano nel rendere ogni giorno viva la nostra presenza. Quant’è allora importante estendere alle Dame le attività dell’Ordine, coinvolgere pian piano le generazioni più giovani mostrando loro con l’esempio il valore della dedizione e dell’impegno, il carisma e la fede che ciascuno di noi accudisce e nutre. È nostro impegno, quindi, riuscire a guardare oltre il nostro tempo, per preservare il carisma Costantiniano e tramandare alle prossime generazioni il valore della nostra adesione.
Infinitamente grato di essere con Voi, lasciatemi ricordare il valore e l’impegno di chi non è più qui tra di noi, ma si è prodigato in questa Delegazione egregiamente e penso al Referente per Caltanissetta della Delegazione della Sicilia Occidentale del Sacro Militare Ordine Costantiniana di San Giorgio, Prof. Dott. Alberto Maira, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, alla cui memoria dedichiamo il nostro affettuoso pensiero».

Quindi, il Delegato è passato a ringraziare gli oratori intervenuti per la presentazione del volume sull’ultima Regina delle Due Sicilie, l’autore Prof. Aurelio Musi e il presentatore Prof. Pasquale Hamel, premettendo che gli storici si dividono in due categorie: quelli che cercano di capire com’è andata davvero, e quelli utilizzano la storia per avvalorare le loro idee, quasi sempre frutto di suggestioni politiche. Oggi abbiamo la fortuna di avere qui solo storici della prima categoria:

«L’ultima Regina delle Due Sicilie si è trovata dalla parte “sbagliata”, nel senso che non era da quella appoggiata dalle due maggiori potenze commerciali emergenti (o marittime, come allora si diceva), la Francia del II Impero e il Regno Unito, ma le sue doti personali si devono giudicare a prescindere da questo frangente e piuttosto per i valori dei quali si è resa interprete. Purtroppo, per un cattivo vezzo dei vincitori, o meglio, di coloro che profittano di questa circostanza e mirano a trarne vantaggio, la Regina Maria Sofia è stata oggetto di campagne diffamatorie, personali, infondate e con documenti grossolanamente falsificati. Il suo “torto” è stato quello del suo legame con gli Imperi Centrali e con lo Stato Pontificio; ossia con l’idea di non aggressione e della legittimità, che allora cedeva il passo a quella risorgimentale, ma che ora si direbbe propria di una pacifista ante litteram. Di sicuro, colta, aperta e volitiva, non era ascrivibile all’idea di reazione alla quale a torto si è cercato di farla una propugnatrice. Ma il discorso non è così semplice, come ci diranno tra poco i due oratori.
Il Prof. Aurelio Musi, già ordinario di Storia Moderna nell’Università di Salerno e ancor oggi sulla breccia nell’Università statale di Milano, è noto anche fuori dall’Italia. Membro della Real Academia de la Istoria di Madrid (diretta dall’amico Prof. Feliciano Barrios), è stato nominato anche Ufficiale al merito della Repubblica italiana. Tra i suoi tanti scritto desidero ricordare Il Regno di Napoli, Napoli e Sicilia, Mercanti genovesi nel Regno di Napoli (qui siamo nella chiesa edificata dai mercanti genovesi) e un intervento introduttivo (risalente al 1996) sulla Feudalità laica e feudalità ecclesiastica. Oggi, però, ci parlerà del suo studio su Maria Sofia di Borbone.
Il suo interlocutore è un mio caro amico, Pasquale G. Hamel Watkins Hood, già Direttore del Museo del Risorgimento di Palermo, presso la Società siciliana di Storia patria (di cui sono Vicepresidente), ma anche Vicesegretario Generale dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha insegnato Storia contemporanea presso l’Università di Palermo. È stato Direttore scientifico della Fondazione Federico II e dell’Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Opinionista del Giornale di Sicilia, e di altri giornali, per cui è molto noto tra di noi; ma soprattutto ha scritto dei lavori molto belli sul Re Ruggero II e sul periodo normano in Sicilia».

Si è svolto poi un appassionato dialogo tra i due storici, che si sono soffermati sulla attualità della figura di Maria Sofia e sulle sue vicende familiari e storiche, definendola la “Regina Errante”.

Il Prof. Pasquale Hamel ha osservato: «L’occasione data dalla ricorrenza dell’anniversario della morte di Maria Sofia von Wittelsbach, moglie dell’ultimo Re delle due Sicilie, non ha avuto quel riscontro che ci si sarebbe aspettato, soprattutto a livello scientifico. Poteva infatti essere un momento per riflettere sulle stesse difficoltà del processo unitario, ma anche per ricomporre fratture frutto di superficialità e incomprensioni. Dobbiamo essere grati al Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, che – attraverso la presentazione del volume di Aurelio Musi, il primo libro che ha affrontato in modo scientifico la vicenda di un personaggio così controverso come Maria Sofia – ha riproposto il tema. Alla luce di ciò possiamo considerare quella dell’Ordine Costantiniano dunque una vera positiva provocazione il cui messaggio speriamo possa essere raccolto».

Il Prof. Aurelio Musi ha affermato: «Straordinario, affollato e appassionato incontro sul mio libro Maria Sofia. L’ultima regina del Sud edito da Neri Pozza, splendidamente organizzato dalla Delegazione della Sicilia Occidentale dell’Ordine Costantiniano, introdotto dal Principe Flavio Borghese, Presidente della Real Commissione per l’Italia, dal Prof. Salvatore Bordonali, Delegato dell’Ordine per la Sicilia occidentale e dal Prof. Pasquale Hamel. Il centenario della morte di Maria Sofia è stato degnamente ricordato come meritava: una principessa intelligente, moderna, regnante nel Regno delle due Sicilie per pochi mesi, ma errante da protagonista lungo la storia europea tra Otto e Novecento».

Al termine si è tenuto un brunch sulla splendida terrazza della Rinascente a piazza San Domenico Maggiore, con visto sulla splendida opera scultoreo barocca, la Guglia di San Domenico.

Notizie collegati

  • Al Palazzo Reale di Caserta l’evento “Maria Sofia e la fine di un regno. Storia di una regina e del suo esercito” [QUI]
  • La commemorazione a Napoli nel Centenario della scomparsa di S.M. Maria Sofia, ultima Regina delle Due Sicilie [QUI]
  • S.M. Maria Sofia Amalia von Wittelsbach, ultima Regina delle Due Sicilie [QUI]
  • Conversazione a Palermo in ricordo dell’ultima Regina delle Due Sicilie nel Centenario della scomparsa [QUI]
  • La commemorazione a Messina dell’ultima Regina delle Due Sicilie nel Centenario della scomparsa [QUI]
  • Conferenza su “Maria Sofia di Borbone. Ultima Regina di Napoli e Sicilia” a Catania alla presenza del Presidente della Real Commissione per l’Italia [QUI]

Avanzamento lettura